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La cappella di Santa Nesta

04.04.2011 (Articolo di  Anna Maria Manzi, giornalista pubblicista – Mercato San Severino SA)

Nell’angolo più accogliente del Laceno, ai piedi dei boschi, su di una verde distesa che guarda il lago, sorge la cappella di S. Nesta.

E’ una piccola chiesa di montagna, un’oasi di pace nel tripudio della natura incontaminata, sulle sponde del lago dove l’acqua è di un azzurro intenso e diventa d’argento sotto i raggi del sole.

Eppure, la cappella ha una sua storia che parte da molto lontano ed incuriosisce ed appassiona, soprattutto quando a narrarla sono le persone del posto, profondamente legate alle tradizioni ed ai riti.

Fu fondata nell’800 dagli abitanti di Bagnoli Irpino in un luogo diverso e, precisamente sulla collina dove sorge il vecchio Ostello, ormai abbandonato, nello scenario più caratteristico e simbolico del Laceno.

La storia e le vicissitudini dei due edifici si intrecciano in un percorso parallelo da quando, tra il 1126 – 1127, i Santi Guglielmo da Vercelli e Giovanni da Matera sostarono proprio nel luogo in cui campeggia la struttura fatiscente dell’ostello.

Fù proprio lì che a San Guglielmo apparve il SS. Salvatore che gli suggeriva di lasciare quel posto e di intraprendere un cammino per evangelizzare le genti e gli si rivolse con l’espressione:” Ne stes in loco isto” (Non stare in questo luogo), da cui i Bagnolesi ricavarono “Santa Nesta” ed edificarono una chiesa con questa intitolazione.

Nel XVI secolo la chiesetta fu ampliata dai Virginiani con la collaborazione corale e generosa dei fedeli. Il primo benefattore fu il sindaco e patriota Michele Lenzi che fece una donazione personale ed aprì una sottoscrizione alla quale aderirono con entusiasmo i cittadini.

Anche Vittorio Emanuele II donò trecento lire, come è indicato nella lapide posta nell’androne dell’edificio sacro: “ Auspice il I Re d’Italia, e col concorso dello Stato, della Provincia e del Comune dell’artista Michele Lenzi Sindaco e solerte patrono dell’opera riedificò nell’atto 1878. Deliberazione cons.re 11 maggio 1880”.

A “Santa Nesta” il Sindaco Lenzi donò l’”Apparizione del Salvatore”, un’ opera di sua fattura, realizzata su dodici mattonelle, e l’artista Achille Martelli dipinse ai due lati le immagini dei Santi patroni di Bagnoli Irpino, S. Lorenzo e S. Onorio.

La solenne cerimonia di riapertura del tempio sacro, dopo i lavori di ampliamento e di ristrutturazione, fu descritta, in un dettagliato resoconto dal giornalista Nicola Lazzaro sul giornale “Illustrazione Italiana” del 4 settembre 1881.

La chiesa fu sconsacrata dopo un violento terremoto che ne danneggiò la struttura ma di essa restano alcune raffigurazioni sacre intatte.

Sulla collina, sul suolo in cui sorgeva la chiesa fu costruito un albergo per accogliere i pellegrini. La struttura, così come appare oggi, è un hostel dismesso che, per la sua posizione incantevole, è il simbolo del lago Laceno.

La cappella di “S. Nesta” sorge oggi sulle sponde del lago, dove fu ricostruita dalla generosità dei Bagnolesi.

Il lunedì successivo alla Pentecoste si ripete ogni anno un rito religioso profondamente radicato nella tradizione locale: la processione della Madonna Addolorata.

Il corteo parte da Bagnoli Irpino e sale fino all’altopiano del Laceno, raggiungendo la cappella di “S. Nesta”. Terminata la processione, i fedeli si fermano sulle sponde del lago per festeggiare in compagnia consumando i prodotto locali al suono della musica, tra canti e risate.

                                                                                                       

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