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Rapporto Istat. Disoccupazione in aumento in Irpinia

03.04.2011, Ottopagine

Nell’ultimo anno incremento del tasso del 3.5 in provincia, la peggiore performance della Campania.

Aumenta ancora la disoccupazione in Campania, tengono solo Benevento e Salerno. Gli ultimi dati Istat confermano, con rare eccezione, il quadro, decisamente difficile dell’Italia, e del Sud in particolare. Per quanto riguarda la Campania, il tasso di disoccupazione nella media del 2010 è del 14 per cento, in crescita dell’1,1. 

Nelle province si è attestato al 10,1 per cento a Caserta (+1,1), all’11,5 per cento a Benevento (+0,4), al 15,7 per cento a Napoli (+1,1), all’11,6 ad Avellino (+3,5), al 14,2% a Salerno (+0,2). La disoccupazione maschile è in aumento in tutti i capoluoghi di provincia, mentre ci sono più donne che lavorano nel beneventano e nel salernitano. La disoccupazione femminile si attesta al 13,2 per cento a Benevento (-1,1) e al 16 per cento a Salerno (-1,5). La maglia nera va ancora una volta ad Avellino che, nel 2010, registra un tasso del 15,5 per cento (+6,5). Completano il quadro Caserta con il 13 per cento (+2,1) e Napoli con il 20,2 per cento (+2,1).

Nel 2010 ad Avellino risultano occupate complessivamente 145.000 persone comprese tra i 15 e i 64 anni, ovvero le stesse occupate nel 2009. Invariato anche il numero di donne occupate (51.000), mentre gli uomini calano da 95.000 a 94.000. Secondo i dati annuali pubblicati dall’Istat, nella media del 2010 il tasso di disoccupazione è stato pari all’8,4 per cento, in aumento rispetto al 7,8 per cento registrato nel 2009. La performance riguarda entrambe le componenti di genere (dal 6,8 al 7,6 per cento per gli uomini; dal 9,3 al 9,8 per cento per le donne) e si concentra, come detto, nel Sud. Cresce di 2,4 punti percentuali anche la disoccupazione giovanile, portandosi così al 27,8 per cento con un massimo del 40,6 per cento per le donne residenti nel Mezzogiorno.

Continua ad espandersi anche il numero degli inattivi tra 15 e 64 anni (+0,9 per cento, pari a 136.000 unità in più rispetto al 2009). La crescita dell’inattività della componente maschile (+90.000 unità) è più ampia nel Mezzogiorno, mentre la disoccupazione femminile (+46.000 unità) sembra una piega più del Centro. Tra gli inattivi cresce soprattutto il numero di quanti cercano lavoro non attivamente (+7,7 per cento, pari a 105.000 unità). Il tasso di inattività si attesta al 37,8 per cento, due decimi di punto in più rispetto a un anno prima. Alla sostanziale stabilità del Nord si contrappone la moderata crescita del Centro e del Mezzogiorno. In tale area, il tasso di inattività raggiunge nella media 2010 il 34,4 per cento per gli uomini e il 63,7 per le donne.

                                                                                                       

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