Bagnoli – Tarsu, scontro tra Comune e Irpiniambiente
10.03.2011, Il Mattino (Michele De Leo)
Servizio rifiuti, Chieffo chiede più chiarezza sui costi
Non c’è pace per il comparto rifiuti. La gestione sul livello provinciale non è riuscita ad abbattere le difficoltà di un sistema uscito da quindici anni di emergenza. L’avvio delle attività di IrpiniAmbiente è un percorso ad ostacoli. Neanche il tempo di tirare il fiato per la definizione della vertenza con i sindacati per l’acquisizione del personale e si apre la partita economica. L’incremento dei costi – ufficializzata anche dai vertici di IrpiniAmbiente – ha provocato – come anticipato dal “Mattino” – grossi malumori tra gli amministratori. L’indicazione già espressa dai sindaci di Avellino, Grottaminarda e Mirabella trova conferma nella nota inviata ad IrpiniAmbiente dal primo cittadino di Bagnoli, Aniello Chieffo. Il sindaco – che chiede il sostegno dei comuni limitrofi in «un’azione coordinata che consenta di fare fronte comune per la migliore organizzazione del servizio in ciascun territorio» – chiama in causa anche la Prefettura e l’amministrazione provinciale, perché diventino «parte attiva per sostenere i comuni in questa ”crociata” che non permette di operare correttamente ed espone ad un aggravio di costi in un momento dove la razionalizzazione della spesa è un imperativo irrinunciabile». Sono numerose le rimostranze di Chieffo che non solo contesta il costo di poco più di 113mila euro annunciato dai vertici della società provinciale, ma anche l’approssimazione del dato che non consente, tra l’altro, di «determinare con esattezza le tariffe della Tarsu da far corrispondere ai cittadini, da quantificare in maniera da assicurare la copertura integrale del costo del servizio, a fronte della minaccia di commissariamento». Il sindaco non manca un riferimento ai costi previsti per lo spazzamento – «aggiuntivi rispetto a quelli comunicati, in controtendenza rispetto agli esercizi precedenti» – e, soprattutto, al costo medio per abitante, «pari a euro 127,78, oltre Iva, al netto degli investimenti, che verrà applicato previa verifica dei singoli piani di servizio. Ove si assuma a riferimento il detto piano e si rapportino i dati indicati agli abitanti, il detto costo medio si determina in euro 156,89». Chieffo chiede di conoscere i dettagli del passaggio dai Cosmari e dalle rispettive articolazioni societarie al nuovo soggetto provinciale. Infine, avanza a IrpiniAmbiente la richiesta «di formulare un preventivo di spesa per l’organizzazione del servizio di raccolta porta a porta e trasporto per i rifiuti indifferenziati».
09.03.2011, Il Corriere
LA POLEMICA SUI COSTI – La lettera del sindaco
E’ una dura lettera quella scritta dal sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo. «Il servizio di raccolta e di trasporto dei rifiuti in questo comune è effettuato dalla società Irpiniambiente S.p.A.. Detto servizio, fino al decorso mese di settembre, è stato effettuato con utilizzo di cassonetti stradali per la raccolta delle seguenti frazioni di rifiuti: carta e cartone, vetro, metalli, plastica, umido e indifferenziato.
Con decorrenza dal 4 ottobre u. s. è stata quindi avviata la raccolta della frazione umida dei rifiuti con metodo “porta a porta” , circostanza che ha provocato un incremento considerevole della quantità di rifiuti differenziati raccolti.
Il legislatore impone però, per l’anno 2011, di raggiungere la percentuale del cinquanta per cento (50%) della raccolta differenziata (legge 123/2008 di conversione del D.L. 90/2008, art. 11), prevedendo il commissariamento per i comuni che non vi ottemperano.
Quanto innanzi ha convinto della necessità di potenziare il sistema di raccolta “porta a porta”, estendendolo anche alla frazione secca( rifiuti indifferenziati).
E’ di tutta evidenza che per pervenire al detto obiettivo deve elaborarsi un “Piano del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani” che non trascuri il profilo della tassazione, stante l’obbligo normativo, imposto ai comuni campani, di coprire, con la tassa sui rifiuti solidi urbani – TARSU- il costo complessivo sostenuto per il servizio (D. L. 11 maggio 2007, n. 61,convertito con modificazioni dalla legge 5 luglio 2007, n. 87 ,articolo 7)
Da quanto innanzi scaturisce la necessità, per questo Comune, di conoscere esattamente tutte le componenti del suddetto costo. La stessa circostanza di effettuare la raccolta della frazione umida con il metodo porta a porta, ad esempio, incide in maniera evidente sulle componenti del costo del servizio : se infatti vi è una spesa aggiuntiva per un servizio effettuato con il nuovo metodo di raccolta, al contempo vi è un risparmio per la minore quantità dei rifiuti conferiti in discarica, ove precedentemente confluivano anche i rifiuti della frazione umida in quanto reputati inadeguati. Si aggiunga che, la minore quantità di rifiuti indifferenziati prodotti impone una riduzione dei prelievi e viaggi settimanali di trasferimento degli stessi in discarica e pertanto una rimodulazione dell’organizzazione del servizio.
Alla società Irpiniambiente si è quindi richiesto a più riprese, in via formale ed informale, anche nel contesto di incontri avuti allo scopo:
– di scorporare il costo del trasporto dei rifiuti riferito al trimestre ottobre/dicembre 2010 così da consentire a questo Ente di effettuare una proiezione annuale del costo stesso;
– di comunicare il costo per l’organizzazione del servizio con metodo porta a porta anche per i rifiuti indifferenziati;
– di rimodulare il servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati, nelle more dell’organizzazione del “porta a porta “ degli stessi, con la previsione di soli n. 2 viaggi settimanali e pertanto di ridurre la relativa previsione di costo sia in funzione del minor numero di trasporti che della minore quantità di rifiuti sversati in discarica.
Il diritto di questo comune di acquisire i dati richiesti è di tutta evidenza. Al detto diritto si aggiunge la necessità di dover disporre degli stessi essendo essa condizione per poter elaborare il bilancio di previsione per l’esercizio corrente e triennale 2011/2013, adempimento da assolversi entro il 31/03 p. v., giusta il Decreto del Ministero dell’ Interno del 17/12/2010.
L’obbligo di riorganizzare il servizio, risultando mutate le caratteristiche dello stesso, soprattutto riducendo il numero dei viaggi per il prelievo dei rifiuti indifferenziati, è altrettanto evidente, ove non si voglia incorrere in responsabilità contabile per aver accettato di mantenere lo stesso costo a fronte di un “minor servizio”.
A quanto innanzi detto va aggiunto che alla detta società di gestione è stata ripetutamente domandata la copia del contratto/capitolato disciplinante il servizio, istanza rimasta senza esito.
Altra richiesta formulata alla società Irpiniambiente ha riguardato l’organizzazione del servizio di raccolta e di trasporto dei rifiuti alla località Laceno, nota stazione sciistica invernale. Per il relativo servizio si è fatto riferimento ad un Piano specifico, mirato a fronteggiare l’emergenza rifiuti interessante alcuni periodi dell’anno. Anche a riguardo non si è ottenuto alcun riscontro, per quanto risulti evidente l’importanza delle problematiche sottese, ove si consideri il notevole flusso di turismo, soprattutto invernale, che interessa la detta località.
Non va infine neppure trascurato che, mancando gli atti contrattuali di riferimento non vi è neppure modo di conoscere se e come vengono ripartiti gli incentivi che i vari Consorzi confluenti nel CONAI corrispondono in base alle quantità di rifiuti prelevati delle diverse tipologie.
In data 22/02/2011, prot. n. 1649, perviene quindi al protocollo dell’ente la missiva di Irpiniambiente S.p.a. con la quale la stessa, tra l’altro, comunica che “il costo relativo alle attività di trattamento e smaltimento rifiuto residuale da raccolta differenziata, è pari ad Euro 116.153,13 (centosedicimilacentocinquantatre euro/13).Tale importo è da intendersi comprensivo di imposta IVA come per legge”. La detta società precisa che tale onere è determinato “sulla base dei quantitativi di rifiuti conferiti nell’anno 2010” pur essendo ampiamente a conoscenza della circostanza (essendo titolare del relativo servizio di raccolta e smaltimento) che nell’ultimo trimestre 2010, la quantità di rifiuti differenziati raccolti in territorio comunale è passata dal 27% al 45% del totale dei rifiuti prodotti. Agli uffici comunali preposti si è quindi domandato di effettuare una quantificazione del costo a sostenersi per l’anno 2011 per la raccolta indifferenziata, sulla base della spesa sostenuta nel 2010 (come comunicata da Irpiniambiente) e della quantità di rifiuti differenziati, definibili in proiezione, assumendo a riferimento i valori del trimestre ottobre/dicembre 2010. A tanto è conseguita una previsione di costo pari a € 73.382,00 a fronte dell’importo di € 116.153,13 comunicato da Irpiniambiente.
La nota di Irpiniambiente S.P.A. precisa altresì che il dato fornito è “da intendersi provvisorio e soggetto a conguaglio sulla base della tariffa di smaltimento in ambito provinciale anno 2011 e dell’effettivo quantitativo dei rifiuti conferiti nell’anno 2011”. Ciò che sconcerta di detta precisazione è la circostanza che essa trascura del tutto che, proprio sulla base dei dati forniti, i comuni devono determinare le tariffe della TARSU da far corrispondere ai cittadini, tariffe da quantificare in maniera da assicurare la copertura integrale del costo del servizio, a fronte della minaccia di commissariamento. In altri termini, per poter stabilire quanto richiedere ai cittadini occorre disporre di dati certi, dati che vanno acquisiti adesso, in occasione della formazione del bilancio.
La comunicazione di Irpiniambiente S.P.A., inoltre, informa che solo nel “corso del corrente anno la scrivente Società procederà progressivamente all’attivazione dei servizi di raccolta e trasporto rifiuti, nonché di smaltimento e recupero inerenti la raccolta differenziata, secondo le modalità organizzative previste dal Piano Industriale, previsto per legge, ed approvato per i Comuni della Provincia di Avellino”. Il soggetto gestore del servizio, con quanto innanzi, non solo, ancora una volta, trascura l’esigenza di fornire dati certi per la quantificazione della TARSU e la formazione dei bilanci, ma non risponde alla richiesta di preventivo formulata da questo Comune riferita alla estensione del servizio di raccolta “porta a porta” alla frazione umida dei rifiuti, condizione per poter raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste per legge.
In ordine, poi, ai costi dello spazzamento, sorprende apprendere dalla nota in questione, che gli stessi sono aggiuntivi rispetto a quelli comunicati, soluzione in controtendenza rispetto a quanto verificatosi per l’esercizio decorso.
Ulteriore annotazione che ci si vede costretti a muovere alla nota in questione è relativa alla precisazione del costo medio per abitante comunicato pari a € 127,78, oltre IVA, al netto degli investimenti, previsti nel Piano industriale, costo che verrà applicato, previa verifica dei singoli piani di servizio, a decorrere dalla data di effettiva attivazione del nuovo servizio. Ove si assuma a riferimento il detto Piano e si rapportino i dati ivi indicati agli abitanti, il detto costo viene a determinarsi in € 156,89. Ebbene, senza voler ancora insistere sull’aleatorietà dei dati forniti, si ritiene però di richiamare l’attenzione su quanto segue. La società Irpiniambiente ha assorbito i precedenti “soggetti” che effettuavano i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, e pertanto le risorse umane e strumentali degli stessi. Detta società opera, peraltro, in regime di diritto pubblico e a favore di soggetti pubblici i quali sostengono le spese relative non solo ai servizi offerti ma a tutto l’apparato societario e agli investimenti che ci si appresta ad effettuare. Risponde sicuramente a regole di trasparenza, correttezza, chiarezza contabile, partecipazione democratica, condivisione delle problematiche, che i Comuni interessati siano messi nelle condizioni di conoscere i dati riferiti a:
– risorse umane trasferite e relativi costi;
– progressioni di carriera ed economiche intercorse in occasione ed in funzione del passaggio di titolarità del servizio e relative ragioni;
– risorse strumentali trasferite;
– costi correlati agli organi societari;
– automezzi ed ulteriore attrezzatura da sostituire rispetto a quella acquisita per subentro.
Alla luce di tutto quanto innanzi, a codesta Società si domanda:
– di voler formulare preventivo di spesa per l’organizzazione del servizio di raccolta e trasporto con metodo porta a porta per i rifiuti indifferenziati;
– di scorporare il costo del trasporto dei rifiuti sostenuto per il Comune di Bagnoli Irpino riferito al trimestre ottobre/dicembre 2010 così da consentire a questo Ente di effettuare una proiezione annuale del costo stesso per l’anno 2011;
– di rimodulare il servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati, nelle more dell’organizzazione del “porta a porta “ degli stessi, con la previsione di soli n. 2 viaggi settimanali e pertanto di ridurre la relativa previsione di costo, sia in funzione del minor numero di trasporti che della minore quantità di rifiuti sversati in discarica;
– di rimettere il Piano di organizzazione del servizio in questione interessante la località Laceno o quanto meno formulare gli “elementi” essenziali che consentano di elaborare il detto Piano.
Si domanda altresì che codesta Società fornisca a questo Ente:
– copia del contratto/capitolato disciplinante il servizio in questione;
– copia del bilancio consuntivo riferito all’esercizio 2010;
– documentazione esplicativa in ordine all’importo degli incentivi corrisposti dai consorzi confluenti nel CONAI riferiti alle diverse frazioni di rifiuti e alla loro distribuzione tra gli enti produttori dei rifiuti stessi;
– copia dei contratti di lavoro disciplinanti il “passaggio” dipendente dei soggetti gestori del servizio prima della provincializzazione per verificare eventuali incrementi degli oneri medesimi.
Alla Prefettura di Avellino e alla Provincia di Avellino, cui pure la presente è rivolta, si domanda di volersi fare parte attiva per sostenere i comuni in questa “crociata”che non permette di operare correttamente ed espone ad un aggravio di costi in un momento storico dove la razionalizzazione della spesa a sostenersi è un imperativo irrinunciabile.
Ai comuni limitrofi si domanda un’ azione coordinata che, pur nella diversità di esigenze da soddisfare, consenta di fare fronte comune per la migliore organizzazione del servizio in ciascun territorio».
Ottopagine: Rifiuti, scontro sui costi tra Comuni e IrpiniAmbiente, 09.03.2011
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=146322&sez=NAPOLI
Dopo aver letto l’articolo pubblicato sul sito del mattino, ecco la mia proposta.
Il comune di Bagnoli Irpino è disposto ad accogliere parte dell’immondizia dell’interland napoletano, gestendo in modo civile, chiaro e trasparente lo smaltimento dei rifiuti, alle seguenti condizioni:
– esonero da qualsiasi imposta comunale;
– esonero da qualsiasi applicazione induttiva della determionazione del reddito;
– istituzioni di borse di studio per ogni nascituro, affinchè sia accompagnato sin dall’infazia nel mondo della civiltà e della cultura;
– prelazione nei concorsi pubblici regionali a parità di punteggio per i cittadini bagnolesi;
– 2 % del PIL campano (incluso quello derivante della camorra), destinato alle opere pubbliche e alla tutela del territorio bagnolese;
– una escort (maggiorenne) per ogni abitante scapolo ( anch’esso maggiorenne);
Tali condizioni che possono sembrare bizzarre, non sono nulla, se paragonate al fatto che persone civili, debbano pagare l’inciviltà, l’incompetenza e l’ingordigia di una classe politica fallimentare.
Con l’occasione auguro una buona pasqua a tutti!!!
Davide Passannanti