ACCA Software a Bagnoli: un pezzo di futuro
di Luciano Arciuolo
(Articolo pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39″ il 12.05.2010)
E’ partita la realizzazione del nuovo stabilimento ACCA Software a Bagnoli. In un periodo in cui la crisi economica mondiale continua a falcidiare posti di lavoro e mette in ginocchio una economia locale già dissestata, a Bagnoli si aprono prospettive serie e concrete per le nuove generazioni. L’ho già detto in Consiglio Comunale: questa è una grande occasione per Bagnoli, una vera rivoluzione, una rivoluzione di quelle che possono fare solo bene. Non solo: in un’epoca in cui, come ha ricordato il Presidente della Repubblica qualche giorno fa, l’Italia sembra aver dimenticato che esiste una classe operaia; in un momento storico in cui l’economia sembra essere solo finanza e le sorti del mondo sembrano appese a quelle delle Borse mondiali, con tutti i rischi che questo comporta in termini di stabilità economica (le Borse sono diventati luoghi in cui più che puntare su fondamentali economici degli Stati e delle imprese, si scommette e si specula sulla pelle dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori, come gli scandali Parmalat e Cirio o la stessa bolla finanziaria di due anni fa hanno ampiamente dimostrato), in questo particolare momento storico c’è chi, a Bagnoli, scommette di nuovo sul lavoro, sulla sicurezza che solo esso lavoro (e non la finanza spericolata) crea ricchezza vera e sviluppo. Il tempo dirà la verità su questa creatura nuova che si affaccia nelle nostre contrade; il tempo farà giustizia di tutte le cose che sono state dette su tutta la vicenda ACCA. Ma io, oggi, non voglio fare polemiche. La ACCA Software non è solo una possibilità di sviluppo per Bagnoli; tutta la storia di questa azienda è anche particolarmente significativa di un fatto: il futuro dell’Italia, e della stessa Europa, sta tutto nella capacità del Vecchio Continente di comprendere che la strada da intraprendere, per trovare nuova linfa e per evitare un impoverimento progressivo ed ineluttabile, è nella cultura e nella ricerca. Alla fine del periodo più lungo di crisi della società italiana (il Medioevo), l’Italia riuscì a risollevarsi, nel Rinascimento, grazie alla cultura, all’arte e a quella che oggi chiamiamo, appunto, ricerca (si pensi a Michelangelo Buonarroti o a Leonardo da Vinci). Anche oggi noi abbiamo solo questa strada per uscire dalle secche di una crisi che, prima ancora di essere economica, è culturale. Le aziende come la ACCA, che anzitutto non vendono fumo e non fondano le proprie fortune su prodotti esclusivamente finanziari ma che hanno raggiunto posizioni di tutto rispetto grazie al lavoro, alla ricerca e al continuo aggiornamento, sono proprio quelle su cui puntare per costruire nuove, concrete forme di sviluppo: sono esse che rappresentano l’unico futuro possibile per l’Italia e, probabilmente, per la stessa Europa. Ma qui sorge un problema: per funzionare, questa consapevolezza deve essere estesa a tutte le componenti di una società: anche la politica deve fare la sua parte, spingendo anzitutto nella stessa direzione ad ogni livello. Non è possibile che da un lato la Regione Campania finanzi con milioni di euro la realizzazione del nuovo stabilimento ACCA e dall’altro la provincia di Avellino non accolga la nostra richiesta di accorpare l’ITIS di Bagnoli all’Istituto Comprensivo, in modo da dargli un indirizzo Informatico, capace di creare le professionalità giuste per il radicamento dello stabilimento stesso nel territorio. Noi, sia come Scuola che come Amministrazione Comunale, abbiamo più volte battuto su questo tasto, ma non abbiamo trovato nessun ascolto. Che senso ha un ITIS a indirizzo Meccanico, quando a Bagnoli sta nascendo, grazie anche a fondi pubblici, una azienda che fa dell’informatica la propria ragion d’essere e che probabilmente, in futuro, farà registrare una forte richiesta di tecnici informatici e non potrà trovarne in loco? E’ dalla politica che devono arrivare risposte a domande come questa. Da una politica che abbia come scopo quella di affrontare i problemi concreti della gente (che oggi sono soprattutto legati al lavoro che non c’è) e non quello di moltiplicare prima, e dividere poi, poltrone in Enti e Società.
Articolo, ACCA Software a Bagnoli, Luciano Arciuolo, 12.05.2010