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Seggiovie del Laceno, ancora scontro

09.02.2018, Il Quotidiano del Sud

La risposta del gestore Giannoni dopo la decisione del Consiglio di Stato: La sentenza non permetterà i finanziamenti”.

piste-sci-lacenoDopo i risultati della sentenza del Consiglio di Stato, in cui il Comune di Bagnoli Irpino esce vincitore, arriva la risposta della società Giannoni. Una sentenza che dà ragione al sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro, che aveva dato il via alla procedura di riappropriazione dell’areale seggiovie del Laceno.

L’estrema rapidità,  – afferma la società – dal giorno dell’udienza del primo febbraio 2018, con la quale il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza sul ricorso presentato nel 2009 dalla sottoscritta società che ha ideato e realizzato il polo turistico del Laceno fin dal lontano 1973, evita, in primo luogo al sindaco di Bagnoli Irpino di rincorrere finanziamenti che al momento non esistono; ma, soprattutto, offre la possibilità di accelerare il processo indicato da questa società lo scorso marzo; quando, evitando di impugnare gli atti emessi dal Comune, aveva invitato quest’ultimo a prevedere un indennizzo per entrare nella proprietà dei beni costruiti sulle aree in concessione. Procedimento dal quale nemmeno con la emessa sentenza può sottrarsi”.

Secondo il gestore delle seggiovie, quindi, il Comune di Bagnoli Irpino, con questa sentenza, non può candidarsi ai fondi stabiliti dal Progetto Pilota, sul quale si è dichiarato ottimista più volte Nigro. Il Comune, sempre secondo Giannoni, con questa sentenza del 2009 non potrà nemmeno sottrarsi ad emettere una liquidazione per risarcire la sua società.

Ciò che preme ribadire – continua Giannoni – per il legame che in ogni caso questa società ha con il territorio di Laceno al quale ha dedicato oltre 40 anni, è che l’odierno risultato si sarebbe comunque ottenuto senza la chiusura degli impianti, se solo l’amministrazione comunale non si fosse fatta trascinare dalla bramosia di fare qualcosa dopo gli anni di immobilismo che l’hanno contraddistinta. Sarebbe stato necessario esclusivamente che avesse continuato a fare ciò che fino ad allora aveva prodotto per la comunità bagnolese, e quindi niente, per avere oggi questa sentenza ma con gli impianti funzionanti per ancora 10 anni grazie all’ ormai ex concessionario”.

                                                                                                       

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