Militare bagnolese ustionato dall’acido sul sedile del bus
30.12.2017, Il Mattino (di Romina Capone)
Diretto a Torino si trovava su mezzo Air per Napoli quando è rimasto ferito.
Per i medici del Pronto soccorso dell’ospedale mauriziano «Umberto I» di Torino non ci sono dubbi: ustioni di secondo grado con sottile area di necrosi centrale. C.V. 33 anni originario di Bagnoli Irpino all’alba di giovedì mattina doveva tornare a Torino, città in cui vive e lavora.
In automobile percorre i chilometri che separano l’Alta Irpinia con il capoluogo di provincia. Sono le 7.30, sale sull’autobus, tratta Avellino-Napoli, oblitera il biglietto e prende posto. Alla stazione centrale di Napoli il treno ad alta velocità l’aspetta.
«Mi sono accomodato su uno dei sedili anteriori, lato vetro. Ho notato che proprio dove ero seduto, sulla tappezzeria, c’era del liquido marrone scuro, denso. Mi sono spostato, sedendomi al posto accanto, lato corridoio».
Questioni di pochi secondi e – afferma l’uomo – un bruciore acuto ai glutei si andava ad intensificare. Insopportabile al punto da costringerlo a proseguire il viaggio in piedi. Soltanto nella toilette del treno si rende conto che stava accadendo qualcosa di realmente grave.
«Dovevo togliermi i pantaloni e la biancheria intima. Non riuscivo a vedere bene le ferite. Ho telefonato al mio medico di famiglia; è il caso di andare al pronto soccorso, mi ha detto». Le ferite da ustione riportate sul corpo della vittima sono senza dubbio riconducibili a corrosione da sostanze chimiche. Il chirurgo plastico è stato chiaro: acido. La prognosi è di sette giorni.
Sono già in corso gli accertamenti da parte della Polizia di Stato di Avellino per analizzare la sostanza in questione e tentare di stabilire l’origine dell’accaduto. L’Air collabora alle indagini. L’autobus è ancora in regolare esercizio e circolazione. Smontato e sequestrato solo il sediolino insieme agli indumenti indossati da C.V. giovedì.
«La fascia oraria è la più affollata, la tratta è in viavai continuo di persone. Pensate: e se al posto mio ci fosse stato un bambino o ina qualsiasi altra persona?, si sfoga. E aggiunge: «Per non parlare delle cure per guarire: le ferite devono essere costantemente pulite, asciutte e disinfettate. Le garze sterili devono rimanere intatte. Non posso né sedermi né sdraiarmi: non posso andare a lavoro. Ti ritrovi in questo caso, così all’improvviso, senza nessuna vicinanza morale; ignorato dalla dirigenza dell’Air nonostante le decine di telefonate, di segnalazioni accolte da impiegati sgarbati i quali alle mie dichiarazioni hanno risposto che forse mi ero seduto su della coca-cola».