David Gilmour, Live at Pompei
19.12.2017, Articolo di Daniele Marano (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2017, Anno XI, n.5)
Quando lo scorso 14 Settembre, sono entrato nel Cinema Nuovo a Lioni per il live che David Gilmour ha tenuto nel 2016 a Pompei, ero completamente preso dall’emozione. Entrato in sala il mio cuore si è definitivamente acceso. Il film, girato da Gavin Elder, comprende il meglio dei due concerti tenuti da David Gilmour lo scorso anno nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano di Pompei.
La pellicola è stata girata in 4K con una risoluzione altissima, che permette di vedere distintamente anche i più piccoli dettagli. Il concerto senza ombra di dubbio è da annoverare come quelli che sono da posizionare dritti nella storia; gran parte del merito va dato al fantastico scenario di Pompei come anche confessato dallo stesso Gilmour “È un posto magico. Quando sono arrivato ieri ero come sopraffatto, come se non ci fossi mai stato prima. Sono venuto qui 10 anni fa, con i miei figli, per fargli vedere l’arena. Ma vedere ora tutte queste persone mi ha fatto un certo effetto. Dopotutto questo è un posto infestato dai fantasmi, in modo amichevole”.
Nello spettacolo c’è tutta la carriera di Gilmour, dagli album più recenti, come “Rattle that lock” e “On an island” a quelli storici dei Pink Floyd, come “Wish you were here”, “Comfortably numb”, “The great gig in the sky” e “One of these days”, che è l’unica canzone eseguita anche con la band nel concerto del 1971.
La band che ha accompagnato Gilmour è formata da musicisti preparatissimi, tra cui Chester Kamen, chitarrista di Brian Ferry, Roger Waters una leggenda e Chuck Leavell, grande musicista blues. Ma la vera magia arriva soprattutto da Gilmour, che a 71 anni riesce ancora ad emozionare con la chitarra. Il precedente concerto dei Pink Floyd era stato girato dal regista scozzese Adrian Maben che ha raccontato molti anni dopo: “L’idea era usare Pompei come luogo di incontro tra arte classica e contemporanea. E fare un film che fosse l’antitesi di Woodstock. Non mi interessava vedere i Rolling Stones saltare sul palco, volevo che l’attenzione fosse concentrata solo sulla musica”. E direi che tutto questo è realizzato alla grande a diversi anni di distanza. Confesso che durante l’esecuzione di “Coming Back to Life” non sono riuscito a trattenere qualche lacrima.
Un concerto quindi assolutamente da vivere, per chi non è riuscito ad andare a cinema ora uscirà il Dvd con un piccolo aumento rispetto al prezzo con cui è uscito, appunto, nelle grandi sale. Ma ne varrà decisamente la pena. Fidatevi.