La pietra di Fontanarosa
13.12.2017, Articolo di Felice De Dominicis (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2017, Anno XI, n.5)
Ritorna, dopo la pausa estiva, la rubrica di “Paesaggi Irpini” dedicata alle caratteristiche e alla lavorazione della pietra. In questo settore Fontanarosa e Gesualdo nel tempo hanno assunto il primato nella lavorazione della pietra, frutto del lavoro di tanti scalpellini e scultori. E la pietra è un elemento così significativo che a Fontanarosa le è stato dedicato un museo. In questo numero Felice De Dominicis ci racconterà del legame indissolubile fra Fontanarosa e la pietra che si estrae dalle sue cave.
Pietra di Fontanarosa
Fontanarosa è da molti simpaticamente conosciuto come il paese delle “3P”: Paglia, Presepe e Pietra elementi che riconducono immediatamente al borgo della media valle del Calore.
Mestieri antichi che si riproiettano nel futuro, come la tradizionale lavorazione della pietra proveniente dalle cave diffuse nel territorio irpino ma principalmente, soprattutto in tempi antichi, estratte nel comune di Fontanarosa; la stessa pietra che ha dato forma all’antico centro storico ricco di portali finemente lavorati, finestre, fontane, loggiati e pavimentazioni, a dimostrazione del fatto che tale pietra non ha avuto soltanto il ruolo di materiale costruttivo, ma è divenuto in seguito anche elemento estetico-decorativo atto a dare maggiore splendore alle antiche abitazioni.
Come scrive Gaetana Cantone nel suo “Il Carro di Fontanarosa”: ” Come Zaira, una delle città della memoria di Italo Calvino, Fontanarosa non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, nei corrimani delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.”.
La pietra di Fontanarosa è costituita da calcareniti contenenti organismi fossili, depostesi circa 50 milioni di anni fa su fondali marini situati alla base delle scarpate delle piattaforma carbonatiche. Grazie alla sua omogenea composizione è possibile utilizzare tale materiale per elementi di arredo e lavorazioni artistiche.
Oggi l’estrazione della pietra di Fontanarosa si è limitata soltanto ad una cava situata a pochi passi dal nostro opificio. Col passare degli anni molte di queste han cessato la propria attività perché esaurite o considerate antiecologiche ma la caparbietà degli imprenditori locali li sta spingendo sempre di più a riproporre questa pietra come elemento di arredo urbano e domestico.
Lavorazioni
La pietra naturale è considerata elemento pregiato, adatta per qualsiasi tipo di utilizzo e lavorazione.
La realizzazione del prodotto finito si attiene attraverso diverse fasi di lavorazione, iniziando con l’estrazione della roccia dalla cava d’origine per poi suddividerla in blocchi e quindi lastre. Una volta ottenuto il formato voluto, la fase di lavorazione finale consiste nell’applicare sul materiale il trattamento di finitura desiderato.
Le lavorazioni che conferiscono le caratteristiche vere e proprie ai materiali sono:
La Levigatura
E’ una lavorazione superficiale che conferisce al materiale un aspetto opaco ed una superficie liscia. Viene utilizzata soprattutto per i rivestimenti esterni situati in zone dove le condizioni climatiche danneggerebbero la lucidatura.
La Lucidatura
Dona alla superficie lucentezza, esaltando la naturale colorazione della pietra. Conferisce inoltre un’ ottima planarità della superficie rendendo il materiale più resistente.
La Bocciardatura
E’ un tipo di lavorazione che rende la superficie della pietra molto simile alla buccia d’arancia quella conferendo al materiale una superficie ruvida.
La Sabbiatura
Consiste in un getto di sabbia sotto pressione che rende la superficie della pietra ruvida. Viene utilizzata anche per la pulitura dei materiali lapidei e per dare al prodotto un aspetto antico. Il rischio è che attraverso la sabbiatura il materiale diventa più vulnerabile all’aggressione degli agenti atmosferici.
Fiammatura
Viene impiegata per conferire un aspetto di naturalezza alla pietra. L’effetto di vetrificazione superficiale dei silicati, provocato dalla fiammatura, conferisce alla roccia un aspetto ruvido e vetroso con effetto cromatico caratteristico.
Classificazione e tipologie
Nel campo dei rivestimenti esterni, vengono utilizzate numerose specie lapidee, con caratteristiche e proprietà differenziate, delle quali quelle più adatte sono quelle che meglio resistono agli agenti atmosferici. Le pietre naturali per rivestimenti possono essere suddivise in: marmi e pietre(rocce compatte adatte ad essere lucidate); graniti (rocce dure dall’aspetto granulare); travertini (rocce porose facilmente lavorabili); Dovendo suggerire i materiali in base alla loro applicazione, si può affermare che per applicazioni in esterno sono consigliati materiali con struttura compatta ed omogenea, come le pietre e i graniti perché più idonei a sopportare le variazioni climatiche, per applicazioni in interni invece sono più utilizzati i marmi e le pietre che presentano diverse tonalità cromatiche e venature.