Novembre, il mese del ritorno dei Morti
29.11.2017, Articolo di Aniello Russo (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2017, Anno XI, n.5)
Nelle notti di novembre si poneva al balcone una lanterna, per illuminare la via al defunto che tornava per raccogliere i sospiri della famiglia e per portarsi via tutte le sue memorie terrene.
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Nella cultura contadina l’anno era scandito da due stagioni: estate (staggione) e inverno (vernàta): la prima copriva un arco di tempo che andava da maggio a ottobre (da un angelo all’altro: da San Michele, 8 maggio, a San Raffaele, 24 ottobre), la seconda andava da novembre ad aprile (dalla morte al ritorno alla vita: dalla Commemorazione dei defunti alla Pasqua di resurrezione di Cristo). Sicché il due di novembre veniva a posizionarsi come il capodanno della seconda parte dell’anno, dell’inverno appunto.
Nel mese di novembre si concludeva nei campi il lavoro di semina del frumento. Dice un nostro proverbio: chi semina prima di San Martino (11 novembre) raccoglierà con il traino! E a tale proposito non sfuggiva al contadino la corrispondenza tra la terra e la donna. Già gli antichi misero in relazione lo sviluppo del grano, principio della vita, nel seno della terra e la formazione di una nuova vita nel grembo della donna: nove mesi per raccogliere il grano (novembre-luglio), nove mesi pure ci vogliono perché il seme dell’uomo si espandi ed esploda in una nuova vita.
Novembre, inoltre, era nel novero dei sette mesi ritenuti particolarmente nefasti perché contengono la lettera “r”. E se la Commemorazione dei Defunti cade in uno di questi tre giorni con la stessa lettera “r”, martedì, mercoledì e venerdì, al duplicarsi degli eventi nefasti si associava un forte potere divinatorio. A tale proposito va ricordato che nell’alfabeto magico la lettera “r” rappresenta le potenze sotterranee. Per tale caratteristica negativa l’immaginario collettivo popolare vietava qualsiasi unione, soprattutto il matrimonio, in questo mese; l’imprudente avrebbe avuto un’unione infelice, segnata da eventi funesti. Era comune credenza, infatti, che quando il due di novembre coincide con un martedì o mercoledì o venerdì, raddoppia l’influsso negativo sugli esseri viventi e sulla stessa natura.