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Emergenza idrica a Bagnoli: il problema è serio ma alcune soluzioni sono possibili

04.10.2017, Email di Angelo Capone

Si! E’ proprio vero!…Il problema è più serio di quanto possa apparire, sia in ragione della maggiore potenzialità d’inquinamento (per la minore diluizione in bassi volumi di acqua. in scorrimento sotterraneo, in prossimità delle scaturigini), sia perchè le perdite da guasti della rete idrica, già fatte rilevare nel mio datato articolo “NoTrivPetrolio, Si TrivAcqua”, hanno un ruolo importante, sia pur minore rispetto al passato, per la minore pressione in rete. Resta sempre più impellente un’azione mirata di RIMPINGUAMENTO a partire dalle zone più distali dalle sorgenti, con immissione in acquifero di acque defluenti perlopiù in valli e vallecole delle  brecce calcaree continetali” (quelle Brecce che la Carta Idrogeologica “Alto CALORE” porta, invece, come calcari di piattaforma che mai avrebbero potuto essere generatrici di sorgenti come quelle specifiche del Muliniello, Fontanarosa e Acqualeggi ) che hanno la Falda Acquifera defluente sulle “Argille Varicolori” basali, impermeabili. 

Tutto sta a non mandare a mare acqua di pioggia invernale-primaverile defluente a livello subaereo nelle aste torrentizie che tagliano le brecce. Un’altra azione strategica è connessa al risanamento delle perdite dell’acquifero periferico intorno all’area terminale del Muliniello (Pozzo profondo “non impermeabilizzato” di scarico richiamante acqua… e muro di calcestruzzo in trincea perdente e … .

Valutare, inoltre, per l’acquifero della Tornola/Tronola, la connessione potenziale con l’asta torrentizia che va verso i Fontanielli e da qui verso Sazzano ed agire di conseguenza. 
 
Briglie in quota sarebbero oltremodo utili per favorire infiltrazione mirata verso le più probabili direzioni di deflusso carsico dell’acquifero del Tronola. Questo è molto utile per ritardare il più possibile lo svuotamento dell’acquifero carsofratturato del Cervarolo e del suo versante occidentale degradante a SAZZANO. 
 
Certo, trattasi di una progettazione da fare subito per rendre il tutto operativo nel prossimo futuro oggetto di sempre più preoccupanti -pur inferiori a stime pregresse esagerate- cambiamenti climatici. 
 
Le piccole cose si possono fare anche nell’immediato con l’uso di ingegneria bio-naturalistica con l’ausilio di una squadra FORESTALE operante nel territorio. 
 
Altre opere di maggiore impegno devono essere ben mirate e progettate con tecniche funzione dei siti interessati.
Infine: le aree con PERDITE IN RETE già note e di maggiore entità si possono risanare subito.
 
Agìre, quindi, in maniera polidirezionale per una sola risultante : avere più acqua in termini di portate sorgentizie e ciò che è più importante, con maggiore durata di deflussi significativi in falda e in uscita alle scaturigini fino a periodi tardo estivi /autunnali.
 
Per eccezionali siccità prolungate che intacchino le acque cosìddette “riserve regolatrici cicliche” è, inoltre, possibile ipotizzare un pozzo profondo (con elettropompa) fin nelle “riserve perenni statiche” (in depressioni confinate) da utilizzare solo al bisogno. Questo però richiede una caratterizzazione geognostica preliminare molto più specifica e fatta anche con monitoraggio nel tempo e per  tentativi, specialmente dove non si possono utilizzare metodi indiretti d’investigazione geognostica.
 
BAGNOLI-LACENO-CALIENDO-CERVIALTO-RAIAMAGRA
 
BAGNOLI-LACENO-CALIENDO-CERVIALTO-RAIAMAGRA

                                                                                                       

1 Commento »

  • angelo capone scrive:

    …Integrazione necessaria ai fini del comprendere.
    Per approfondimenti si rimanda ad altri articoli sul tema, sempre sul Vostro PT39 o su http://www.montella.eu .
    Queste poche righe,( solo indicative di una linea propositiva complementare a progettazioni più ampie per l’intera AltaVal CALORE:Invaso dell’ACERA/Macèra, Invasi a perdere rimpinguanti, piccoli invasi di ritenuta, pozzi rovesci, briglie, viminate etc ) erano solo a commento di un TWEET che metteva in luce un erreto rilevamento geologico di Bagnoli Irpino Centro Civico e aree intorno longitudinali ( San Martino, Santa Barbara, Castello, Torre, Fontanarosa-Portara, Acqualegiadimonte… ) e che, pertanto, non giustificava né il nome “Balneolis” né, quindi, la presenza di tante sorgenti basali nella FASCIA PEDEMONTANA che si estende da Fontigliano-Bagnoli-Portara-Canalecchie fino a Croci di Acerno. La conoscenza del territorio, con “RILEVAMENTO VERO di CAMPAGNA” – non dedotto da studi spesso correlativi e/o frutto di tesi speditive di giovani laureandi – è condizione minima preliminare per impostare le deduzioni idrogeologiche e la cartografia specifica di dettaglio coerente con la tettonica e la geologia dei luoghi.
    Su altre interpretazioni di Alloctonia o Autoctonia di certe formazioni geologiche, poi… la questione è più complessa e riguarda approfondimenti più specialistici (Sazzano,Laceno,Fontanielli, RamaticoFronteNord ecc )
    Allego, pertanto, il tweet in questione galeotto per queste poche righe propositive, indicative di massima:

    ( https://twitter.com/drangelocapone/status/915185242901794816 )

    Nel tweet è presente la CARTA IDRODEOLOGICA dell’IRPINIA in questione…e che era rivolta perlopiù a referenti addetti e non solo.
    AngeloCAPONE

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