Bagnoli Irpino – Coliformi, scatta lo stop all’acqua
11.09.2017, Il Quotidiano del Sud
Presenza superiore alla soglia dopo le analisi. Ordinanza del sindaco Nigro. Nessun allarme, situazione sotto controllo.
Livelli di coliformi oltre la soglia consentita, scatta lo stop all’uso dell’acqua per il consumo umano su tutto il territorio comunale. È quanto disposto dal primo cittadino del comune altirpino Filippo Nigro che sabato ha emesso un’ordinanza per disporre il divieto di utilizzo per i residenti.
Si legge nell’ordinanza emessa dal primo cittadino «che con nota pervenuta in data odierna l’ASL di Avellino, ha comunicato che a seguito di analisi su prelievi di acqua effettuati in data 07.09.2017 dal personale dell’Asl di Avellino, è emersa la presenza di Coliformi. E che in data odierna, l’ASL ha provveduto ad effettuare nuovi prelievi onde verificare il persistere del superamento dei parametri microbiologici previsti dalla legge; che appare opportuno, in attesa di nuovi risultati, disporre la sospensione in via cautelativa dell’utilizzo dell’acqua ad uso umano».
In attesa dei nuovi risultati, dunque, il sindaco in via cautelativa ha fatto scattare lo stop. Nessun allarme, però, visto che la situazione è costantemente monitorata da parte dell’Asl di Avellino e del Comune di Bagnoli Irpino.
Già dalle prossime ore, dunque, la situazione potrebbe tornare alla normalità. SI tratta di uno dei casi che vengono riscontrati su tutto il territorio comunale.
Angelo capone scrive:
Più volte,(anche richiamando dialoghi scherzosi con Pasquale Sturchio sul ciclo dei potenziali atti piccoli e grandi), ho consigliato di attuare serie azioni di salvaguardia degli acquiferi particolari presenti sulla verticale di aree antropizzate (Muliniello) e/o con presenze anche di animali e con falda acquifera a breve profondità (Fontanarosa e Acqualeggia) e,quindi,con scarse possibilità di depurazione dell’acqua venuta a contatto con agenti coliformi (e/o altro) e subito percolante nella falda acquifera defluente, sotterraneamente, alla sorgente. Non credo sia causa della siccità. La intensa pioggia del 2 settembre ha messo in moto gli agenti inquinanti pregressi e di recente “deposito” su suoli permeabili delle superfici più prossimali alle aree sorgentizie a risposta più veloce e, quindi, con brevi tempi di arrivo alle scaturigini.
Trattasi di un evento molto grave che avvalora sia le azioni di prevenzione (fogne, animali da giardino e da stalla, pozzi dispersivi di vario tipo non collegati alle fogne,incuria umana etc) che l’opportunità di RIMPINGUARE in maniera mirata e nel tempo per potenziare le portate e la regolazione delle stesse nel tempo di risposta relativamente ai mesi più aridi…
Indicazioni in tal senso sono ben evidenziate nel “P.R.Generale”, nel “P. di Recupero”post sisma 80 e negli approfonditi studi connessi all’ “EMERGENZA IDRICA” di tanti anni fa.
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E’ importante far sapere che agli ATTI di codesto Comune ci sono studi di approfondimento che non sono mai stati presi sul serio secondo le giuste priorità: un altro fattore è il depuratore e il canale di uscita delle AcqueNere da Laceno con modalità da rivedere per le implicazioni inquinanti per falda acquifera e per sversamento ed altro…
Le aree prossimali alle scaturigini devono essere urgentemente ridefinite come fruibilità e azioni non produttrici di colibatteri fecali umani e animali…
La questione dovrà per forza maggiore essere ripresa, anche perché non c’è sicurezza che nel passato chi ha avuto responsabilità non abbia sempre fatto sapere il gradiente batterico oltre la soglia o prossimo ad essa, ma credo bene che si capisca che cambia poco e che bisognava darne il giusto rilievo e creare le premesse per evitare quanto è successo. Una volta per questi motivi la mortalità infantile era altissima e si diceva che erano morti di ” mal di pancia…” …
Vi saluto.
Angelo CAPONE