Scuola, basta con la “riformite”
10.09.2017, Il Quotidiano del Sud
“Rivolta” contro la proliferazione di norme che affossano il diritto all’istruzione. Presto attivo sul sito del Quotidiano la raccolta di firme da portare al Parlamento. L’iniziativa è di Luciano Arciuolo dirigente scolastico dell’Istituto Compresivo Nusco-Bagnoli-Castelfranci.
La scuola, riferimento per la formazione e la cultura dei singoli e di una comunità, maestra di vita, è oggi invischiata in un ginepraio di leggi, sottoposta a continue revisioni e riforme che stanno producendo solo guasti. Il risultato: classe docenti con nervi a pezzi, attività didattica inevitabilmente coinvolta in questo processo che porta con se tanti rischi.
Il dirigente scolastico Luciano Arciuolo dell’Istituto Comprensivo al quale afferiscono le Scuole del Primo Ciclo di Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci fa la sua analisi accompagnata da una proposta di legge, che verrà presto pubblicata sul sito online del Quotidiano del sud (www.quotidianodelsud.it/campania) per poter dare la propria adesione.
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LA PROPOSTA
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Questa iniziativa, da realizzare attraverso la raccolta on line di firme da presentare poi al Parlamento, ha lo scopo di fermare finalmente la deriva della Scuola italiana, spossata da un ventennio di riforme che si sono accavallate tra loro, dalla proliferazione di norme che affossano il diritto all’istruzione degli alunni, dalla non sempre adeguata preparazione e motivazione dei docenti.
LE MOTIVAZIONI
- La Scuola Italiana è malata di” riformite”. Basti pensare che, se si digitano le parole “Riforma della Scuola” su un motore di ricerca, vengono fuori ben 467.000 voci! Dal 2000 al 2015 abbiamo avuto ben quattro riforme epocali, dovute rispettivamente ai ministri Berlinguer, Moratti, Gelmini e Giannini. Innalzamento dell’obbligo scolastico, concorsone, laurea 3+2, portfolio dell’alunno, diritto-dovere all’istruzione, finanziamento alle scuole private e tagli alle scuole pubbliche, valutazione degli studenti con lettere alfabetiche, riforma degli esami di stato, ritorno alla valutazione in cifre, tagli selvaggi alle ore di lezione con la quasi scomparsa della geografia, prove INVALSI, preside sceriffo, chiamata diretta, bonus, carta del docente, maxi piano di assunzioni (anche di chi con la scuola non ha mai avuto a che fare) con fase A, fase B, fase C , concorsi lumaca, deportazione di docenti … Non se ne può più. Le politiche, soprattutto quelle scolastiche, che interessano milioni di persone e famiglie, hanno bisogno di molto tempo per dispiegare i loro effetti. Abbiamo il dovere di fermare questa deriva, che ha letteralmente distrutto la scuola italiana, sommersa da una valanga di norme ( spesso in contraddizione tra loro), di scadenze, di adempimenti che spesso nulla hanno a che vedere con la “mission” propria della Scuola.
- Ogni circolare, ogni legge, ogni contratto produce per i lavoratori della Scuola nuovi diritti. Un fatto positivo. Ma è giusto che questi nuovi, ipertrofici diritti vadano a discapito del diritto all’istruzione e alla formazione degli alunni? E’ evidente che un eccessivo proliferare di diritti porti inevitabilmente alla negazione di ogni diritto, soprattutto di quelli fondamentali e costituzionalmente sanciti. Occorre allora riaffermare che il diritto all’istruzione è prioritario rispetto a tutti gli altri, fatti salvi quelli garantiti dalla nostra legge fondamentale, la Costituzione. Sembra ovvio, ma non lo è affatto.
- Una Scuola veramente Buona non può che fondarsi sulla qualità dell’insegnamento e, dunque, dei docenti. La Scuola è diventata, negli ultimi decenni, una sorta di ammortizzatore sociale, dove sono approdate persone che non hanno studiato e non si sono formate con l’obiettivo di diventare docenti. La Buona Scuola ha decisamente peggiorato la situazione, prevedendo l’assunzione a tempo indeterminato anche di persone che la Scuola l’avevano vissuta solo da studenti e che di essa non sanno assolutamente niente. Occorre chiarire in modo inequivocabile che alla funzione docente si accede solo per concorso o, in casi eccezionali, dopo aver lavorato in classe per un tempo sufficientemente lungo. Perché per la Scuola è centrale e strategico il modo attraverso il quale viene selezionata la classe docente.
- E’ necessario riordinare tutta la materia della legislazione scolastica, nella quale ormai si trova tutto e il contrario di tutto .Diversamente gli avvocati e i TAR continueranno a farla loro, la legislazione scolastica.
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La proposta di legge suddivisa in quattro articoli
Prioritario il diritto alla formazione
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Proposta di Legge
Art. 1: La Scuola è un Bene Comune. Le leggi di modifica dei suoi ordinamenti seguono lo stesso iter previsto per le leggi di modifica della Costituzione (o devono essere approvate in doppia lettura dalle Camere, con la maggioranza assoluta dei componenti).
Art. 2: Il diritto all’istruzione e alla formazione degli studenti è prioritario rispetto a tutti gli altri diritti previsti dalle norme sulla Scuola, ad eccezione di quelli costituzionalmente garantiti.
Art. 4: Ai ruoli del personale docente si accede esclusivamente attraverso concorso. Eventuali deroghe legislative potranno interessare esclusivamente docenti precari che vantino almeno trentasei mesi di incarichi a tempo determinato.
Art. 4: Il MIUR emana, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, un Decreto Legislativo che raccolga, chiarisca e unifichi il complesso delle norme sulla Scuola. Tale Decreto sarà sottoposto al parere preventivo del Consiglio di Stato.
L’EDICOLA