La testimonianza del mio SI’ al Signore
09.09.2017, Email di Franco Di Capua
Cari amici della comunità di Bagnoli Irpino, dopo aver vissuto l’evento di grazia lo scorso venerdì 1 settembre della mia professione religiosa dei consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza avvenuta nella comunità dei Discepoli di Gesù Eucaristico, presenti nella parrocchia di Gesù Buon Pastore in Gravina in Puglia, con la stessa emozione e profonda gioia desidero scrivervi questa breve ma spero incisiva testimonianza affinché ciascuno di voi cari compaesani possa condividere la mia gioia e innalzare al Dio Altissimo Inni e preghiere di lode e ringraziamento.
Il termine vocazione etimologicamente deriva dal latino “vocare” cioè chiamare e a sua volta da “vox” ovvero voce. La vocazione dunque è una chiamata che il Signore ci rivolge con uno scopo preciso, quello di vivere la nostra vita pienamente, da suoi veri figli per avere un esistenza soddisfacente e gioiosa.
Questo vuol dire però, che prima ancora di una risposta occorre assumere un atteggiamento interiore molto importante, quello dell’ascolto. Shemà (in ebraico: שְׁמַע), ascolta appunto è l’invito e allo stesso tempo il comando che svariate volte il Signore nell’antico testamento rivolge al suo popolo, perché ascoltandolo si lasci condurre, perché si ravveda e perché possa rimanere sempre nell’alleanza che Egli Strinse con loro. La libera e incondizionata iniziativa di Dio posa dunque il suo sguardo su di noi ci sceglie ed incontra la nostra libertà ed attraverso di essa abbiamo l’occasione di abbandonarci alla sua volontà perché il disegno di amore che ha per noi si compia. Non è facile, perché la voce di Dio non è l’unica che udiamo, difatti le voci con cui tante volte il mondo ci adula ad ascoltare ci possono confondere e rendere l’ascolto della voce di Dio impervio, ecco perché occorre sintonizzare i propri cuori con la preghiera e l’ascolto continuo della sua parola.
La mia chiamata è giunta in un contesto ricco di tradizione e fede quale quello del nostro amato paese, ma non ero maturo a sufficienza per ascoltare come avrei dovuto, così inizia la mia esperienza con i Discepoli di Gesù Eucaristico – la comunità di cui sono entrato a far parte – dopo un periodo di lungo e faticoso discernimento e dopo aver scoperto i primi segni della vocazione. L’approccio a questa comunità e stato fin da subito molto edificante, e pian piano con prudenza e con verità, ho ascoltato ciò che il Signore chiedeva al mio cuore e con fiducia e abbandono alla sua volontà ho risposto il mio primo eccomi il giorno 19 Marzo 2014, festa di San Giuseppe. Da quel momento intrapresi il cammino formativo per arrivare ad emettere i voti e a dare una risposta più consistente e piena. Per questo si aprì dinanzi a me una nuova tappa del cammino più incisiva: il noviziato. In questo periodo sono stato chiamato a vincere me stesso le mie passioni e i mie vizi, a conoscere in maniera più approfondita il carisma e la spiritualità di questa comunità e del suo fondatore il Servo di Dio Eustachio Montemurro. In modo speciale sono stato a contatto con gli scritti di questo straordinario uomo di Dio, in essi ho trovato un tesoro spirituale da attingere nei momenti di prova e smarrimento.
L’ultimo periodo del noviziato mi ha visto impegnato in una preparazione attenta e scrupolosa per giungere pronto e cosciente alla consacrazione di tutta la mia vita al Signore mediante i consigli evangelici. La celebrazione Eucaristica, come riportavo precedentemente si e tenuta il primo venerdì del mese giorno dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù. Con me in quel momento speciale ha professato i voti un altro giovane fratello della nostra comunità religiosa Douglas Josè Marcolino, oltre ai miei famigliari e parenti e alla comunità parrocchiale locale. Era presente inoltre don Stefano dell’Angelo parroco della nostra comunità di Bagnoli al quale, cogliendo l’occasione, ringrazio nuovamente per la sua testimonianza di fede e consacrazione che fin da bambino mi hanno fatto innamorare di Dio e della sua Chiesa. Erano presenti anche i cari amici del coro parrocchiale di Bagnoli con i quali ho condiviso momenti della mia storia carichi di bellezza e fraternità, mi hanno insegnato a pregare con il canto aiutandomi a scoprire i doni che Dio nella sua bontà e misericordia mi ha elargito. Inoltre era presente una cospicua rappresentanza di altri compaesani, venuti anche essi a farmi sentire il loro affetto e sostegno con la loro preghiera. A ciascuno di loro e a coloro che attraverso i social, e non solo, mi hanno fatto raggiungere i loro auguri, desidero ringraziarvi di cuore e in tutta umiltà di chiedervi ancora di pregare per me e il mio cammino che ora si staglia verso la prossima tappa.
Dopo aver professato i voti il superiore della comunità ci ha affidati ad una devozione particolare. In onore della devozione mariana che il nostro paese nutre verso la Beata Vergine Maria, io ho ricevuto il nome di devozioni di Fratello Franco di S. Maria Assunta.
Nel concludere questa mia breve testimonianza pertanto desidero insieme a voi affidarci tutti nelle Sue mani, colei che è nostra Madre e protettrice, attraverso le parole di padre Eustachio contenute nel suo diario spirituale:
« La bella e vera mia mamma sei Tu, sì Tu, Maria la bella; dimmi e vero o no che io sono tuo figliuolo? E perciò non devi Tu guidarmi, Tu correggermi, Tu difendermi contro satana e tutti gli spiriti maligni, contro le lusinghe del mondo? Oh! Io sento e leggo, Mamma, che i tuoi divoti tu li colmi di grazie, li liberi dai mali passi, li guidi, li reggi, li salvi Dunque la Mamma devo dirti ancora che io ti amo e ti amo con affetto devoto e riverente di figlio e desidero che Tu mi ami qual tenera Madre, mi pigli sotto il Tuo manto, la Mamma bella, e mi indichi la via che devo percorrere per giungere a Te e al Diletto, e salvarmi. Ti piace avermi per figlio Tuo e innamorato di Gesù? E allora la Mamma accendi sempre più il mio cuore, di caldo sviscerato amore per Lui, e fa che esso palpiti sempre pel Diletto e per te, bella Mamma mia. Benedicimi Tu e fammi benedire da Lui.»
Fratello Franco di S. Maria Assunta, dje
LA FOTO CON LA COMUNITA’ BAGNOLESE