Scuola dell’infanzia a Nusco, l’appello di Arciuolo a De Mita
08.09.2017, Il Quotidano del Sud
La pianificazione scolastica e il dialogo tra i gruppi contrapposti in Consiglio sono sempre fatti difficili da affrontare. Il professore Luciano Arciuolo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Nusco, con sezioni associate di Bagnoli e Castelfranci, si rivolge al Sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita, che ha deciso di trasferire la Scuola dell’Infanzia nel Palazzo di Città, al centro del paese, senza spazi verdi esclusivi, con pochissime aule a disposizione e al primo piano.
Molti nuscani, da quel che si sa, hanno avviato una raccolta di firme contro il trasferimento. È il professore Arciuolo che parla, quando dice: “Avendo appreso solo oggi, dalla lettura sul sito web del Comune, della determinazione n. 197 del 28.8.2017 del responsabile del servizio, della volontà di codesta Amministrazione Comunale di riconvertire l’edificio “Palazzo di Città” per destinarlo a scuola dell’Infanzia, comunica che la Scuola dell’Infanzia di Nusco ospita ben 92 alunni, divisi in 4 sezioni. È lecito dubitare che il progetto di riconversione abbia tenuto conto di questa realtà e del fatto che, in una Scuola dell’Infanzia, ci sia bisogno di almeno due ambienti (Aula Docenti, Aula Ricreativa) per garantire agli alunni una proficua frequenza della scuola. Una scuola dell’infanzia- continua il dirigente scolastico- dovrebbe, per ovvi motivi di accessibilità e sicurezza, essere situata la pianterreno. Ancora, dovrebbe avere aule con una superfice disponibile di mq 1,80 per alunno, oltre a uno spazio verde esclusivo pari almeno ai due terzi della superfice coperta, per un totale di circa 25 mq per alunno. In tal senso non è pensabile che i piccoli possano utilizzare un parco pubblico frequentato da tutta la cittadinanza, nonché da animali domestici. La scuola avrebbe dato volentieri queste notizie, se qualcuno si fosse degnato di chiederle.
Dispiace che, in previsione di un’opera così importante per la comunità di Nusco, nessuno si sia premurato di chiedere un parere non al sottoscritto ma al Consiglio d’Istituto, organo elettivo nel quale, com’è noto, sono rappresentate tutte le componenti scolastiche, genitori compresi.
Il sottoscritto sottoporrà la questione al consiglio d’Istituto nella prossima seduta ma, stanti le precedenti considerazioni, invita codesta amministrazione a riflettere in maniera più approfondita sulla scelta operata”.