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Le castagne in Irpinia, la stagione che verrà

06.09.2017, Articolo di Alejandro Di Giovanni (da Irpiniapost.it)

castagne-2017-foto-di-giuseppe-polvereSettembre. Per Guccini il mese del ripensamento sugli anni e sull’età, in Irpinia anche il mese del grande dilemma. Come saranno quest’anno le castagne? E di che produzione parleremo? La preoccupazione è legittima se pensiamo al dramma che sta vivendo il settore della castanicoltura. In Irpinia come altrove, la produzione 2016 è stata quasi pari allo zero: affossata e letteralmente divorata dal cinipide galligeno, nonostante la lotta biologica intrapresa con il rilascio nelle zone interessate dell’antagonista Torymus.

A questa piaga si deve aggiungere quella legata al clima, sempre più anomalo e avverso al benessere dei castagni, che vanno così incontro a lunghissimi periodi di siccità mai affrontati prima. Dare una risposta a questa domanda è cosa ardua, praticamente un azzardo. Sulla base dello stato presente si tratta di raccogliere più che altro sensazioni, valutazioni in merito all’analisi visiva odierna e sulla base della lunga esperienza pregressa delle persone che le muovono.

Dopo una ricognizione tra i castagneti di Montella, Bagnoli Irpino e Nusco e dopo aver ascoltato gli addetti ai lavori, si può parlare di cauto ottimismo per questa annata. Ciò che salta subito all’occhio, soprattutto rispetto al 2016, è in particolare la minore presenza del parassita. Le foglie risultano distese e in salute, i ricci piuttosto numerosi (se consideriamo gli ultimi anni), e aprendone qualcuno il frutto sembrerebbe comunque formato. Tutto ciò, se consideriamo il clima torrido e siccitoso, risulta quasi miracoloso ai nostri occhi. Impressioni confermate dalle aziende “Castagne Cappetta” di Bagnoli Irpino e “Malerba” di Montella.

castagne-2017-foto-2-di-giuseppe-polvereAd accoglierci nell’azienda “Cappetta” è il signor Vincenzo Picariello, uno dei titolari dell’azienda familiare che da oltre quarant’anni lavora, trasforma, importa ed esporta castagne. Ci conferma le previsioni ottimistiche per il 2017, soprattutto rispetto all’annus horribilis 2016. Certo, lo fa con moderazione: “Sarà comunque decisivo e determinante il mese di settembre. Il clima, per favorire la perfetta maturazione del frutto, dovrà essere mite e piovoso e quindi privo di gelate prodotte da venti freddi“. Soddisfatto per la presenza molto limitata del cinipide, rimarca come la siccità ci abbia privato di una annata che poteva prevedersi addirittura come ottima. Nonostante questa, però, pare che le castagne, almeno per quanto riguarda l’Alta Irpinia, quest’anno si faranno: dallo zero per cento di produzione in provincia dell’anno scorso, il signor Vincenzo si spinge a prevedere fino ad un più sessanta per cento per quest’anno.

castagne-2017-foto-3-di-giuseppe-polverePartiamo alla volta di Montella, dove ad attenderci troviamo il signor Salvatore Malerba, titolare dell’omonima realtà che da cinque generazioni opera nel settore castanicolo. Malerba si mostra subito ottimista riguardo all’annata che ci attende: “Come avevo previsto già l’anno scorso, quest’anno c’è stata una buona fioritura dovuta al ricaccio vegetativo dopo lo sfarfallamento del cinipide“. Ma è parecchio critico riguardo alla strada intrapresa verso la lotta al cinipide galligeno, dichiarando che il solo approssimativo rilascio del Torymus non sia sufficiente, e che bisognerebbe imboccare la strada della lotta biologica a 360 gradi, quindi intraprendendo anche altri tipi di trattamenti biologici, come il verderame e il piretro per esempio; la sua collaborazione con le università del Molise e di Napoli sta portando alla sperimentazione proprio di cure suppletive, e in tal senso il riconoscimento dei castagneti come frutteti, e non più come alberi forestali, rappresenta comunque un gran passo in avanti (in attesa di una precisa mappatura che ne decreti l’altitudine massima). Malerba suggerisce che in ogni caso bisognerebbe sempre prendersi cura del proprio castagneto, mostrandoci poi il disastro degli incendi di Montella dovuti proprio a tali incurie. Ci congediamo dall’azienda non senza aver strappato prima un dato riguardo alla previsione del 2017, che per il signor Salvatore può tornare a far registrare fino al quaranta/cinquanta per cento di produzione. Finita la giornata, rimangono queste impressioni di settembre; per le castagne vere dovremo attendere quelle di ottobre.

                                                                                                       

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