Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli

Il Sud brucia! E con esso la nostra Irpinia

31.08.2017, Articolo di Paola Gerola (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2017, Anno XI, n.4)

incendio-montevergine-2017Incendi in Campania, Calabria e Sicilia, roghi devastanti e continui che distruggono migliaia di ettari di vegetazione, rendono l’aria irrespirabile, causano blocchi sulle strade e mettono a rischio l’incolumità dei cittadini.

Nonostante gli studiosi ci abbiano sempre spiegato che l’autocombustione in natura non esiste, a ogni incendio ci si interroga sul come e sul perché se la natura ci abbia voluto punire con il fuoco, quando, nella quasi totalità dei casi, gli incendi sono attribuibili a cause umane siano esse intenzionali o non.

Ma perché il Meridione brucia? Chi sono i veri responsabili di questo sfregio, di questi incendi che ogni anno in estate attanagliano le regioni del Sud?

Proviamo a pensare alle cause ‘più semplici’ per comprendere perché divampano continuamente incendi al Sud: Campeggiatori poco attenti che accendono falò e poi li abbandonano, non sapendo che la brace cova sotto la cenere per ore ed ore e il vento può riaccendere il fuoco in qualsiasi momento;

Fumatori distratti che gettano il mozzicone di sigaretta fra le sterpaglie;

Mitomani attratti dal fascino distruttivo del fuoco.

Tutte qui le cause umane? Non credo proprio…..

Addentrandosi nella fitta matassa organizzativa dell’estremo sud del nostro Paese, emerge uno scenario inquietante: intrecci tra mafia, politica, guardie forestali infedeli, contadini e allevatori.

Certo amareggia vedere la perfetta simmetria tra numero degli incendi, diffusione della criminalità e numero dei forestali impiegati stendersi sulle principali regioni meridionali.

Tra le cause umane, c’è quella che definirei “Causa umana minore” I CONTADINI  e I PASTORI

Una normativa nazionale, recepita dagli enti locali stabilisce che sono proibiti i roghi di sterpaglie in determinati periodi dell’anno particolarmente a rischio per gli incendi. Chi viene sorpreso a dar fuoco alle sterpaglie rischia una multa non da poco. Multe che però “per quieto vivere” non vengono assegnate.

A questo si uniscono i pastori che per poter ottenere nuove zone verdi da adibire al pascolo dei loro animali: una piccola parte di pastori sciagurati appicca incendi in determinate aree particolarmente favorevoli.

Ma andiamo avanti ed entriamo nel cuore del problema: i politici locali da sempre vedono nelle guardie forestali un prezioso bacino da cui attingere voti elettorali: per assicurarsi i loro voti, solitamente offrono loro un contratto di lavoro stagionale. Quasi sempre i contratti vengono stipulati poco prima di una campagna elettorale. E non stiamo parlando di una manciata di voti!, infatti se guardiamo la Campania si contano circa 8.500 addetti alla salvaguardia del territorio per una superficie di circa 4.500 km quadrati. Un numero spropositato, se si pensa ad esempio che in Trentino, una delle Regioni modello non soltanto dal punto di vista economico, ma anche per la qualità di vita e l’assistenza, su un’estensione boschiva di quasi 3.500 km quadrati, i forestali sono circa 350!

Nella cintura alpina e in molti altri paesi, boschi e foreste sono dati in concessione e il concessionario ha l’obbligo della prevenzione, pulizia del sottobosco e nuove piantumazioni sotto la vigilanza delle autorità pubbliche a cui resta un’importante opera di controllo ma non l’immenso onere della cura diretta. Il bosco quindi diviene una virtuosa risorsa da tutelare e non aggredire.

Montella-incendi-5Assumere invece migliaia di forestali facendo saltare tutti i parametri per una corretta gestione dove la retribuzione è svincolata dal risultato raggiunto, significa sottoporre le superfici boschive a una enorme pressione fatta di attese, di giornate promesse e non mantenute e il bosco diviene un’entità contesa tra un apparato spropositato, la pressione di quanti da quel bacino hanno tratto le loro fortune elettorali e risorse pubbliche sempre più in contrazione.

Risultato? i boschi bruciano e non può essere frutto del destino cinico e baro o di un esercito di piromani stranamente concentrato al sud.

Purtroppo il “vile danaro” va al di sopra della natura. In molti, troppi, dimenticano quali importantissime funzioni svolgono le foreste.

Funzione di protezione:

Le foreste proteggono i nuclei abitati, le strade e le infrastrutture dalla caduta di massi e valanghe. All’interno del bosco non si distaccano valanghe perché il microclima che vi si sviluppa è ideale per lo stabilizzarsi del manto nevoso e per il raccoglimento delle acque. Inoltre il bosco protegge la stabilità del suolo e regola l’equilibrio idrologico dei versanti perché le chiome intercettano il 50% delle pioggia caduta ed il terreno boscoso è di suo poroso e quindi assorbe la pioggia come una spugna, limitando l’erosione del suolo.

Funzione di Produzione:

Le foreste ci danno lavoro e reddito. I boschi possono produrre migliaia di metri cubi di legname che danno reddito ai proprietari forestali e alle imprese addette al legname (taglio, lavorazione, artigianato). Senza dimenticare la legna da ardere, quale basilare fonte energetica.

Funzione Turistica ricreativa:

Le foreste ci consentono di conoscere, apprendere, praticare sport. Una serie di percorsi didattici ed escursionistici potrebbero renderle fruibili e accessibili a tutti. Visitare l’Irpinia significa viaggiare fra una delle province più belle d’Italia: non solo borghi, chiese, monumenti, enogatronomia ma anche le foreste fanno parte di questo patrimonio.

Funzione paesaggistica:

I boschi sono per l’Irpinia una connotazione del paesaggio. Il paesaggio irpino è innanzitutto “montagna e bosco”. Gli alberi e i sentieri boscosi potrebbero costituire un polo di attrazione paesaggistica.

Funzione di conservazione della biodiversità:

L’Irpinia è una delle regioni più ricche per biodiversità con il 50% di specie vegetali e il 30% di specie animali viventi in Europa. Basta pensare ai parchi Regionali dei Monti Picentini, del Partenio  e della Valle del Lauro.

Funzione di stoccaggio di CO2:

Tramite il processo di fotosintesi gli alberi trasformano l’anidride carbonica contenuta nell’aria in carbonio organico che viene incorporato nel legno ed emettono nel contempo ossigeno nell’atmosfera rendendo pura e pulita l’aria della nostra Irpinia.

Tutelare i boschi significa tutelare l’ambiente, noi e le future generazioni.

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.