“All’Incontrer’R!”…parola di Capossela
20.08.2017, Articolo di Zaira Varallo (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2017, Anno XI, n.4)
Dal 21 al 27 agosto riparte da Calitri la manifestazione, pensata, voluta e organizzata dal cantautore irpino Vinicio Capossela.
Lo Spontz Fest non ha bisogno di tante presentazioni. E’ un appuntamento imperdibile dell’ estate irpina, sicuramente uno dei più importanti e quest’anno giunge alla quinta edizione. Sempre nell’ anno corrente cade anche il centenario della Rivoluzione russa e allora, Vinicio Capossela, ideatore dell’evento ha pensato a grandi progetti per la kermesse musicale e culturale.
Il cantautore parla dritto agli irpini, e soprattutto alle nuove generazioni irpine. Manda un messaggio di rivoluzione, di battaglia contro l’ assuefazione dell’ordinario e del “preconfezionato”. Sprona tutti a “ribellarsi “ per autoaffermarsi. Capovolgersi, andare all’ incontrer’r per imporsi.
Questo messaggio deve essere valido non solo per la settimana di durata dell’ evento. Dalla stazione di Calitri, viaggerà per Cairano, Conza, Sant’Angelo dei Lombardi, Rocca San Felice e Villamania, si diffonderà per tutta l’ Alta Irpinia e deve essere un imperativo costante nella vita di ognuno. Con umiltà, educazione e perseveranza. Perché la società odierna spesso impone d’appiattirsi un po’ alla media, invece non dovrebbe essere così. Non così in una terra dura ma bellissima come la nostra.
Capossela spiega il suo pensiero nel manifesto organizzativo: “Rivoluzione è il giro che compie su se stesso il pianeta intorno al sole, rivoluzione è girare al contrario, scardinare l’ordine a cui siamo assuefatti, rivoluzione è ribaltare il punto di vista in modo da potere osservare le cose al contrario. All’incontrè è il grido di battaglia delle quadriglie comandate da sposalizio dell’ Alta Irpinia. Nel momento culminante del rito dionisiaco della fertilità, quando altro non si può fare per aumentare l’euforia, il dio della dissipazione che fa cadere “sponzati come baccalà”, ordina l’insensato: cambiare il giro di danza. Più forte non si può andare, più baccano non si può fare, non si può aumentare il numero dei convitati…ecco arriva allora l’ordine capriccioso, che rompe l’ordine e crea nuovo disordine che rinnova la vitalità, il ri-Creo…e così si urla: “Contrè!!! Gire!!! All’incontrè!!!”
Ma siccome la lettera eRRe in queste lingue ispide, forgiate con la zappa, sostituisce vocali e aggettivi, ecco che all’esortazione si aggiunge anche la erre finale…All’incontrè’R! con la r capovolta, come spesso vengono capovolte dai vecchi contadini la esse e la zeta, per dare un effetto straniante, quasi cirillico, all’alfabeto conosciuto. In questa eRRe rovesciata, che celebra il Rovescio alla lettera, stabiliamo il punto di contatto tra una terra svuotata, rivoltosa, ispida e ribelle e un paese lontano, protagonista della più grande rivoluzione.
Ora la politica ha perso la rappresentatività degli ideali, e si è ridotta, nel migliore dei casi, ad amministrazione di consenso, vogliamo restituire l’afflato ideale a una manifestazione popolare che riprende il ribollire della materia bassa. Lo Spontz Fest è nato in un piccolo paese dell’ Alta Irpinia per darsi un’occasione pratica di comunità. Lo sponzamento è la perdita di rigidità, l’ammorbidirsi nel bagno di sudore liberatorio della festa, del ricreo, del sacro tempo dell’ inutile.
Le terre dell’ interno sono il nostro scheletro e il nostro polmone di aria e d’immaginazione. Sono il luogo fondamentale della nazione ( un Paese fatto di paesi e in gran parte di territori interni che subiscono destini simili, dai terremoti allo spopolamento, allo spogliamento), la radice in cui affonda la nostra ombra. Lo Spontz Fest si propone di costruire un mondo al rovescio, e quindi finalmente un po’ più giusto secondo natura, propone un atto rivoluzionario. Partiamo dalla fine e arriviamo all’ inizio. Ecco, vi aspettiamo dalla fine”.
Per l’occasione Capossela ha radunato diverse celebrità, tra cui lo scrittore Erri De Luca. Tutti uniti per rimarcare un grido d’esortazione a farsi sentire. Uno dei pochi modi che i nostri giovani, la nostra terra hanno a disposizione per farsi ascoltare e migliorare. D’altronde gli irpini sono gli uomini del combattere e vincere le mille battaglie.