Impressioni sul futuro
21.08.2017, Note di Daiana Bruno de “Un Posto Carino” (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2017, Anno XI, n.4)
L’andamento delle attività economiche e culturali negli ultimi anni, mio parere, ha subito notevoli mutazioni in conseguenza del cambiamento della situazione economica, politica e dagli atteggiamenti degli operatori e consumatori.
Nel contesto locale risulta, perciò, difficile riuscire a scorgere oggi i fasti del passato bagnolese se non stati vissuti.
Negli anni si è passati da una interpretazione economica visionaria, quasi dilettantistica, ad una situazione statica votata al mantenimento dello status quo, tipo carpe diem, senza nessuna tendenza al cambiamento che pur si verificava altrove.
Nell’epoca del boom economico, anni 60/70, il paese aveva una risonanza sicuramente nazionale per la presenza di primi insediamenti turistici sull’ altopiano del Laceno e probabilmente anche internazionale, dovuta alla manifestazione del premio cinematografico Laceno d’oro.
Oggi Bagnoli è un paesino che vive asfitticamente la sua quotidianità nonostante le potenzialità non sfruttate che passano ogni giorno sotto gli occhi di tutti senza che nessuno se ne curi o voglia riconoscerle.
Deleterie sono state le tante scelte individualiste mirate ad un profitto immediato e poco lungimirante, non si è investito in ammodernamento. Ha vinto l’individualismo nell’era della globalizzazione.
Fare rete, ecco la risposta a questo stato di cose, parlare di territorio nel suo insieme anziché di campanile, mettere in atto una serie di interventi con obiettivi che favoriscano la partecipazione dal basso senza incorrere in individualismi fini a se stessi cercando esempi virtuosi di successo turistico e culturale salvaguardando e rivitalizzando quanto di positivo è sopravvissuto.
Se si traguarda il futuro del nostro paese in primis debbono essere coinvolti i giovani quelli che dovranno governare questi processi di cambiamento.
Investiamo nel futuro a cominciare dalla Sagra cercando di avere una visione aperta a innovazioni pur conservando lo spirito tradizionale dell’evento.
“Inventiamo” eventi emozionanti per promuovere iniziative turistico/culturali aventi il segno preciso della accoglienza. E’ necessario passare dalla logica del “che teng a verè” a quella del “ se fosse per me”… coinvolgere tutti deve diventare l’imperativo per il futuro altrimenti vincerà il detto : SO CONTENTO SI LA MONTAGNA S’ARRERUPA….