18.08.2017, Il Mattino (di Edoardo Sirignano)

Turismo ok nel weekend di punta. Laceno e Terminio da tutto esaurito. Gerardo Stabile, di Federalberghi: «Buon afflusso, ma si può fare ancora meglio».

Il ferragosto sorride all’economia irpina. Boom  di turisti, sia nei centri storici , che nelle località tradizionali, tra cui il Laceno e il Serinese.

«Il gran caldo – spiega Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi – ci ha aiutato e non poco. Tante sono state le famiglie, che dalle aree costiere e dalle regioni limitrofe, hanno scelto la provincia di Avellino per trovare un clima più fresco e soprattutto un ambiente familiare e sano, che certamente contraddistingue il brand locale.

Nella settimana di ferragosto, nella maggior parte delle strutture, si è registrato il tutto esaurito sia in Alta Irpinia che alle falde del Terminio.  Per la prossima settimana i segnali, almeno stando alle prenotazioni, sono positivi. Ancora incerta, invece, la situazione per quanto riguarda la fine della stagione estiva e l’inizio di quella autunnale.

Il target che contraddistingue il turismo irpino, però, resta sempre lo stesso: «E’ difficile trovare visitatori che pernottano per più di 2 o 3 giorni. Stesso discorso vale per gli stranieri, soprattutto americani, troppo pochi rispetto ad altre zone della Regione. Si paga ancora la mancanza di pacchetti turistici adeguati e di un’organizzazione a rete, che stenta a decollare. Gli attrattori sono soltanto utopia. Nota positiva dell’estate 2017 può essere considerato il turismo di ritorno. Numerosi sono gli irpini, emigrati nel mondo, che scelgono di rientrare, anche per pochi giorni,  nei borghi natii, riscoprendo le radici e dando così respiro alle attività sparse sul territorio».

L’ossigeno arrivato dall’alta pressione e dal ferragosto, comunque non dovrebbe durare a lungo. «Già per settembre siamo preoccupati. Gli attuali incassi non bastano per tenere in vita le strutture , che fin dai primi freddi, restano vuote. È necessario effettuare una serie di investimenti per fare in modo che non si parli sempre del solito mordi e fuggi, ma si possa immaginare altro».