Gli insopportabili segreti sulle stragi
06.08.2017, Articolo di Luciano Arciuolo
Alle 10:25 del 2 Agosto 1980 una terribile esplosione, causata da una bomba di potenza equivalente a quella di 2025 chilogrammi di tritolo, sconvolse la stazione di Bologna causando 85 morti, più di 200 feriti e un’ondata di paura in tutta Italia.
La ricerca della verità sugli autori della strage è durata un quindicennio ed ha condotto, nel 1995, alla condanna in via definitiva di due noti macellai fascisti: Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Ma, prima ancora di questa sentenza, erano stati condannati per depistaggi vari sulle indagini anche personaggi come Gelli (Gran Maestro della Loggia Massonica P2) e Musumeci (uomo chiave dei servizi segreti).
Del resto le modalità della strage non lasciavano dubbi: era di chiara impronta fascista. Ma, a trentasette anni di distanza, restano ancora tanti punti interrogativi sui perché e sui mandanti.
Chi l’ha voluta? E perché? A queste domande le indagini non hanno mai dato risposta. Evidentemente Gelli e il SISMI (Servizio Segreto Militare) hanno fatto un buon lavoro nel mescolare le carte.
Trentasette anni fa l’Italia viveva un periodo completamente diverso dall’attuale, con il più grande Partito Comunista del mondo occidentale nella maggioranza di governo, pur senza ministeri; con il terrorismo di destra e di sinistra che mieteva vittime con cadenza quasi quotidiana; con la società che cresceva attraverso conquiste sociali e civili di grande importanza (divorzio, aborto, diritto del lavoro …). La strage voleva forse contribuire a deviare questo “corso delle cose”?
Non c’è risposta a questa domanda, e a tante altre che pure vengono in mente. Né ci potrà essere, fino a quando lo Stato continuerà a mantenere il segreto su tutta la vicenda.
E’ incredibile, ma su questioni tanto delicate per la storia del nostro paese (ad esempio questa ma anche altre stragi), i vari governi non hanno mai avuto il coraggio, o la forza, di cancellare il segreto di Stato.
Ora, le possibilità sono due: o questo segreto copre gravissime responsabilità, e allora gli italiani hanno il diritto di sapere; oppure queste responsabilità sono lievi o inesistenti, e allora il segreto non ha alcuna motivazione. Ciò che è certo è che il suo mantenimento è un fatto insopportabile per chiunque abbia a cuore la storia e il futuro del paese.
Tre o quattro anni fa, durante l’annuale commemorazione di una delle tante stragi senza mandante, un Presidente del Consiglio Pinocchio promise l’eliminazione di ogni tipo di segreto su di esse. Promessa non mantenuta. Il segreto di Stato resta, come negli anni più bui della Prima Repubblica. Un altro caso, aggiunto a tanti altri, che mi fa dire a ragion veduta che l’attuale Partito Democratico non è che un rifacimento (peraltro raffazzonato, ridicolo e pietoso) della vecchia Democrazia Cristiana.
Di quest’ultimo fatto gli esponenti del PD provenienti dalla Balena Bianca sono oltremodo contenti, ovviamente (e si vede, anche a Bagnoli…). Ma sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli altri; ad esempio quelli che, trentasette anni fa, indottrinavano da sinistra i loro compagni e oggi, con la stessa presuntuosa sicurezza, pretendono di indottrinarli da destra, difendendo le “conquiste” del renzismo.