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Laceno: non perdiamo questa occasione per avere il lago

27.06.2017, L’idea (di Nello Molinaro)

Lago-LacenoDopo anni di incuria e di mancata programmazione, si è atteso il ripresentarsi della siccità affinchè il ministro dell’ambiente e del controllo del territorio della nostra Repubblica l’onorevole Giletti si apprestasse a decretare lo stato di emergenza nazionale.  Un ritardo che non discolpa il suo Ministero, unico responsabile per non aver corso ai ripari nei tempi e con le modalità dovute per affrontare un situazione di tale gravità esistente e ripetuta negli anni.

E’ inconcepibile il disinteresse per una questione di interesse nazionale, e solo oggi  il reggente del Ministero ci viene a dire che dei “trecento miliardi“ di metri cubi di acqua che  precipita sulla nostra penisola in un anno ,di questi solo l’11% per cento si riesce a contenere in appositi bacini, vi è bisogno con urgenza stante agli studi del Ministero che almeno il  30 – 40% delle precipitazioni che cadono sul territorio italiano, venga captata e contenuta in appositi bacini naturali di cui il nostro territorio ne ha ampia disponibilità  e con presenza in varie zone ed a tutte le altitudini.  

Parimenti sono colpevoli uniti a chi ha funzioni statali anche gli enti che ne fanno capo: regioni, province, comuni, i vari consorzi e comunità montane assenti nel prendere le dovute soluzioni, ma solerti al contrario hanno rivolto la loro attenzione su altri progetti attuati con soldi pubblici, anche se molti di questi si sono rilevati discutibile utilità producendo solo spreco di denaro pubblico. 

Oggi si sollecita ad intervenire nel modo indicato perché la situazione si è aggravata ed è ritenuta da studi del Ministero l’unica alternativa rimasta per contenere e calmierare questa devastante situazione che ha messo in ginocchio interi comparti produttivi di cui non ne è esente nessun territorio nazionale. Come sempre la mancata programmazione e previsione ancora una volta ha fatto le sue vittime, si conosceva la trasformazione climatica in atto da anni ma che fosse una certezza che pioggia e neve sul nostro territorio fossero in costante diminuzione pur lo si era constatato personalmente da parte di tutti.  

E’ sbagliato ritenere quanto sta accadendo una calamità ma certamente si tratta di solo incuria e disinteresse traslate negli anni da parte chi ci ha governato e ci governa a livello statale e non solo.  Si è stanchi annualmente assistere alle identiche ordinanze comunali sulla riduzione della fornitura idrica in tutte le comunità della nostra Italia, non è certamente il popolo il responsabile ma è solo una vittima  su cui pur si fa ricadere tutte le criticità. Il problema è che continuando di questo passo, si assisterà sempre al solito ritornello ed ai ripetuti disastri.

Ora si ha urgente bisogno di cambiare l’abitudine insediatosi nella mentalità dei nostri governant, quella di voler curare la malattia dopo che la stessa ha causato il morto, ed è quello che oggi è di tragico e non si riesce a modificare questo andazzo con il non attuare la prevenzione per impedire o ridurre il rischio che i disastri avvengano.

E’ il momento che i nostri amministratori ed anche la comunità montana nel nostro caso si attivino a risolve le problematiche esistenti nel modo dovuto ed indicato dallo studio  degli esperti Ministeriali, si richiedano i fondi per effettuare tale opera sul Laceno che è un bacino naturale di contenimento con una capacità di contenimento idrico di oltre tre  milioni di metri cubi è che  senza alcun ombra di dubbio  sarà e/o  ritornerà ad essere  l’unica opere utile per tutti. Lo sarà  per  la comunità  che ha disposizione una enorme riserva d’acqua da cui la nostra comunità può approvvigionarsi nei momenti  critici, sarà  una presenza importante ed indispensabile che incrementerà l’offerta turistica, la presenza dell’acqua sarà da sprono ai privati  per creare attività innovative intorno al bacino, sarà utile per gli allevatori che hanno disponibilità di far abbeverare i loro capi di bestiame e tenerli a pascolo in una zona umida e fresca intorno al bacino  che con la sua umidità  favorirà la crescita del pascolo. Invece di accettare la situazione  di oggi dove nella piana non c’è niente da brucare e dove vengono fatti sostare per ore i capi di bestiame sotto un sole cocente ed una temperatura torrida durante le ore centrali della giornata, è il quadro che si vede in una piana arida e polverosa e senza pascolo,in cui migliaia di capi vagano uniti alla loro prole in una piana dove  la presenza dell’erba ormai è quasi inesistente essendo il territorio  divenuto solo un terreno polveroso per la siccità presente da mesi.

E’ fuori dubbio che tutto ciò al momento esistente non ha niente di attrattivo , anzi negli ultimi decenni, la qualità ambientale dell’Altopiano del Laceno, in particolare dell’area naturalistica interessata dal lago Laceno, ha sensibilmente perso pregio con il progressivo deteriorarsi dell’immagine dell’invaso e della cornice paesaggistica, ma a tutto ciò non si è ricorso negli anni ai ripari tanto che inspiegabilmente il  progetto esistente di Sviluppo Italia per il ripristino del bacino,  è stato tenuto per anni chiuso nel cassetto.

E’ imperdonabile e si è colpevole in questo, nessuna amministrazione presente e passata è esente da colpe. Incombe sull’amministrazione il dovere di  studiare ed individuare i fattori negativi da eliminare  per risolvere le criticità esistenti affinchè si  allontani  l’agonia  turistica che si è impadronita  da anni del Laceno, bisogna per farlo essere convinti di  percorrere la strada della certezza e dello sviluppo, oltretutto bisogna trovar il modo di poter calmierare le sollecitazioni di aiuto  emesse dai gestori delle varie attività esistenti ricettive e ristorative etc. che comunque  con sacrificio tirano avanti  pur trovandosi in affanno economico,  è da apprezzarli tutti perché comunque tengono ancora in vita la località affrontando freddo, neve ed intemperie giornaliere nei mesi invernali.

Bisogna saper rispondere a costoro con i fatti nel seguire una linea coerente che porti a progredire la località, bisogna agire  senza guardare in faccia a nessuno o averne timore di toccarne gli interessi quanto questi intaccano il bene comune, perché quando si agisce rispettando tale linea è un atto sublime per un’amministrazione ,  che dimostra di porre  avanti a tutti  e tutto il rispetto e la salvaguardia  degli interessi del popolo che sta rappresentando, ed è fuori dubbio che si è incominciato a seguire tale linea, ma non basta  perché pur bisogna ricercare ulteriori soluzioni agendo su altri settori di richiamo per incrementare le presenze turistiche e farle sostare in loco così da far ritornare il Laceno ai fasti  che furono; una possibilità certa e forse la principale la si ha tra le mani ed è quella raccontata in questo scritto, ed è il momento opportuno per intervenire perché oggi si sono presentati tutti i fattori positivi per eseguire e mettere in cantiere  tale progetto: “la ricostruzione e rigenerazione naturalistica  del bacino idrico di contenimento acque a Laceno “ ricomponendo il lago pur una volta esistente, si richiedono per farlo  fondi regionali e nazionali a fondo perduto che verranno concessi come priorità su altri progetti!  

                                                                                                       

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