Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli, Avvisi e Notizie

“Ecco perché uccisero Pasolini”

05.06.2017, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Manzi)

La denuncia di Pilati, per tutti Tarzanetto, durante la serata-evento “Tarzanetto-Pasolini e la terza generazione” presentata a Bagnoli Irpino dall’associazione Palazzo Tenta 39.

Bagnoli-Tarzanetto-Pasolini-03.06.2017-1Pierpaolo Pasolini sarebbe stato ucciso perché avrebbe “scritto troppo” nel suo ultimo romanzo Petrolio, sul caso Enrico Mattei, il presidente dell’Eni morto nel 1962 in un incidente aereo che ha sempre destato qualche sospetto. È la rivelazione che Paolo Pilati, il “Tarzanetto dei Ragazzi di Vita” del celebre intellettuale e regista, si lascia scappare a Bagnoli Irpino, ospite ieri l’altro dell’associazione Palazzo Tenta 39 nella biblioteca Comunale, presieduta da Giulio Tammaro e dall’assessore alla cultura Grazia Maria Lepore.

In un simpatico romanesco, commentando “qua m’arestano” Tarzanetto afferma “Pierpaolo non l’hanno ammazzato a Ostia (sulla tristemente famosa spiaggia ndr), li c’è stato portato dopo. Quello che dice di averlo ammazzato ha ritrattato tutto. L’ha ucciso la Cia, sapeva tante cose di Mattei. Dopo 40 anni finalmente inizia ad uscire tutto”.

Il ragazzo di vita sostiene infatti che da Petrolio, mancherebbero alcuni fogli. Proprio quelli relativi alla figura del numero uno dell’Eni, evidentemente dal contenuto troppo scottante e destabilizzante per l’epoca. A far luce sulla scomparsa di Pasolini sarà probabilmente una nuova commissione d’inchiesta che sarebbe pronta a riaprire il controverso caso.

Tarzanetto però è fatto così: si deve presentare il suo libro, scritto insieme a Irene Klara Dini “Pasolini e la terza generazione”, ma alla fine è tutto un fiume in piena di aneddoti e genuina spontaneità. Intervallati dalle gustose e puntuali pillole culturali di Michele Fumagallo, giornalista nuscano de “Il Manifesto”. Pilati conosce il giovane Pasolini nel ’51, lui bambinetto nella Roma delle borgate, quella del secondo dopoguerra, sorta di unione tra piccoli paesi, dove tutti si conoscono. Quella ormai scomparsa a cui fa riferimento anche il giovane regista Andrea Natale, autore, insieme all’artista Chiara Ferrara, del documentario che porta lo stesso nome del volume.

Bagnoli-Tarzanetto-Pasolini-03.06.2017-32“Pasolini ha spinto ad andare alle elementari, poi all’avviamento al lavoro per fare il fabbro”. Che gli servirà tantissimo. Tarzanetto infatti comincerà a lavorare nel cinema, reparto effetti speciali. Le collaborazioni con celebri registi italiani da lì in poi si sprecano, ovviamente, Pasolini (Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini per citarne alcuni) ma anche Sergio Leone (Per un pugno di dollari, il colosso di Rodi, giù la testa).  Il suo mentore nel mestiere è Luciano Birni; “Domani vai con lui” disse Pasolini ad un tredicenne Tarzanetto. Insieme, si presenteranno a Dino De Laurentiis e dal regista Jonh Huston, dopo un lunghissimo viaggio su una moto Guzzi. Ma con l’intellettuale friulano poi trapiantato a Roma e la piccola corte di attori presi dalla strada (Ninetto Davoli, Franco Citti), il rapporto è saldissimo: “Ci vedevamo una volta a settimana”. Gioie e dolori condivisi, come quella volta che Davoli, di cui Pasolini era fortemente invaghito (è risaputa la sua passione per i giovanetti), venne a dire di essersi fidanzato. “Per un periodo non andò con nessuno” afferma Tarzanetto.

La serata va via così: tra l’esuberanza di questo artigiano del cinema, le letture degli studenti bagnolesi del “D’Aquino” e del “Michele Lenzi”. E la musica. Sia la tarantella montemaranese suonata da tre ragazzi di Bagnoli e tre di Castelfranci. Che la classica dal violino di Marco Manduca, che ha proposto alcuni brani dalle pellicole di Pasolini.

Un connubio, quello tra cultura “alta” e popolare, che al celebre regista, artista a tuttotondo, sarebbe sicuramente piaciuto.

Inevitabile, durante l’incontro, l’accenno al Laceno d’oro, festival di film neorealista degli anni ’50, tutt’ora in corso, seppure ad Atripalda: fu proprio Pasolini infatti ad indicarne il luogo di svolgimento sull’Altopiano Altirpino, in quanto gli ricordava il suo Friuli.

 _____________

04.6.2017, Il Mattino

Il mio Tarzanetto racconta Pasolini

***

Il film di Natale prodotto dall’irpino De Venezia: il poeta nel ricordo di uno dei ragazzi di vita.

Bagnoli-Tarzanetto-Pasolini-03.06.2017-4Il racconto di Pier Paolo Pasolini attraverso le parole e la storia di un ragazzo di vita, Tarzanetto, che lo ha vissuto quotidianamente: descrive così il film “Pasolini e la terza generazione”, Alberto De Venezia, regista e produttore irpino che con la sua “Ipnotica Produzioni” ha realizzato la pellicola. De Venezia ha sposato l’idea di Andrea Natale, che è stato dietro la macchina da presa: Natale è amico di Tarzanetto, al secolo Paolo Pilati, uno dei ragazzi portati sul grande schermo da Pier Paolo Pasolini ed è il protagonista del lungometraggio”.

Il progetto nasce da questo rapporto. Il prodotto è d qualità e il racconto incuriosisce. Ho studiato Pasolini all’università e mi ha sempre affascinato. “Teorema” è uno dei miei film preferiti, dice De Venezia. La proiezione del film ieri a Bagnoli Irpino alla biblioteca “Salvatore Pescatori”. Quasi un’anteprima dopo il successo riscosso al debutto che c’è stato al teatro di Tor Bella Monaca di Roma. A Bagnoli con il regista Andrea Natale, l’artista Chiara Ferrara e il protagonista Paolo Pilati.

Il film è prodotto da “Ipnotica Produzioni”, di cui il trentaduenne Alberto De Venezia è amministratore, la fotografia è firmata da Enrico Manfredi Frattarelli. Paolo Pilati si conquistò il nome di Tarzanetto una domenica al lago di Bracciano. Pasolini era solito portare al lago i ragazzi, insieme alla scolaresca con cui lavorava a Ciampino. Lì er Ciriola, uno degli allievi, si buttò nel lago pur non sapendo nuotare: Pilati che era sopra un albero e aveva visto la scena, decise di buttarsi in acqua per salvare il compagno. Venne fuori un tuffo molto bello, alla Tarzan, perché partì da un albero, appunto. Ecco, da quel momento, per tutti divenne Tarzanetto. Il titolo “Pasolini e la terza generazione” ripBagnoli-Tarzanetto-Pasolini-03.06.2017-37rende il nome del libro. “Paolo ci tiene a rimarcare quanto il suo maestro di vita fosse ben disposto verso le nuove generazioni, argomento che tornava sempre in ogni discorso -spiegano dalla produzione- tutto parte dal primo incontro di Tarzanetto e compagni con Pasolini al prato delle tavolette. Il prosieguo della narrazione ci mostra un Tarzanetto adolescente seguire gli insegnamenti del suo maestro. Paolo diviene un giovane fabbro e inizia la sua avventura nel cinema grazie a Pasolini come effettista. Non solo insegnante, scrittore, poeta e regista: Pasolini era soprattutto un uomo ironico, forte, maestro di arti marziali, abile calciatore, amante della buona cucina”.

Come un cantastorie Tarzanetto realizza spettacoli, scrive libri, parla coi ragazzi delle scuole. L’arte, il pensiero e la vita, generosa, di Pasolini sono il denominatore comune del suo lavoro di animatore sociale. A Bagnoli, Tarzanetto ha parlato di questo e di altro. L’iniziativa si deve al Circolo Socio- Culturale Palazzo Tenta 39, da un’idea dell’associazione Pier Paolo Pasolini, in collaborazione con Gabriella Aulisa. Dopo i saluti del presidente del circolo Giulio Tammaro e dell’assessore alla cultura Grazia Maria Lepore, toccherà al giornalista Michele Fumagallo una breve introduzione su Pier Paolo Pasolini e il suo mondo. Gli interventi musicali del violinista Marco Manduca, le letture degli studenti dell’Istituto “D’Aquino” e della scuola media di Bagnoli e di Noemi Dell’Angelo, hanno accompagnato la serata.

De Venezia è convinto che “Pasolini e la terza generazione” possa riscontrare il favore soprattutto dei ragazzi.

 

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.