Un altro anno di crisi idrica
01.06.2017, L’allarme (di Nello Molinaro)
La grave situazione che è già in atto, impone a tutti di risparmiare sui consumi e usare in maniera più responsabile un bene essenziale per la vita umana”. Con queste parole, la Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema della Regione Campania lancia l’allarme siccità, in vista del caldo torrido dell’estate ormai imminente, su tutto il territorio. Per far fronte a questa emergenza, come si legge in una nota diffusa da Palazzo Santa Lucia, “a causa del severo e perdurante decremento della capacità di alimentazione di tutte le fonti disponibili, nonchè dall’impossibilità di attingere ad altre risorse”, in ben 16 Comuni della periferia Nord Ovest di Napoli e dei Campi Flegrei, il servizio idrico verrà limitato – anche del 30% – o addirittura interrotto durante le ore notturne. Il problema riguarda in toto tutta la Campania e per questo motivo è stata investita della evidente e preoccupante emergenza l’Ente Regione. Per il momento la situazione è sotto controllo ma potrebbe precipitare a vista d’occhio in tutte le province campane . Già qualche evidente problema è stato rappresentato dai comuni costieri cilentani in netto anticipo nei confronti agli altri anni. . Anche Salerno e provincia si sta preparando a subire serie conseguenze dalla crisi idrica incombente. Con il caldo aumentano considerevolmente i consumi con assottigliamento delle scorte per cui solo il senso civico e l’alta responsabilità dei cittadini potrebbe dare un considerevole contributo alla riduzione del problema. Consumi contenuti e uso razionale della risorsa idrica questo è l’appello da fare in questo momento. Agire subito per contenere i disagi e non soffrire poi. Ci aspetta un’estate di fuoco. La situazione in Italia così come al sud –centro sud lo è anche a Nord e nel Trentino etc. E’ il momento della responsabilità bisogna che ognuno faccia ad un uso oculato della risorsa idrica . Le sorgenti di ogni località hanno subito un drastico calo della portata, i pozzi sono scesi di decine di metri di livello , ed è la causa dei disagi nei novanta comuni cilentani non solo ma in tutta Italia. . Basti pensare che già in questo periodo, rispetto allo scorso anno, si è ridotto la fornitura nel centro urbano nel salernitano da 16 litri a 10,50 litri al secondo. La condizione, naturalmente, è simile in tutti i comuni forniti per questo è stato istituito un tavolo tecnico all’istituzione di un tavolo tecnico permanente regionale allo scopo di far fronte all’emergenza che si profila molto seria per la prossima stagione estiva. Che sarà anch’essa secondo le prospettive di caldo torrido e senza piogge quindi il tutto si aggraverà .
E’ per tutti quanto accadrà il momento di responsabilità e che è insensato preparasi a scagliare inutili accuse, perché la realtà di questi anni è sotto gli occhi di tutti, se manca la neve per mese sui monti e non piove dal mese di febbraio o quello che si è avuto è al minimo storico , miracoli non se ne possono fare.
Quest’anno a Laceno ad esempio il canale che fuoriesce dalla sorgente Tronola e che per decenni ha alimentato il lago “per quello che è rimasto” è stato privo di acqua dal mese di febbraio – La piana ad occhio nudo ne ha fatto constatare la ridottissima presenza dell’acqua nei confronti di altri anni – La colpa è del clima e dei suoi cambiamenti, comunque pur si dovrà ricorrere ai ripari , si ha bisogno urgente di sistemare il bacino naturale esistente a Laceno per contenere l’acqua che si ha dalla pioggia e dallo scioglimento delle nevi e non farlo sparire scaricandolo tramite ponte Scaffa nel Calore e di cui ne si dovrà modificare il livello di scarico.- E’ un intervento naturalistico effettuato in decine di luoghi in Italia , ed ormai ci è imposto farlo anche a noi al di la di critiche e/o interessi vari, un interevento che porterà splendore e rinascita turistica perché intorno al Bacino come è accaduto nell’Alento con l’ostruzione del fiume che fa formato un bacino d’acqua nei pressi di Agropoli nel salernitano , un luogo abbandonato e sconosciuto un pochi anni è diventato il fiore all’occhiello della zona è diventato meta di presenze turistiche e scolaresche, nonché trasformato in riserva idrica per l’agricoltura ed il pascolo e non solo usarlo come riserva d’acqua nei periodi di criticità per il paese. . Intorno al bacino idrico .se si riuscirebbe ad attuare al Laceno ,certamente nascerebbero svariate attività attrattive basta poco per farlo bisogna essere convinti, d’altronde questo intervento già era stato programmato nel progetto di Sviluppo Italia- ora basta la volontà e collaborazione di tutti invece di produrre a volte inutili accuse che non servono a nessuno. Fiducioso del fatto che ciascuno farà la sua parte, contribuendo responsabilmente a fronteggiare la situazione di crisi esistente, rivolgo un accorato appello affinchè si prenda in considerazione quanto evidenziato cioè la sistemazione impellente del bacino per riappropriarci de Lago da cui il Laceno prende il nome.