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Fabrizio Barca: ‘Progetto pilota, classi dirigenti pretendono il potere’

30.05.2017, Irpiniapost.it (di Giulio D’Andrea)

Fabrizio-Barc-e-i-Progetti-Pilota-2017Probabilmente la notizia principale che vien fuori dal Forum nazionale aree interne è che nessuno abbia il minimo dubbio: la strategia continuerà, con qualunque governo. Una macchina già avviata, con fondi già predisposti. Tra le aree beneficiarie c’è anche l’Alta Irpinia. Sono spunti che riguardano l’aspetto politico sui quali ritorneremo. Sulla strategia, sui suoi obiettivi, i suoi punti di forza, ha parlato Fabrizio Barca. L’ex ministro continua il suo impegno “da volontario” dopo essere stato alla guida della squadra nazionale.

Il suo intervento è anche una critica, durissima, verso alcune classi dirigenti sui territori. “Nei mesi scorsi tutti mi hanno detto che i progetti fossero una cosa inclusiva e innovativa. Ma mi hanno detto anche di andare al sodo, di mettere a disposizione i soldi perché questi venissero spesi. Niente– osserva Barca – certe classi dirigenti locali non si rassegnano. Persistono nella loro idea di essere intermediari dei vari fondi di sopravvivenza europei. Qualcuno poi pensava di gettare discredito sulla strategia…”.

Un piccolo inciso. Non è che uno voglia sempre e necessariamente parlare di Irpinia e del progetto pilota altirpino, però dalla sala convegni di Nusco non erano uscite parole dolci nei confronti dei “sociologi romani”

In ogni caso Barca va avanti. “Finalmente quella fase è alle spalle. Molte strategie sono state approvate. I mille sindaci rappresentano una popolazione limitata ma sono un presidio importante”. Poi ammette: “Sì, abbiamo fatto degli errori tra lo scetticismo e gli attacchi. Ma la strategia ha convinto molte persone. Abbiamo portato un nuovo metodo alle persone nei luoghi. Un vento di visione e concretezza la strategia”.

E centra uno dei problemi principali sullo sfondo. “La faglia tra città e campagna è la nuova faglia. Tutte le aree rurali dell’Occidente soffrono minacce al lavoro e ai diritti, la messa in discussione dei valori identitari. Una minaccia che morde i giovani. Ma queste minacce non sono sempre legate a fenomeni esterni. Derivano anche dal modo in cui cultura e politica hanno affrontato fenomeni (spopolamento, de-industrializzazone… ndr). Sulla faglia città-campagna – riflette Barca – hanno poi pesato ceti favorevoli alla globalizzazione. Supponenza verso le aree rurali, trattate come luoghi di intrattenimento o area di primitivismo, roba da tenerci perché ci fa comodo. Hanno pesato politiche disattente ai luoghi”.

Sì e quindi?Bisogna legittimare la classe eletta ma destabilizzare il fatto che quella classe operi in modo vecchio. Ma neanche questo basta. Le regioni e in genere le autorità debbono piegare le loro azioni sull’Italia interna. Che non sono fiori dai territori ma soluzioni strategiche all’interno del paese. Io ci sono per continuare a dare il mio contributo da volontario”.

29.05.2017, Irpiniapost.it (di Giulio D’Andrea)

Nuove elezioni? I sindaci altirpini: ‘Solo dei pazzi bloccherebbero la strategia aree interne’

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Tre i sindaci altirpini in quel di Aliano, provincia di Matera. Al Forum nazionale sulle aree interne ci sono Michele Di Maio, Rosanna Repole, Salvatore Vecchia. Si ritrovano in piazzetta dopo il convegno inaugurale, dopo le parole del ministro Claudio De Vincenti e del parlamentare Enrico Borghi. L’approvazione definita del progetto pilota altirpino è vicinissima. Lo ha detto anche il ministro, mentre mercoledì la Regione Campania darà il via libera ufficiale (per la Regione, insieme ai sindaci, c’era Domenico Liotto).

Commenti a caldo? Tutti soddisfatti per l’ok che ormai sta per arrivare. Ormai nessuno crede a uno stop da Roma. “Si è fatto molto – dice la Repole, sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi -, il nostro progetto ha tanti punti di forza. Adesso riparte il lavoro sui territori, tutti sono consapevoli che il coinvolgimento dal basso deve essere la priorità. Del resto le parole di Borghi su questo aspetto sono state emblematiche“.

Il collega di Calitri, Di Maio: “Concordo, sono molti i punti vincenti. Se solo si riuscisse a inserire contratto di fiume e biodistretto sarebbe completo. Ho apprezzato le parole di De Vincenti e Borghi, però la strategia rischia di non essere sufficiente se in Alta Irpinia non si crea subito un po’ di lavoro“.

Salvatore Vecchia, primo cittadino di Cassano, parla anche dei calanchi di questo pezzo di Materano: “C’è sempre una zona interne più interna delle altre. Questo posto è bellissimo e indica quanto diverse siano le aree coinvolte nei progetti pilota. Noi puntiamo su acqua e montagna, altri su diversi fattori. E’ la ricchezza dell’Italia“.

Ma con l’ombra delle nuove elezioni c’è uno spettro sulla strategia aree interne. Repole e Di Maio riflettono perplessi: “Speriamo bene, chiunque vada al Governo“. Vecchia un minimo più ottimista: “Solo dei pazzi fermerebbero la strategia sulle aree interne

                                                                                                       

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