Seggiovie, intesa o il 27 maggio gli impianti chiudono
01.05.2017, Il Quotidiano del Sud
Il gestore detta le condizioni per la partecipazione al vertice convocato in comune Venerdì
Si all’incontro di venerdì. Ma a patto che il Comune dia anticipatamente rassicurazioni su gestione impianti, concessione, tempistica del finanziamento. Ricordando che, se l’ente non si farà carico delle manutenzioni da 1 milione di euro, la stazione il 27 maggio chiuderà i battenti.
Così, in sintesi, il gestore delle seggiovie del Laceno Marzio Giannoni nell’ultima lettera inviata all’ amministrazione guidata da Filippo Nigro. La risposta della ditta è conseguente a quella di convocazione da parte del Comune al vertice del 4 maggio, per definire i tempi e i modi del rilascio di aree e impiantistica. Come per altro già richiesto a inizio marzo, in vista dei finanziamenti del Progetto Pilota. Senza la disponibilità di terreni e infrastruttura, ha sostenuto il Sindaco, i fondi non potrebbero arrivare.
Giannoni però ribadisce più volte che, di fronte alla richiesta del rilascio e alla disponibilità espressa in merito, le manutenzioni non ci saranno. Il Comune ha fatto sapere che questa circostanza non può esimere la ditta dalla “responsabilità sulla regolare tenuta degli impianti e dall’obbligo di eseguire le revisioni previste dalla legge”. Insomma, rilascio e manutenzioni non sono collegate tra loro per Nigro: eventuali mancanze “saranno imputabili al gestore” si legge nella lettera del Sindaco del 26 aprile.
Il giorno dopo, la controreplica in una missiva. Nella quale Giannoni ripercorre lo scambio di questo mese. Innanzitutto, polemizzando con quanto fatto sapere dal Comune sui tempi della riconsegna delle aree che, per l’ente, “Non possono essere immediati”. In realtà, secondo il gestore, ci sarebbero voluti solo 30 giorni. Ancora più facile il discorso sugli impianti, per cui non servono “né organizzazioni né tempi”, visto che si devono demolire e ricostruire.
Ritornando alle manutenzioni, la ditta specifica che potrà affrontare questa spesa (circa 1 milione di euro) solo se avrà ancora a disposizione la gestione delle seggiovie per “un tempo sufficiente al loro ammortamento”. Perché “risulta davvero fuori luogo che il Comune, chiedendo la consegna degli impianti per ristrutturarli, chieda a questa Società di provvedere alla loro manutenzione” scrive Giannoni.
Da qui, le condizioni per la partecipazione al vertice di venerdì: chiarezza sulla tempistica dei finanziamenti e sull’inizio dei lavori di rifacimento. Garanzie sulla gestione degli impianti “vecchi o rinnovati”, in modo da rientrare con l’eventuale investimento, se il Comune “desidera che Giannoni riprenda i lavori di manutenzione”, scongiurando così la chiusura del maggio. Infine, la ditta chiede di smetterla “con atteggiamenti di incertezza e ambiguità” che da troppo tempo caratterizza l’operato di Via Roma. Come andrà a finire.