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23.04.2017, Articolo di Daniele Marano (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2017, Anno XI, n.2)

emigratisCitando la famosa trasmissione di Pio e Amedeo, un numero sempre crescente di giovani è costretto nelle nostre terre a cercare fortuna altrove, cambiando residenza e stile di vita, adeguandosi al nuovo mondo che si viene a creare a “gratis”.

Certo è verissimo che la mentalità del Nord, definiamola così, è effettivamente di versa, anche se la cordialità mostrata nel settentrione non fa il paio con l’avversione “leghista” verso qualunque cosa si trovi a sud di Treviso.  Ma tant’è in qualche modo si deve pure campare ed ecco che si è costretti a cercare fortuna altrove.

A dire la verità in molte zone del nostro hinterland, gli occhi indiscreti dei nostri compaesani spesso sembrano scrutarci fin troppo, talmente troppo che per cercare lavoro oramai bisogna avere una  conoscenza particolare o comunque essere “appartenenti  a…una determinata famiglia”. Ed ecco che le opportunità sembrano due: un master che non tutti possono permettersi o appunto cercare fortuna altrove.

Quando si lasciano le nostre terre, quello che non ci restituirà mai nessuno altrove sono le tradizioni: processioni come quelle di Montella in cui sono presenti 20 confraternite che sfilano tutte insieme con la forza della fede; sagre come quella di Bagnoli in cui regnano incontrastate la cordialità e il buon cibo; carnevale come quello di Montemarano, in cui si vedono ragazzini che superano i 9 anni suonare il tamburello a tempo di tarantella; feste medievali come quella di Rocca o Cassano Irpino in cui sembra che respiriamo atmosfere di altri tempi; e ancora la famosa Zeza di Mercogliano, la festa di S.Rocco a Lioni divenuta da qualche anno meta di artisti importanti, la notte dei falò a Nusco…..quello che lascia l’Avellino, dove al Partenio sembra di stare a casa.

Inutile dilungarsi troppo, potrei essere denunciato per troppa nostalgia da parte di chi ha dovuto necessariamente abbandonare i propri luoghi di origine, i propri amici di infanzia vedendoli di meno.

Perché si sa, come dicevano gli antichi, Casa mia…iato  mio….

                                                                                                       

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