Ulteriori informazioni sul Compostaggio di Comunità
23.03.2017, Email di Damiano Santoriello
In un clima di incertezza, scetticismo e disinformazione, è doveroso sottoporre all’attenzione della collettività bagnolese l’iniziativa del Movimento 5 Stelle riguardante il “Compostaggio di Comunità”.
La questione “rifiuti in Campania” è un problema atavico ed ignorarlo non può far altro che aggravarlo. I piccoli “impianti di comunità” possono essere la soluzione ai tanti problemi che la lavorazione della frazione organica genera, soprattutto per quanto concerne i costi elevati delle bollette a carico dei cittadini. Sostanzialmente la proposta presentata al Comune di Bagnoli Irpino, fa riferimento all’avviso pubblicato della Regione Campania (Decreto Dirigenziale n.71 del 22/02/2017 sul Burc n°15) con cui si intende “integrare il sistema di gestione dei rifiuti con una rete di piccoli impianti, avviando le attività propedeutiche all’individuazione di siti ove localizzare impianti di compostaggio di comunità, per finanziarne l’acquisto e la relativa messa in esercizio a favore dei Comuni. Questa strategia recepisce la normativa europea vigente in materia di rifiuti che prevede, per gli Stati della UE, innanzitutto una riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare a discarica che raggiunga il 35% di quella prodotta nel 1999 (Direttiva 1999/31/CE) e dall’altra l’incremento della raccolta differenziata per il riciclo fino al raggiungimento di un valore pari almeno al 50% (Direttiva 2008/98/CE)”. Per le seguenti motivazioni la Regione Campania finanzierebbe il costo dell’impianto a quei comuni che ne fanno richiesta ed in possesso di determinati requisiti.
Nell’articolo pubblicato nei giorni addietro sul Quotidiano del Sud si è già parlato dei vantaggi possibili del compostaggio di comunità. Cos’è? Cosa ci guadagneremmo?
La trasformazione in fertilizzanti di rifiuti solidi urbani di tipo organico, avviene attraverso piccole ma funzionali macchine che accelerano il naturale processo di compostaggio senza speculazioni e rischi d’inquinamento. Va specificato che in ogni stadio, aspiratori dotati di filtro biologico garantiscono il necessario apporto di aria senza emissione di cattivi odori; microrganismi ed enzimi aggiunti in automatico al processo, ove necessario, accelerano la produzione di compost di qualità. Si tratta di una metodologia molto vantaggiosa per il Comune, perché gestire la frazione organica in loco significa ridurre drasticamente i costi della raccolta e del trasporto: il cittadino avrebbe un risparmio attraverso la riduzione della TARI (circa del 30%); il “compost” prodotto può essere riutilizzato sul territorio comunale ed anche venduto, ottenendo anche ricavi per altre attività di gestione dell’amministrazione come ad esempio la “cura del verde” (aiuole, giardini, ecc.).
Tale procedimento concorre al raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata prevista per legge, assolvendo così a quelle norme europee che disciplinano la prevenzione in materia di rifiuti. Molti comuni stanno aderendo a tale metodo di smaltimento, tra questi recentemente il Comune di Airola.
Per salvaguardare le “tipicità locali”, la fauna e la flora, bisogna iniziare a pensare in modo dinamico ed innovativo: la strada dello smaltimento sostenibile dei rifiuti, del loro riutilizzo e del riuso dei materiali post-consumo con particolare riguardo alla materia organica è quella giusta per abbattere costi e salvaguardare la biodiversità. In conclusione, quest’iniziativa, risponde in maniera adeguata alle esigenze ambientali territoriali ed offre un’occasione concreta di risparmio ai cittadini. In conclusione, la proposta presentata al Comune dall’attivista Alfonso Trillo, del Meetup “Amici di Beppe Grillo – Bagnoli Irpino”, è ispirata da un nuovo modo di concepire un futuro sostenibile ed alternativo per Bagnoli Irpino, che fa della natura la sua maggiore fonte di attrazione e di guadagno.