Amianto a Laceno: ancora un S.O.S. dell’Ekoclub di Bagnoli
19.03.2017, La denuncia
Fulvio Di Capua, presidente dell’Ekoclub di Bagnoli Irpino, non riesce proprio a capacitarsi. Era il 28 dicembre del 2015 quando, per la prima volta, la sua associazione lanciò l’SOS sulla pericolosa presenza di discariche di amianto in diverse aree del Laceno. In quella occasione depositò al protocollo del Comune anche una dettagliata relazione fotografica sulla contaminazione ambientale in atto.
A distanza di quindici mesi il signor Di Capua è ritornato in uno dei luoghi segnalati, “Colle Molella”, e il degrado che si è presentato ai suoi occhi è sempre lo stesso: l’amianto non è stato ancora rimosso. L’Ekoclub di Bagnoli aveva già denuciato la mancata bonifica di questa località anche nel maggio del 2016, con un articolo apparso su “Il Quotidiano del Sud”.
Tra rabbia e delusione l’esternazione postata dal presidente dell’Ekoclub sulla sua pagina facebook.”È passato un anno e mezzo dalle nostre (prime) segnalazioni, ma l’amianto è ancora là. SECONDO VOI È NORMALE?“.
C’è da augurarsi che questa volta il grido di allarme non cada nel vuoto …
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19.03.2017, Il Quotidiano del Sud
Laceno, amianto a Colle Molella. Ekoclub: “E’ là da più di un anno”
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«L’amianto a Colle Molella segnalato quasi un anno e mezzo fa, purtroppo, è ancora lì e nessuno lo ha rimosso». Si tratta dell’ennesima denuncia sul caso (la terza per l’esattezza) che arriva dalla sezione Ekoclub di Bagnoli Irpino, per bocca dei volontari Fulvio Di Capua e Domenico Di Capua.
Ieri mattina, infatti, i due ambientalisti si sono recati su a Laceno, per uno dei loro ‘giri di perlustrazione’. Fino alla ‘sorpresa’ (oramai non più tale) in località Colle Molella, che si trova in uno sterrato perpendicolare alla Ss 368, proprio a pochi passi dalla splendida piana bagnolese: «Nonostante le nostre segnalazioni, l’amianto è ancora lì. E, per di più, si sta pure frantumando» afferma Fulvio Di Capua.
L’appello, dunque, è a rimuoverlo, una volta per tutte. L’ethernit può essere infatti molto pericoloso, soprattutto se uomini o animali ne inalano le fibre. Accadimento molto più probabile, nello specifico, se il materiale è da tempo esposto a ‘sollecitazioni meccaniche’, quali piogge e vento. Senza dimenticare le ‘dilazioni’ dovute agli sbalzi di temperatura tra le varie stagioni.
Situazioni, queste, quasi sicuramente verificatesi dopo un anno e mezzo di ‘abbandono’ a Colle Molella.
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LE FOTO
(Laceno: località Colle Molella)