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Migranti e Sprar: dibattito aperto

24.02.2017, Il Quotidiano del Sud

Arciuolo, dopo il NO di De Mita: “Proposta? Anche per evitare pluriclassi”. Conferme da Caposele: un centro a quattro con Torella, Villamaina e Teora. Venerdì 3 marzo incontro informativo a Bagnoli.

centro-accoglienza-sprarNon si ferma il dibattito su migranti e Sprar. Entro metà marzo infatti vanno presentati i progetti al Ministero dell’Interno. E più si avvicina questo termine, più la discussione si accende.

A Bagnoli, Nusco e Castelfranci, ad esempio. Dove a scuotere gli animi è arrivata la proposta del dirigente dell’Istituto Comprensivo Kennedy Luciano Arciuolo per un centro Sprar a tre. Bocciata qualche giorno fa da Ciriaco De Mita con tanto di bollatura: iniziativa politica. Pensi alla scuola. Così ci si guadagna. L’accoglienza è un’altra cosa.

Ebbene Arciuolo rilancia. La settimana prossima, con un dibattito pubblico a Bagnoli, promosso insieme all’associazione Palazzo Tenta 39. E, ieri, con una lettera aperta. In cui replica al leader Udc , senza nominarlo: «Sono fortunato: faccio il preside, non il politico. Non devo pensare alla prossima scadenza elettorale. Posso interessarmi di scuola. E le mie prove Invalsi, in cui il Kennedy primeggia, dimostrano l’impegno».

Il dirigente guarda al futuro incerto (incertissimo!) del nostro sistema scolastico: «Vorrei evitare il destino ineluttabile, ma concreto delle pluriclassi visto che a Bagnoli e Castelfranci i nati negli ultimi anni si contano sulle dita di due mani. Come si può fare una scuola di qualità se gli alunni stanno in pluriclassi?».

Un pastrocchio di alunni di età molto diverse. Problemi delle zone interne. E in particolare dell’Alta Irpinia, che ne ha discusso ampiamente nel Progetto Pilota.

Arciuolo ricorda anche il caso Ponteromito. Qui da 2017/18 per le stesse ragioni, elementari chiuse. Come le medie, 4 anni or sono: «Ecco perché propongo ‘cose strane’. Se è possibile abbinare queste problematiche anche a un richiamo di solidarietà responsabile, allora meglio».

Restano identiche le motivazioni (di Arciuolo e altri) di chi pensa di accedere allo Sprar, oltre al ragionamento su un possibile ‘ripopolamento scolastico’. Avere un centro di rifugiati e richiedenti asilo in un paese mette al riparo da eventuali arrivi coatti imposti dalla Prefettura, nel caso in cui, qui, un privato, insieme a una cooperativa, abbia dato disponibilità (e qualche allarme è già scattato in alcuni centri) .In  questo caso, numero di migranti imprecisato. Comun e bypassato. Tutto il contrario dello Sprar: l’amministrazione ci mette una piccolissima parte. Ma controlla tutto il processo. E, a monte, si decide prima quanti ospitarne. Infine, l’aspetto occupazionale. Ok l’accoglienza: ma pragmaticamente qualche posto di lavoro in più non stona.

Questo muove anche Torella, Villamaina, Teora e Caposele. Il cui vicesindaco Donato Cifrodelli conferma: «La settimana prossima ci rivedremo. Ma siamo pronti. Presenteremo il progetto. A Caposele ne abbiamo parlato, trovando conferme positive nella comunità». Si pensa a una cinquantina di migranti da distribuire nei paesi.

                                                                                                       

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