Siamo al ridicolo
01.03.2017, Email di Nello Memoli
“… quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango …” Atene 370 A.C.-Prologo
«Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria; quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; …………………. c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?
In un ambiente siffatto…in cui tutto si mescola e si confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti tra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche convenienze nelle reciproche tolleranze;
….l’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza… .Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo. Tratto da: Platone, La Repubblica – Cap. VIII.
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Siamo al ridicolo, ogni volta che qualcuno tenta di accennare una minima critica o di ricordare promesse fatte al vento il nostro torna al passato. E’ sempre la stessa canzone. «Ma tu quella cosa non avevi detto che l’avresti fatta in questo modo, con questi tempi si ma quelli prima di me cosa hanno fatto e quello che hanno fatto è tutto errato»; così, costui dimentica la sua eterna militanza politica anche se a servizio di un unico politico e la carica pubblica di consigliere comunale ricoperta per cinque anni, di cui ben quattro come assessore, nell’amministrazione tra il 2001 e il 2006.
Orbene, chi gestisce la cosa pubblica deve guardare al passato solo per non commettere gli stessi errori o per imparare ma il resto delle sue attenzioni le deve riporre al futuro. Non esistono né sindaci ombra, né amministratori ombra, né giostrai, ma solo persone che possono camminare a testa alta ed altre che non potrebbero più farlo, ma, ahinoi! si insiste con una tracotanza ed una spudoratezza senza pari. La superficialità con cui si confondono gli interessi pubblici con quelli privati, e con cui ci si occupa dei fatti propri e di quelli di qualche amico, abusando di un potere a temine è sconcertante. Non si può continuare ad abusare della pazienza delle persone perbene. E’ lo stesso errore di alcuni “alieni” importati a Laceno ……. . Quando non si fanno le denunce o quando non si calca la mano su fatti e/o situazioni kafkiane come quelle vissute dal nostro paese di recente non lo si fa per paura del “principe”. Il fatto che alcuni obbrobri amministrativi non vengano segnalati dai più non significa che sono legittimi: come dice qualcuno “la giustizia è lenta ma prima o poi arriva”. La prospettiva di denunciare errori ed abusi alle autorità non mi alletta ma manco mi inquieta. Se sarà proprio necessario non avrò problemi a recarmi nelle sedi competenti per ribadire il mio modo di vedere sullo stravolgimento delle regole urbanistiche e/o edilizie del nostro paese (sotto tale profilo sul PUC già si intravedono atti in tale direzione). Del resto per ragioni molto “meno meritevoli” di interesse sono stato già chiamato a testimoniare e so che sarò richiamato.
Concludo ribadendo che la politica si fa per le persone, quella contro le persone nasconde odio e rancori che non hanno ragione d’essere anche tra avversari politici. Nessuno di noi ha mai manovrato niente, né alla luce del sole e né nell’ombra.
In continuazione mi confronto con le mie conoscenze con obiettività ed onestà intellettuale. Sono abituato a fare analisi serene ed obiettive perché ogni giorno le mie scelte e le mie responsabilità le devo contrassegnare con una firma dietro la quale non mi posso nascondere. E’ comunque mio parere che non sono mai stati “sfornati” tanti atti illegittimi ed arbitrari come nell’attuale esperienza amministrativa, coperti da delibere farraginose ed inadeguate che servono solo a nascondere in perfetta malafede indirizzi mirati e personali. Invece di imprecare contro i cittadini si vadano a verificare la compiutezza e la bontà di alcune opere pubbliche appena concluse ed in corso di esecuzione e si facciano intervenire i funzionari comunali semmai richiamati alle loro responsabilità, invece di tenere gli uffici preposti ingessati su problematiche di pochi del tutto estranee all’interesse generale.
E’ il momento che anche altri facciano sentire la propria voce su queste pagine, soprattutto da parte di chi ha una specifica conoscenza degli atti e delle problematiche che stanno a cuore ai cittadini per evitare che il paese si perda dietro la nebbia delle menzogne.
Nello Memoli un iscritto al PD