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Il sentiero di Caliendo e l’imbecillità umana

12.02.2017, La denuncia dell’arch. Nello Nicastro (da “Fuori dalla Rete” – Gennaio 2017, Anno XI, n.1)

Sentiero-caliendo-i-nello-nicastroProbabilmente non tutti sapranno che tra le tante opere pubbliche portate a termine dall’amministrazione comunale vi è anche  quella del “Ripristino del sentiero e creazione del percorso didattico-educativo per la Grotta di Caliendo e recupero del rifugio montano denominato Casone”  come dal titolo del progetto realizzato.

Progetto preventivamente approvato dal comune, dalla Comunità Montana Terminio-Cervialto, dall’Ente Parco dei Monti Picentini, dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino, nonché dotato di autorizzazione sismica rilasciata dal Genio Civile di Avellino, e finanziato con fondi PSR Campania 2007/2013- Interventi cofinanziati dal FEASR Piano di Sviluppo Locale del GAL IRPINIA.

I lavori, realizzati secondo le tecniche di ingegneria naturalistica e condotti in modo encomiabile dalla ditta “Tava” da Villamaina, sono terminati nel settembre 2015.

Il sentiero è stato anche attrezzato con della segnaletica del tipo nazionale (per intenderci quella del CAI) e l’opera realizzata è indicata anche in un tabellone posto a Colle Mulella, sul valico Bagnoli – Laceno.

Tale tabellone descrive in breve le caratteristiche del sentiero realizzato ed alcune particolarità del sito e della grotta di Caliendo che qui appresso riporto:

Sentiero-caliendo-2-nello-nicastroIl sentiero che conduce alla grotta di Caliendo si diparte dalla strada montana Colle Mulella – Valle Piana individuata anche come “Sentiero  CAI 137 – Circuito del Rajamagra” a quota 1.122 m.s.l.m. e ridiscende lungo il versante orientale del monte “Fosse della neve”, attraverso una folta faggeta, fino a raggiungere lo stramazzo della Grotta a quota 859 s.l.m.

Il sentiero esterno,in discesa, è lungo circa 910 m e  copre un dislivello di 215 m con pendenza media del 23%.  Sulla parete terminale il sentiero è chiuso da un cancello, superato il quale si scende su scale di ferro verso l’ingresso superiore della grotta da cui con un tratto di  sentiero interno  lungo circa 120 m si scende fino all’androne inferiore superando un  dislivello di 48 m e pendenza media del 40 %  (quota 859 s.l.m.).

Una delle parti più maestose e suggestive della Grotta di Caliendo è senz’altro la Bocca. Essa è dotata di due aperture: l’Ingresso Alto che attualmente ne permette l’accesso, e l’Ingresso Basso da cui fuoriesce l’acqua nei periodi invernali. Tali ingressi, posti su una altissima parete rocciosa, si affacciano nel vallone omonimo da cui si diparte poi una profonda forra con salti e cascate anche di 30 m che rendono inaccessibile la località, preservandone l’aspetto selvaggio e le sue incantevoli scenografie.

Sentiero-caliendo-3-nello-nicastroLa  grotta che già negli anni ’30 fu definita “una delle meraviglie della Campania”è una cavità ipogea a sviluppo sub-orizzontale che con andamento sinuoso da ovest verso est, dal suo sbocco risale verso il lago,con una pendenza media del 8,4 % circa ed un dislivello positivo massimo di 185,75 m (Sala del te).

Attualmente è stata rilevata per uno sviluppo planimetrico di circa 4.400 m, l’atmosfera ha umidità relativa prossima al 98 % e la temperatura interna media è di 7,9° per tutto l’anno.

Nel suo tratto iniziale è costituita da un suggestivo androne lungo circa 85 m, largo 17 m ed alto fino a 36 m da cui si diparte la cavità ipogea. Essa assume l’aspetto di una grossa spaccatura nella montagna che alterna corridoi stretti ed altissimi , ampie sale, sifoni, laghetti, piccoli salti e pozzi.

Il ramo attivo è concrezionato soprattutto al soffitto e sulle pareti in quanto lo scorre dell’acqua impedisce le formazioni a pavimento. I rami fossili, non più percorsi dall’acqua di ruscellamento, ma solo da stillicidii più o meno accentuati sono riccamente concrezionati in ogni loro parte da stalattiti, stalagmiti ed una notevole varietà di spleleotemi.

Sentiero-caliendo-4-nello-nicastroE’ attraversata dall’emissario idrogeologico del Lago Laceno (1.047 m s/l/m) le cui acque inghiottite sull’altopiano cominciano un percorso sotterraneo di circa 3 km per risorgere a valle, sull’altro versante del monte che l’accoglie.

La ”grotta di Caliendo” ed il “Lago Laceno” sono gli unici due geositi censiti per il territorio di Bagnoli Irpino dal settore Difesa del Suolo della Regione Campania nell’ambito del Parco Regionale dei Monti Picentini. Dove con il termine geosito si indicano i beni geologico-geomorfologici di un territorio, beni naturali non rinnovabili, intesi quali elementi di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico, ovvero architetture naturali, o singolarità del paesaggio, che testimoniano i processi che hanno formato e modellato il nostro Pianeta.

Vi chiederete a questo punto come mai solo a distanza di poco più di un anno descrivo quest’opera. E’ perché, già subito dopo la fine dei lavori, qualcuno ha fatto sparire la tabella posta all’inizio del sentiero (vedi foto) evidentemente per evitare che si individuasse il giusto imbocco della via per la grotta.

Questo fa capire che probabilmente a qualcuno non fa piacere che si sia agevolato il percorso per la grotta, la quale resta una risorsa naturale e turistica inestimabile ma che non debba essere frequentata da nessuno.

Sentiero-caliendo-5-nello-nicastroNon solo, ma è da ultimo un altro gesto che mi ha urtato non poco e che mi fa capire che all’imbecillità umana non c’è limite, probabilmente come recita un antico adagio, “chi non riesce a salire la scala fa di tutto affinché la scendano gli altri”, e questo è sinonimo di invidia e gelosia.

Qualcuno si è preso la briga di cancellare il mio nome dal tabellone da me realizzato, e a che pro l’avrebbe fatto? Solo per nasconderne l’autore? Allora forse avrebbe fatto meglio a cancellarlo del tutto, oppure quest’essere inqualificabile avrebbe fatto più bella figura apponendogli la sua di firma. E’ dalle piccole cose che ti rendi conto di quanto questo paese stenti a progredire.

Sono convinto che fin quando sarà questo il grado culturale, fin quando ci sarà gente con tale insufficienza mentale più propensa a distruggere che a creare, Bagnoli e Laceno non andranno da nessuna parte.

Allo stato attuale il sentiero già necessita di manutenzione e sarà compito dell’amministrazione delegata a ripristinare quanto vandalizzato

IL TABELLONE DEL SENTIERO

Sentiero-caliendo-nello-nicastro____________

L’articolo in PDF

pdfIl-sentiero-di-Caliendo-e-l’imbecillità-umana (3,34 mb)

                                                                                                       

2 Commenti »

  • redazione scrive:

    Commento di Salvatore Rama su fb:

    Caro nello è da anni che diciamo quello che tu stai affermando,purtroppo per colpa di questi imbecilli che il nostro paese non attira più imprenditori/ investimenti per questo siamo fermi ai tempi oramai lontani dell’ ing. Franco Giannoni e della sua “cordata” di investitori. L’invidia è una gran brutta bestia, e quando l’invidia è tramutata sulle opere che cercano di sviluppare il nostro territorio non ci sono più parole e giustificazioni per coloro che stanno affossando e nascondendo le nostre bellezze naturali……non facendole conoscere ai turisti che vengono a Bagnoli solo per mangiare e sciare!!!!

  • Lucarchitec scrive:

    Sarebbe carino dal parte del comune instituire una laurea Honoris Causa per l´imbecillita´ e demenza. Vedi quanti ne escono di laureati fuori! Appoggio ovviamente lo sfogo.

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