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EU funding for tourism sector 2014-2020

15.02.2017, Articolo di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Gennaio 2017, Anno XI, n.1)

Un’opportunità per non essere un cimitero da paesologi.

UE-funding-for-tourism-sector-2014-2020Nell’articolo pubblicato sull’”Espresso” n.2 del 2017 da Franco Arminio si parlava della lenta e inesorabile morte di Sant’ Adrea di Conza, alcuni paesi irpini hanno raggiunto questo punto di non ritorno e altri vi si stanno avvicinando inesorabilmente. L’obiettivo delle politiche europee è portare queste aree periferiche al livello di sviluppo delle mete verso cui la nostra popolazione sta emigrando. E’ importante prendere coscienza di questo fenomeno e conoscere nel dettaglio come combatterlo, se Bagnoli I. non agirà presto superando asti e vicissitudini la linea di non ritorno potrebbe essere superata a breve. Da paese in quanto comunità, diverrà paese in quanto cimelio abbandonato da visitare con nostalgia nei weekend.

Riportiamo alcuni esempi sul possibile uso dei fondi europei per lo sviluppo turistico. Gli esempi sono tratti dalla guida fornita nel 2016 dal “Directorate-General Internal Market, Industry, Entrepreneurship & SMEs” per l’utilizzo dei fondi dell’” EU Multi-Annual Financial Framework (MFF) for 2014-2020”. Nell’introduzione si precisa come questi fondi siano erogati a patto che i progetti presentati mirino a innovare e migliorare la qualità attraverso l’uso delle nuove tecnologie e lo sviluppo di nuovi progetti improntati all’ecosostenibilità. Non sono destinati a finanziare il mantenimento di un atavico status-quo o, peggio, i baroni della cosa pubblica locale. In nessun caso i finanziamenti dovrebbero divenire occasione di mero profitto, pertanto spesso vengono forniti come facilitazioni all’ottenimento di prestiti.

La prima opportunità si chiama “European Fund for Strategic Investments (EFSI)” ed è finanziata dalla “Commissione Europea”, dalla “Banca d’investimento Europea” e dal “Fondo d’investimento europeo”. Vengono fornite facilitazioni nell’ottenimento di prestiti a tutti i possibili beneficiari per l’efficientamento energetico, la costruzione d’infrastrutture, accordi tra le imprese operanti nel settore e per piattaforme d’investimento dedicate al turismo. Naturalmente per un comune già indebitato potrebbe essere poco saggio aprire nuove posizioni, ma per il privato resta la possibilità.

L’”European Regional Development Fund (ERDF)” è subordinato ai programmi operativi redatti a livello regionale, ma in generale può essere usato per finanziare progetti turistici relativi alla ricerca e innovazione, allo sviluppo di app, data set, software o altri prodotti relativi all’ICT. Questi fondi sono pensati per aree sottosviluppate e prive di grandi industrie e per lo sviluppo del turismo di nicchia (salute, gastronomia, sport, cultura, ecoturismo). E’ ovviamente inutile elencare i benefici di simili fondi per lo sviluppo del turismo nel nostro borgo tramite infrastrutture digitali o l’uso dell’ICT nell’organizzazione di un evento come la sagra della castagna. Tramite l’uso di big data, software di business process management, piattaforme digitali e social network la kermesse autunnale potrebbe finalmente ripristinare la supremazia sulla rivale montellese. Ovviamente questo richiederebbe anche la preparazione del personale all’uso delle tecnologie (altro obiettivo di questi fondi) e un approccio prettamente manageriale nella gestione dell’evento. Questi fondi possono anche essere usati per diversificare l’offerta turistica stagionale, sarebbero quelli utili per ammodernare la stazione sciistica. Ulteriori possibilità per l’uso di queste risorse sono progetti con le località marine vicine (pensiamo a un circuito con la costiera amalfitana) o per l’internazionalizzazione delle imprese operanti nel settore turistico: passo un po’ difficile se già mal tolleriamo la libera concorrenza delle imprese “forestiere” nei pubblici bandi o la gente di Bellizzi. Infine possono essere richiesti per infrastrutture nel settore turistico, come potrebbe essere la sistemazione definitiva della pinacoteca o i musei di cui tanto necessità il patrimonio artistico bagnolese.

Per il momento non siamo ancora così poveri da poter utilizzare i “Cohesion Fund (CF)” destinati ai paesi in cui il reddito nazionale lordo è inferiore del 90% alla media europea. Tuttavia, siamo sulla buona strada.

L’“European Social Fund (ESF)” può essere utilizzato per formare ed inserire in lavori correlati al turismo o alla manutenzione del patrimonio artistico/paesaggistico persone con problemi occupazionali. Questi fondi formano figure utili a un’economia turistica e riducono la disoccupazione. Se precedenti investimenti strutturali non rimettono in moto l’economia turistica già esistente, questi interventi appaiono come polvere negli occhi. La collaborazione con altri stati europei su problematiche comuni è uno dei punti di forza dell’UE ed è possibile anche in questo caso. Infine, non poteva mancare l’uso di questi fondi per instituire network o per diffondere pratiche relative all’innovazione sociale. Ad esempio a Bagnoli servirebbe fornire i requisiti base per l’accesso di parte della popolazione alle opportunità europee: senza implementare le competenze medie in campo digitale o in inglese molti soggetti non sono in grado di accedervi. Se non si sa usare il computer come potranno mai beneficiare di un programma basato interamente sull’innovazione? Se non si è fluenti nella lingua ufficiale dell’unione come si può accedere a bandi formativi/lavorativi che prevedono il soggiorno in un paese straniero? Per questo stesso motivo come si può far domanda a bandi relativi all’internazionalizzazione, se il territorio non riuscirebbe a gestire facilmente presenze straniere? Questi fondi potrebbero fornire le basi per un proficuo uso delle altre risorse europee.

L’”European Agriculture Fund for Rural Development” (EAFRD) può essere usato per lo sviluppo delle aree rurali in chiave turistica. I piani operativi dell’autorità competente, regione Campania, illustrano nel dettaglio come e per cosa chiedere questi fondi. Contemporaneamente l’UE fornisce alcune linee guida generiche, quali: la diversificazione delle fattorie (agriturismi o fattorie didattiche), lo sviluppo di nuove imprese legate allo sviluppo sostenibile e responsabile del turismo, il recupero o miglioramento dei beni storici e paesaggistici delle comunità agricole (tra i monumenti maggiori del paese o le strutture legate all’antico mondo contadino in rovina, ne abbiamo da vendere), il finanziamento di corsi o conferenze per aggiornare le competenze nei settori tradizionali (ad esempio in quello castanicolo), consulenze per migliorare la redditività delle imprese nel settore primario (pensiamo all’uso dell’operation research per una maggiore efficienza), start-up in altri settori (ricettivo, guide turistiche, ristorazione o commercio), per la realizzazione di piani di sviluppo della comunità rurali da parte di professionisti e la cooperazione internazionale tra due o più entità (associazioni, municipalità, ecc…) per lo sviluppo o il marketing di prodotti turistici nel tempo massimo di sette anni. Queste varie attività hanno vari livelli di finanziamento, decisi dalle autorità locali. Possono far domanda per questi fondi tutti i soggetti aventi diritto ai fondi europei.

Il fondo “Life” supporta la conservazione dell’ambiente ed il suo efficientamento, oltre a tutelarne la biodiversità e a promuovere strumenti di controllo/informazione sullo stesso. Nonostante la polemica sulla tematica, questo fondo è diretto a monitorare/ridurre gli effetti del cambiamento climatico e alla prevenzione dello stesso con opere mirate alla riduzione delle emissioni. Si finanzia sia l’utilizzo di progetti rivolti a questo fine e sia la sperimentazione degli stessi. Per le imprese del settore turistico può semplicemente migliorare le condizioni finanziare dei prestiti per infrastrutture sostenibili. In un paese come il nostro è anche utile per opere a favore delle sorgenti, dei boschi, delle montagne o di ecosistemi a rischio/perduti come nelle grotte o nel lago.

Per quanto riguarda il fondo “Horizon 2020” potrebbero interessarci solo alcune sottosezioni del programma come:

“Leit”: con i finanziamenti dell’”Innovation Actions” può finanziare nel settore culturale l’uso dell’ICT(3d, realtà aumentata, ecc…) se si dimostra l’alto potenziale innovativo ed economico dello stesso. Con il “Coordination and Support Actions” promuove la semplice applicazione di tecnologie già sviluppate e si occupa di fornire agevolazioni finanziare alle imprese interessate;

“Reflective”: attraverso l’uso di vari fondi permette la conservazione culturale tramite l’applicazione dell’ICT (ad esempio creazione di archivi online digitali per i libri storici oggi conservati nelle nostre biblioteche, oppure di tutte le foto d’epoca esistenti, della tradizioni orali, ecc…), creazione di musei virtuali, ricostruzioni 3d dei beni culturali perduti o compromessi (ad esempio si potrebbe usare la realtà aumentata per ricostruire ai visitatori l’evoluzione nella storia di complessi come S.Domenico, la chiesa madre, la Giudecca o il Castello Cavaniglia) o modelli innovativi per il riutlilizzo dei beni culturali. Vaneggiare l’esistenza di questo fondo a Bagnoli I. sarà fantascienza, fin quando non saremo in grado di assicurare almeno le condizioni di conservazione ottimali all’opera Marco Pino da Siena (attraverso i fondi precedenti).

“SME instrument”: può aiutare le imprese del settore a sviluppare un business plan o ad implementare tecnologie innovative.

Per alcune di queste iniziative può esserci la sovvenzione dell’intero progetto, senza richiedere cofinanziamenti pubblici o statali.

Il programma “Cosme” mira alla competitività delle piccole e medie imprese europee. Nel settore turistico può essere sfruttato per sostenere lo sviluppo delle imprese (potenziare l’accesso ai mercati, la competitività o la sostenibilità), per la creazione di prodotti turistici internazionali (ad esempio le vie turistiche internazionali legate a un tema comune come i Longobardi, gli ebrei, i pellegrinaggi, i saraceni o collaborazioni con le terre d’origine/dominate dai signori del Castello Cavaniglia), la promozione di produzioni di nicchia attraverso il turismo (vedasi tartufi, prodotti caseari o artigianato), collaborazioni internazionali per sviluppare il turismo per una specifica categoria (anziani, coppie, ecc…) in periodi di basso afflusso o rimozione delle barriere per le persone affette da disabilità. Oppure il programma “Erasmus” per i giovani imprenditori turistici: esso permette di trascorrere da uno a sei mesi in un’azienda simile in un altro paese europeo per imparare nuovi modelli di business, migliorare la lingua, conoscere nuovi mercati o nuovi partner commerciali. Solitamente per le imprese sono previste facilitazioni finanziare, per le vie turistiche internazionali l’UE finanzia in media 250.000 euro e per il soggiorno all’estero dei giovani imprenditori eroga tra le 560 e i 1100 euro mensili.

Il “”Creative Europe Programme” è rivolto alle associazioni operanti nel settore culturale. Il fondo è diviso in varie sottosezioni:

-“Transational cooperation projects”: mirano alla creazione di esibizioni, tour e festival culturali tra vari paesi europei o internazionali. Questo sarebbe utile al Laceno per ripristinare la gerarchia in un’estate dominata dallo “Sponz festival” e simili. Possiamo continuare a rimpiangere il “Laceno d’oro” o usare questo fondo per ripartire da un progetto internazionale che veda al centro la nostra località (ad esempio recuperando “Bagnoli in corto”). Lo stesso fondo provvede alla realizzazione, sviluppo e promozione di beni e servizi ispirati all’arte o alla creatività. Tutti i soggetti aventi diritto ai fondi possono far domanda se dimostrano di operare nel settore da più di due anni.

-“Euopean Networks”: promuove le collaborazioni culturali internazionali rivolte al cambiamento e all’innovazione. Tuttavia, solo pochi e importanti networks riescono ad accedere a questo programma che richiede la presenza di almeno quindici soggetti provenienti da dieci diverse nazioni e con almeno due anni di esperienza (per evitare costituzioni ad hoc).

-“Cross sectoral strand”: fornisce agevolazioni finanziare alle imprese del settore artistico/culturale, in aggiunta promuove lo scambio di esperienze e conoscenze in campi come l’audio-visivo.

I progetti di cooperazione internazionale se formati da tre soggetti in tre differenti nazioni possono ottenere oltre 200.000 euro per coprire il 60% del fabbisogno economico, mentre i progetti con dieci partner/nazioni possono ambire ad oltre 2 milioni di euro per coprire il 50% del fabbisogno economico. Per aiutare queste forme di cooperazione vengono fornite delle piattaforme per favorirne l’incontro come il ” “Tourism and Cultural Heritage Sector Group” o  l’”Enterprise Europe Network”. (2)

Il più famoso programma europeo, “Erasmus+”, è stato ampliato anche ai soggetti non impegnati nello studio per migliorarne competenze e prospettive occupazionali. Oltre al progetto per i giovani imprenditori, può essere utilizzato per progetti con università straniere o dalle aziende per offrire il tirocinio a studenti con un elevato background ed economicamente non stipendiabili dalle stesse. Naturalmente il progetto è finanziato tramite borse di studio e maggiori dettagli sono forniti sul sito ufficiale dell’iniziativa.

“Employment and social innovation (EaSI)” è un ennesimo programma mirato a migliorare la qualità e la sostenibilità dell’occupazione, ma sul framework dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà. Anche questa iniziativa si suddivide in sottoprogrammi:

-“Programme for Employment and Social Solidarity”: promuove l’uso di strumenti analitici e la sperimentazione stessa di politiche sociali.

-“European job mobility (Eures)”: aiuta le imprese ad assumere lavoratori in altri paesi europei e ne sovvenziona parte dei costi di formazione.

-“ EaSI Guarantee Financial Instrument”: fornisce fondi e agevolazioni nella creazione d’imprese rivolte al sociale e all’integrazione di soggetti svantaggiati.

L’idea era quella di produrre un articolo con le opportunità per ogni settore, ma per motivi di spazio si è preferito partire con quelli relativi alla maggiore vocazione territoriale. Per il resto basta guardare il bilancio comunale per evidenziare criticità su cui risparmiare o indicatori economici sulla popolazione per le politiche sociali. Oppure guardare ai macro-obiettivi europei riportati nel precedente articolo e reinterpretarli in ottica locale. Lodevoli sono state le iniziative di recupero del Castello Cavaniglia o gli interventi rivolti all’efficientamento energetico del comune, ma la strada è ancora lunga e nel 2017 è tardi per dannarsi su quanto perso nella programmazione precedente.

                                                                                                       

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