Emergenza idrica a Bagnoli Irpino? Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere!
18.01.2017, Email di Rocco Dell’Osso
E’ ben noto che la comunità bagnolese conta ormai poco più di 3000 anime; meno noto è che l’ISTAT per la provincia di Avellino ha censito, per il periodo 2000-2011, un consumo pro-capite di acqua per uso domestico di circa 150 litri/giorno. Se pure vogliamo considerare un migliaio di turisti, fatte le debite conversioni di unità di misura, l’aritmetica sancisce un fabbisogno idropotabile medio complessivo di circa 7 litri/secondo.
Nei periodi normali, per soddisfare le necessità idropotabili dei bagnolesi, dalle quattro sorgenti asservite all’acquedotto, vengono derivati non meno di 25÷30 litri/secondo.
Perché?
Circa 15 anni fa, suggerii agli amministratori dell’epoca di installare strumenti di misura alle sorgenti e al bacino idrico, in modo da avere riscontri numerici oggettivi. Per monitorare i consumi di acqua e misurare l’entità delle perdite dalla rete idrica, si è provveduto ad installare due contatori sulle principali arterie in uscita dal bacino idrico in località “difesa”. Ebbene, da una semplice lettura di questi contatori si riscontra un deflusso idrico in uscita dal bacino idrico in loc. difesa di oltre 27 litri/secondo (foto contatori – dati 2009).
Perché?
Giusto per capirci, un deflusso di 27 litri/secondo, anche su una utenza di 4000 persone, significa un consumo pro-capite di oltre 580 litri/giorno!!!
Perché i bagnolesi hanno bisogno di un volume di acqua del 400% maggiore di quella dovuta?
Se facciamo una valutazione dell’acqua che esce dalla totalità dei contatori idrici dei bagnolesi, e che quindi viene fatturata dal comune (dati comunali), non si superano i 7÷8 litri/secondo.
Perché?
Perché a fronte di un fabbisogno stimato di 7 litri/secondo ed un riscontro abbastanza congruo ai contatori di 7÷8 litri/secondo, abbiamo bisogno di immettere nel serbatoio e quindi nella rete idrica comunale non meno di 25÷30 litri/secondo?
Vuoi vedere che la risposta è la scarsa piovosità di dicembre? Io non credo!
In verità non lo crede neanche la provincia di Avellino, laddove a fronte di una valutazione abbastanza generalizzata delle perdite sulle reti idriche provinciali di oltre il 50%, (vedi cartina provinciale), per Bagnoli Irpino ha riscontrato un valore delle perdite intorno al 65% (diagramma radar – posizione 9).
I dati citati sono di qualche anno fa, ma in ogni caso le perdite registrate sulla rete idrica bagnolese, sono comprese in un range tra i due terzi ed i tre quarti dell’acqua immessa in rete.
Nel 2002 avevo riscontrato un valore assoluto delle perdite intorno ai 16 litri/secondo, in linea con quanto successivamente stimato dalla Provincia di Avellino (65%); oggi probabilmente siamo più vicini al 75% di perdite della rete acquedottistica comunale.
E’ evidente che per far arrivare ai contatori i 7÷8 litri/secondo necessari, dobbiamo immettere nella rete una quantità di acqua superiore ai 25÷30 litri/secondo. Non si tratta di un’opinione personale ma di un riscontro sperimentale, facilmente ripetibile da chiunque voglia verificare.
Com’è possibile che a livello provinciale (e regionale) da parecchi anni sono coscienti che il principale problema dell’approvvigionamento idropotabile sono le perdite sulla rete acquedottistica (non la penuria di risorse) e i nostri amministratori comunali, quelli che stanno sul territorio, conoscono il territorio, sono nati e vivono sul territorio, ancora una volta raccontano la favola della scarsa piovosità?
Com’è possibile che su problematiche vitali del territorio, funzionari provinciali e regionali sono correttamente informati e più preparati degli amministratori locali?
Forse perché a volte nel periodo tardo autunnale piove di meno? Io non credo!
Di certo, il Padreterno o se preferite Madre Natura, non ha parte attiva in questo scempio. Forse dovremmo prima rifare la rete acquedottistica e poi ripristinare i ruderi. Forse dovremmo fare come i romani che costruivano strade ed acquedotti e non come gli egiziani che costruivano piramidi.
Ad ogni modo il problema non è certo di facile soluzione; le risorse economiche da impegnare dovranno essere ingenti ed anche i tempi non saranno brevi.
Dobbiamo comunque essere coscienti che in merito all’acqua, diversamente dalla stragrande maggioranza dei comuni irpini, siamo ancora padroni del nostro destino. Sorgenti, bacino idrico, condotte di adduzione e rete di distribuzione sono di proprietà comunale, ovvero di noi tutti.
Non esiste una problematica più seria dell’acqua, laddove maggioranza ed opposizione dovrebbero convergere su un progetto condiviso, mettendo da parte qualche eccesso di supponenza personale.
Solo così si potrà finalmente avviare a soluzione il problema, e qualunque sarà la prossima compagine amministrativa, si potrà se non completare il rinnovamento della rete idrica comunale, quanto meno portare a livelli fisiologici l’entità degli sprechi idrici.
Di contro, nei prossimi anni sentiremo sempre più spesso la favola delle scarse precipitazioni.
Casualmente ieri sera, prima che uscisse l’articolo,raccontavo ad Antonello Marano e Salvatore Cappellu che Rocchino Dell’osso, in piena estate, mi coinvolse in qualità di amministratore in due controlli: uno alle 17,00 del pomeriggio e l’altro alle 02,00 della notte. Ricordo che nel pomeriggio trovammo una gettito di 25 litri al secondo e alle due della notte una di 21 litri al secondo. Pur essendo profano in materia si evince che o ci sono delle perdite oppure ci sono i “furbi”.
Misi a conoscenza l’ufficio tecnico di quello che secondo me era una anomalia e invitai i tecnici ad ulteriori controlli.