Il Cigno è l’emblema della comunità, non di una fazione
26.12.2016, Il commento (di Antonio Cella)
«Suggerirei alla nostra minoranza consiliare di rassegnare le DIMISSIONI…. La mia valigia è già pronta».
La comprova che il Sindaco di Bagnoli abbia messo le mani sul Comune, sia dal punto di vista materiale (soprattutto), sia dal punto di vista istituzionale, è riscontrabile nella composizione dell’ultimo manifesto dove lo stesso, sotto l’egida del Cigno, emblema del Municipio, dà sfogo al suo inveterato delirio di grandezza che evidenzia, a tratti, anche la perdita del controllo razionale allorquando si augura, in un futuro non tanto remoto, addirittura l’imposizione delle dimissioni dal diritto giuridico di cittadinanza per quei PERSONAGGI che, a vario titolo, si siano messi di traverso nel corso della sua gestione amministrativa (si fa per dire) della cosa pubblica. Una cosa aberrante, a dir poco!
Una volta, atti del genere, venivano coniugati come “ostracismo”. E il fatto stesso che abbia voluto schermare col simbolo del Cigno (Imprimatur di garanzia dell’Ente sull’operato del Sindaco) comunicazioni e risposte di natura squisitamente PERSONALI, è la dimostrazione di evidenza palmare della probabile confusione che annebbia il suo pensiero.
Le cose, purtroppo, si stanno mettendo male sia per lui che per la nostra comunità. Pertanto, sarebbe cosa buona e giusta giungere al più presto ad una soluzione che metta pace negli animi di tutti noi e serenità nelle famiglie. Ma lui, a quanto pare, non demorde: continua imperterrito a spacconeggiare, a percorrere la strada dell’arroganza e della provocazione tanto da spingerci ad invocare quell’atto estremo, che in politica non paga, di suggerire alla nostra minoranza consiliare di rassegnare le DIMISSIONI.
Sì! Proprio così!
A che serve, amico Nello, essere CONSIGLIERE DI MINORANZA di qualcosa che non esiste? Che non ti lascia parlare e, per partito preso, non dà risposte alle tue interrogazioni? Non pensi anche tu che sia più proficuo per te e per la gente che ti ha votato abbandonare lo scranno per dedicarti alla tua famiglia e alla tua nobile professione? Non ti sei ancora accorto che il soggetto che guida la “maggioranza” ha raggiunto oramai il punto di cottura più elevato, e non ha più presa neppure sui suoi “fedelissimi” che lo denigrano pubblicamente ad ogni pie’ sospinto?
Si sta arrampicando sugli specchi. E per farsi coraggio agisce come un barone medievale che minaccia una specie di “modo di vivere il presente” servendosi delle usanze proprie di un’Era storica morta e sepolta circa cinquecento anni fa.
La mia valigia è già pronta.
Enail di Angelo Capone:
Per cortesia fate pervenire ad Antonio CELLA gli auguri di Buone Feste LAICHE+o-impregnate di Cattolicesimo troppo spesso dimenticato, nei suoi valori (FRANCISCO del CHI SONO IO PER… docet ), anche da chi dice di osservare e/o praticare.
Un invito a che RIPONGA le sue VALIGIE e resti come OSSERVATORE “LAICO”
(anche perché un comune Amico era, al contempo, Laico, Catto/Com e con la A cerchiata di AMISTAD) e DEMOCRATICO di un TERRITORIO da FAVOLA in chiave ambientale/naturalistica.
Vogliate allegare questo LINK augurale per Lui e per tutta la comunità dell’A.Valle del CALORE Irpino.
https://twitter.com/drangelocapone/status/813267673526259712