24.12.2016, Il Mattino (di Paola De Stasio)

Invalsi eccellenza altirpina. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci hanno riportato risultati brillanti nelle prove Invalsi della scorsa primavera, al di sopra della media nazionale.

Un dato significativo, lusinghiero ed in netta controtendenza rispetto ai dati della Campania e del Meridione in generale.

Dalle rilevazioni nazionali Invalsi effettuate dal Ministero della Pubblica Istruzione emerge, infatti, un ritardo diffuso delle scuole del Sud d’Italia sia nella matematica che nella comprensione di un test in Italiano e nella grammatica. Mentre il Nord Est ed il Nord Ovest si confermano le realtà migliori, con punte di eccellenza in Lombardia e Veneto.

In un tale contesto il dato delle scuole primarie e secondarie di Nusco, Bagnoli e Castelfranci è ancora di più motivo di orgoglio. E di certo non è il frutto del caso, di una coincidenza fortunata, ma la conseguenza di un proficuo lavoro svolto con professionalità, competenza e passione.

Comprensibilmente molto soddisfatto il professor Luciano Arciuolo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo che commenta: «È un risultato che ci inorgoglisce e che ripaga la nostra scuola del lavoro, spesso difficile e condotto in condizioni non sempre ideali, che dal dirigente scolastico, ai docenti al personale di segreteria ai collaboratori, portano a termine». «È il coronamento – continua Arciuolo – di un’opera di preparazione e di cura svolta lungo tutto l’anno scolastico».

Dalle prove Invalsi esce un’Italia divisa geograficamente, a due velocità, come del resto in tutti gli altri settori della vita sociale: le eccellenze concentrate nel Nord, le insufficiente al Sud e nelle isole. Un dato che avvilisce e conferma ritardi, pregiudizi, inefficienze.

Nel caso di Nusco, Bagnoli e Castelfranci vengono smentite dai fatti, queste tre scuole scrivono una bella pagina dell’istruzione che può essere un esempio per il resto della provincia e della regione.

Le prove Invalsi sono spesso oggetto di critiche e polemiche a livello nazionale, molti vorrebbero abolirle. «Siamo consapevoli – sottolinea il preside – che non possono nascondere tutti gli altri problemi della scuola, a volte rischiano di ingessare la didattica entro schemi rigidi a discapito delle capacità critiche e creative degli studenti, resta però il valore dei risultati conseguiti e la spinta che essi ci danno a migliorare sempre di più».