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La Confraternita del SS. Sacramento di Bagnoli

14.12.2016, Articolo di Aniello Russo (da “Fuori dalla Rete” – Ottobre 2016, Anno X, n.4)

confraternite-a-bagnoli-irpino-nel-500-0Nell’Archivio di Stato di Avellino è conservata la copia originale in pergamena (munita di sigillo in oro, esemplare unico nel suo genere) dello statuto della Confraternita del SS. Sacramento di Bagnoli, redatto nel 1779. La fondazione della Confraternita, però, risale alla metà del ‘500. La richiesta per ottenere il regio assenso della costituzione dell’Opera Pia è inoltrata a Carlo, per grazia di Dio re delle Due Sicilie. La concessione data 28 luglio 1786. Ma a Bagnoli nel Cinquecento nacquero diverse Opere Pie, che testimoniano lo spirito di solidarietà che anima(no) i suoi cittadini:

Confraternita di San Giuseppe, con sede nell’omonima chiesetta; Confraternita di San Rocco, insediata prima nel convento, poi nella Chiesa Madre; Congregazione dei Morti, con sede nella chiesa di S. Margherita; Congregazione del SS. Rosario, locata nel convento di S. Domenico, ancora attiva nel 1933, come si evince da un documento in mio possesso: il Bilancio preventivo di quell’anno, firmato dal Priore R. Chieffo); Confraternita di San Berardino, fondata nel 1587… Ogni confraternita era tenuta a darsi uno statuto per regolare i rapporti interni. Ecco ora lo statuto della Confraternita del SS. Sacramento, con sede nella Chiesa Madre.

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La supplica al Re

“Li fratelli della Confraternita del SS. Sacramento, eretta nella parrocchiale chiesa di Bagnoli, riverentemente espongono alla Vostra Maestà, come per maggiormente promuovere il servizio di Dio, il culto dell’Augustissimo Sacramento e la salute delle loro anime, desiderano abbracciare e vivere sotto le infrascritte regole praticate da altre pie adunanze; supplicano pertanto la Maestà Sua degnarsi autorizzare tal loro pio desiderio col Suo Beneplacito che l’avranno a grazia ut Deus.”

Lo statuto

Le regole per i confratelli dell’Opera Pia del SS. Sacramento sono stabilite dall’apposito statuto e disposte in cinque capitoli. Il capitolo I, il quale dispone le modalità della nomina degli officiali (priore, vice priore, cassiere…), così recita:

Dipendendo principalmente dalla qualità e zelo degli officiali che lo governano, il mantenimento e profitto della Congregazione, perciò si esortano in primo luogo i fratelli, in nome del Signore, a fare ogni anno elezione dei nuovi officiali dei più idonei ed abili, spogliati da ogni qualsiasi privata passione. La elezione dovrà farsi nella mattina della solennità del SS. Corpo di Cristo, nel qual tempo, premesse le solite preci al Signore, si procederà dai vecchi officiali alla nomina dei nuovi nominandosi dai Maestri dello spirante anno il nuovo cassiere, e dal cassiere vecchio si nomineranno i Maestri nuovi, dal Priore vecchio si nominerà il Priore e sottopriore nuovo, le quali nomine si proporranno in Congregazione ai confratelli, li voti dei quali si prenderanno per cartelle da due fratelli, che dal Priore o Cassiere a ciò nominati, e riuscendo la maggior parte dei voti affermativi, quelli resteranno confermati. In caso contrario li detti officiali vecchi procedono alla seconda e alla terza nomina di altri soggetti se tanto bisognerà.”

Il capitolo II, che stabilisce i compiti del Cassiere e dei Maestri in quattro commi, sancisce:

“L’officio del cassiere come capo della Confraternita dovrà consistere in amministrare esattamente le rendite della medesima, elemosine e qualunque altro introito con tutta la dovuta puntualità ed esattezza, e con la medesima attenzione ed economia farà tutte le spese che accorreranno così per la Congregazione, come per lo decente culto ed accompagnamento del Venerabile (Sacramento), tanto nelle processioni solenni, quanto per lo Viatico e provvedere di tutto il bisognevole di suppellettili, cere, olio e tutto altro che bisognerà. Dovrà formare libro distinto tanto dell’introito quanto dell’esito; e infine dell’anno rendere chiaro e lucido conto della sua amministrazione. Nelle spese da farsi di somme importanti, oltre alla somma di ducati dieci nell’impiego dei capitali, compre e vendite o altri contratti, debba procedere col consiglio e intervento dei Maestri suoi compagni, e della maggior parte di quelli, li quali Maestri saranno coadiutori del Cassiere ed in caso di suo impedimento, succederà in suo luogo il primo dei Maestri suoi compagni. Invigilerà che le suppellettili, cere ed altro attinente alla detta Congregazione siano ben trattate e conservate ed alla fine del suo officio ne farà consegna al Cassiere suo successore.”

Il capitolo III, che consta di cinque paragrafi, attiene ai compiti del Priore:

“Il Priore sarà il Superiore dei confrati nelle processioni, nei pii esercizi e nell’accompagnamento del Venerabile (SS. Sacramento) agli infermi, invigilando che i fratelli destinati adempiano ciascuno al suo officio senza mancanza, disturbo né disubbidienza. Destinerà per turnum il numero dei fratelli che mese per mese accudirà all’accompagnamento del Venerabile agli infermi. Avendo notizia di qualche fratello infermo, procurerà che da altri fratelli sia visitato e, bisognando, anche sia aiutato. Destinerà i fratelli che nelle pubbliche processioni dovranno portare le torce, lo stendardo e fare altri offici che saranno imposti. In sua assenza l’officio del Priore si eserciterà dal fratello più anziano che sarà come sotto-priore.”

Il capitolo IV, formato da un solo paragrafo, riguarda le mansioni dei Maestri dei novizi:

“Il Maestro dei novizi, che sarà eletto dagli officiali, dovrà essere persona esemplare, abile e ben istruita delle regole, a ciò possa adempire al suo officio di istruire i novizi; e quando li stimerà abili, li possa riferire a li detti officiali, li quali, precedente la relazione del Maestro dei novizi, si riceveranno per fratelli, dopo fatta la confessione generale.”

L’ultimo capitolo, il V, registra le Regole particolari per ciascheduno fratello:

“Procuri ogni fratello essere obbediente al Priore e ai Superiori delle Congreghe, obbedendo negli offici che gli saranno imposti per lo servizio di Dio e bene della Congregazione e, essendo ripreso per qualche mancanza, accetti la riprensione con umiltà e procuri approfittarne. Avverta ad essere frequente negli esercizi della Congregazione e specialmente non manchi dallo accompagnamento del SS. Viatico, quando sarà di turno ad assistere vestito di sacco nelle pubbliche processioni; altrimenti mancando per tre volte senza legittima causa, possa essere cassato dalla Congregazione. Procuri ciascun fratello essere frequente nel ricevere i SS. Sacramenti della penitenza e Comunione nella prima e nella terza domenica del mese, e farsi annoverare alla Compagnia della Beatissima Vergine per guadagnare le molte indulgenze che a quella sono concesse. Si astenga ciascun fratello da giochi proibiti e giochi di vino, dal dare male esempi, avvertendo che se corretti da’ Superiori non si asterranno, dovranno essere cassati dal numero dei fratelli. Trattandosi in Congregazione di qualche affare al servizio di Dio e bene della Congregazione, ognuno si spogli da ogni passione e dia il suo parere secondo Iddio, con ogni modestia e senza strepito, né portino fuori dalla Congregazione delle materie che in quella si sono trattate. Procurino i fratelli tra di loro vivere nella santa pace con tutti, e specialmente tra loro, ed accadendo qualche diverbio tra fratelli, il Priore coll’ajuto se bisogna di qualche altro fratello, procuri di comporla amichevolmente. Procuri ogni fratello sentirsi ogni giorno, non avendo legittimo impedimento, la santa messa; o almeno visiterà il SS. Sacramento, ed ogni sera, prima di andare a letto, farà l’esame della coscienza e cercare perdono a Dio delle colpe commesse; e conoscendosi reo di colpa grave, non differisca la sacramentale confessione perché la morte può venire ad ogni ora. Venendo a morte qualche fratello, ogni altro procuri trovarsi presente alla sua esequie; recitare in suffragio dell’Anima sua il SS. Rosario ed applicare le indulgenze, e la prima comunione per l’anima del fratello.”

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Seguono le firme dei confratelli: undici sottoscrivono di proprio pugno (T. Lenzi,  O. Trillo,  M. di Giffuni,  C. Chieffo,  G. B. D’Avena,  P. Gatta,  P. Caprio,  G. De Rogata,  L. di Gregorio,  N. Lenzi,  G. Nicastro); sei appongono il segno della croce (A. Buccino,  G. Chieffo,  A. Toriello,  O. Nigro,  P. Bozzacco, D. A. Chieffo). Il documento ci rivela che solo un terzo degli iscritti risulta analfabeta. Il rilievo non è da poco conto: nel ‘700 vi era a Bagnoli un numero così elevato di persone che sapevano scrivere o almeno apporre la propria firma!

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CONFRATERNITE a BAGNOLI

(mantelline/mozzette conservate)

confraternite-a-bagnoli-irpino-nel-500-1 * confraternite-a-bagnoli-irpino-nel-500-2

confraternite-a-bagnoli-irpino-nel-500-3 * confraternite-a-bagnoli-irpino-nel-500  *  

 

 

 

                                                                                                       

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