Intervista a Roberta Carpinelli, titolare della farmacia SS Salvatore
30.11.2016, A cura della redazione (da “Fuori dalla Rete” – Ottobre 2016, Anno X, n.4)
In questo numero di “Fuori dalla Rete” vi proponiamo un interessante intervista alla dottoressa Roberta Carpineli, giovane titolare della farmacia SS Salvatore di Montella.
Sappiamo che lei è originaria di Montecorvino Rovella, come mai ha pensato di acquistare una farmacia a Montella?
In realtà non ci ho pensato ma è capitato. Ero intenzionata ad acquistare una farmacia e una sera, parlandone a cena con degli amici, mi è stata raccontata la situazione della sede farmaceutica di Montella (ex Ciociola). Dal giorno successivo ho iniziato ad acquisire informazioni in tal senso per capire se poteva essere la mia occasione o meno. E dopo pochi mesi ho deciso di partecipare all’asta al Tribunale di Avellino. E fortunatamente è andata bene.
Vista che pochi la conoscono, ci può raccontare qual è stato il suo percorso professionale che l’ha portata a diventare una titolare di farmacia?
La mia gavetta è stata dura e piena di responsabilità. Fin da subito dopo la laurea decisi di andare a Battipaglia per svolgere il tirocinio presso la farmacia del dottor Langone. Lì mi sono dedicata sia all’ attività di laboratorio sia di banco, oltre ad apprendere anche gli aspetti sociocomunicativi che dovrebbero caratterizzare un farmacista. Per ampliare le mie conoscenze, tre volte a settimana, andavo in una Parafarmacia a Salerno e, ad oggi, devo dire che è stata una parentesi che mi ha arricchito tanto, soprattutto per quanto riguarda la dermocosmesi. Successivamente sono stata assunta alla farmacia Schettini a Giffoni. Una farmacia molto diversa rispetto alla prima dove ho avuto modo di entrare più in contatto con i pazienti e ho conosciuto anche gli obblighi burocratici e commerciali di un farmacista che solitamente non vengono visti all’esterno e che, posso garantirvi, essere molto più complicati di quello che si pensa. E’ stato molto faticoso, ma penso che se non avessi fatto una gavetta così dura lavorando ore e ore senza giorni liberi e prendendo a cuore ciò che facevo, probabilmente oggi non sarei qui.
Considerata la sua giovane età sente maggiormente la responsabilità della gestione?
Penso che chiunque sentirebbe la responsabilità di gestire una farmacia a maggior ragione alla mia età ma credo, in realtà, che sia un punto di forza. A volte da adulti non si apprezza davvero quello che si ha, invece, quando fin da giovani ci si prende carico dei problemi e delle difficoltà che si possono presentare si è ancora più forti e in grado di mettere in atto le proprie idee. Fortunatamente non sono sola ma ho la collaborazione di un collega esperto e che mi completa grazie alla sua ammirevole esperienza. Poi, in fondo, il tempo è una ricchezza se sfruttato nel modo adeguato.
Qual è la sua visione rispetto alla suddetta gestione?
Ho grandi idee per la mia Farmacia. Prima di tutto è e sarà una farmacia pronta a fronteggiare qualsiasi tipo di richiesta sia di etico che non. Vorrei ci fosse un vero e proprio studio di settore dalla dermocosmesi, all’omeopatica, ai prodotti senza glutine fino alla medicina alternativa poco conosciuta nelle nostre zone. Tutto ciò messo in evidenza tramite giornate inerenti ai diversi settori in cui la gente potrà arricchirsi nelle proprie conoscenze e magari mettere in atto ciò che le viene suggerito per migliorare il proprio stile di vita. Già in questi mesi ci siamo attivate in tal senso con due giornate dedicate alla misurazione della glicemia e del colesterolo in modo gratuito, analisi del capello e del cuoio capelluto e trattamenti dermocosmetici. Per me è molto importante che i miei collaboratori siano preparati e in grado di soddisfare in modo adeguato a tutte le richieste delle persone. C’ è tanto da lavorare e da crescere ma già, nel piccolo, stiamo avendo enormi soddisfazioni.
Come ha impostato l’organizzazione della farmacia stessa?
Io e i miei collaboratori cerchiamo di lavorare nel miglior modo possibile per far sì che il cliente esca dalla farmacia contento e soprattutto senza il minimo dubbio su ciò che le è stato spiegato. Come le dicevo prima, però, la farmacia comprende anche tanti aspetti burocratici e commerciali che non sempre dall’esterno sono visibili. Sono dell’idea che tutti coloro che lavorano con me devono saper far tutto in modo tale da non cadere mai in difficoltà, però, fin dal primo giorno ho impostato un’organizzazione di tipo “aziendale”. Con questo voglio dire che ognuno ha un proprio compito ed è responsabile dello stesso. Penso sia il modo migliore per poter prendere coscienza del proprio lavoro e che permetta ai miei collaboratori di capire il peso e l’importanza della buona riuscita del loro operato. Il concetto chiave e che, spesso viene sottovalutato, è che tutto è importante. Dal mettere a posto una singola scatola in magazzino, all’esposizione dei prodotti all’interno della farmacia, alla dispensazione, agli ordini fino all’aspetto fiscale del nostro lavoro. Se viene meno uno di questi tutta l’organizzazione salta.
Dopo i primi sei mesi volendo tracciare un bilancio, lo ritiene positivo?
Un titolare non è mai pienamente soddisfatto, vorrebbe sempre che la propria attività andasse meglio, però, se mi volta a guardare tutto ciò che abbiamo fatto in questi mesi, con le mille difficoltà che ci sono state, posso ritenermi soddisfatta. E a darmene conferma sono le persone che, ogni giorno, entrano in farmacia con il sorriso e soddisfatte del nostro servizio. Alla fine il nostro lavoro sta nel poter aiutare chi ha bisogno e quando un paziente ritorna ringraziandoci per ciò che gli abbiamo suggerito, si ha una grande soddisfazione e aumenta sempre di più la voglia di fare.
Ci dica la verità, le pesa la distanza da casa?
Assolutamente sì. Sono molto legata alla mia famiglia e colgo l’occasione per ringraziarli per tutto quello che fanno per me e mio fratello ma, soprattutto, per l’educazione che mi hanno dato. Fortunatamente, però, a loro piace molto Montella quindi appena hanno la possibilità vengono a trovarmi. Poi devo dire che fin da subito mi sono integrata molto bene, la popolazione mi ha accolto positivamente e questo ha reso il mio trasferimento più facile.
Si vociferava di un probabile spostamento di zona della farmacia, solo voci o invece c’è dell’altro?
Non sono voci, anzi, avrei voluto fare questa intervista già nella nuova farmacia. Purtroppo ho avuto esito negativo da parte del Comune di Montella. Ora le spiego. La distribuzione delle farmacie all’interno di un territorio comunale è regolamentata dalla pianta organica che descrive le zone nelle quali possono spostarsi le sedi farmaceutiche. In questo momento, si hanno delle difficoltà di comprensione nella lettura della stessa che, però, sta andando a mio discapito ma che spero, nel breve tempo possibile, si possa risolvere. In effetti questo problema per me e per le persone competenti nel campo non ha senso di esistere ma, ovviamente, lo dico senza alcuna vena polemica ma solo nell’interesse mio e della cittadinanza alla quale ho intenzione di offrire un servizio più completo e soddisfacente.