Il giorno in cui il bagnolese Antonio Pallante sparò a Togliatti
17.12.2016, Il racconto (tratto da “Il Quotidiano del Sud”)
Antonio Pallante era nato a Bagnoli Irpino il tre agosto 1923, e nel 1948 risiedeva a Randazzo, in provincia di Catania. Il padre, Carmine, era guardia forestale e Antonio era il maggiore di quattro fratelli. Aveva studiato in seminario e poi si era iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Catania, più che altro per sfuggire al servizio militare.
Era stato iscritto al partito liberale e all’Uomo qualunque, ma nella campagna per le elezioni del 18 aprile 1948 aveva fatto propaganda per la Democrazia cristiana. La mattina del 9 luglio 1948 partì in treno da Catania alla volta di Roma.
Durante il viaggio conobbe Francesco Caracciolo impiegato del Ministero dell’Africa italiana, che gli consigliò un alloggio nella capitale, presso una vedova, Bianca Taccetti, che affittava camere a poco (frodando il fisco), in Via Macao al numero 6.
La mattina del 12 luglio 1948 Pallante si recò a Montecitorio e chiese inutilmente ai commessi di poter conferire con Togliatti. Dal deputato democristiano Francesco Turnaturi, eletto a Catania, ottenne tre biglietti per assistere alle sedute della Camera.
Il 13 luglio acquistò da un armaiolo romano per 3.500 lire una pistola calibro 38 e dei proiettili. Lo stesso giorno si recò alla Direzione del Pci, in via delle Botteghe oscure, dove depositò una busta con dentro un biglietto scritto a mano, con una grafia incerta e scolastica.
L’originale di questo biglietto è conservato presso l’Archivio del Pci: «Io, Antonio Pallante, proveniente dalla Sicilia ho urgente bisogno di conferire con l’onorevole Togliatti. I motivi e l’urgenza della richiesta mi riservo di specificarli di persona qualora l’esimio dirigente del Partito comunista italiano onorerà di un suo benevolo accoglimento la presente richiesta».
Nella mattinata del 14 luglio 1948, e si appostò presso una uscita secondaria della Camera dei Deputati, in via della Missione, nei pressi di Montecitorio, attendendo il suo obiettivo (dopo aver cercato di avvicinarlo in molti altri modi: inizialmente, Pallante spedì a Togliatti un biglietto con la richiesta di un appuntamento, ma non ebbe risposta).
Quando vide Palmiro Togliatti, che stava uscendo in compagnia di Nilde Iotti, esplose contro di lui quattro colpi, di cui tre colpirono il bersaglio.
«Mi stavo dirigendo verso il portone di via della Missione per chiedere da dove fosse uscito l’onorevole Togliatti, quando lo vidi venirmi incontro attraverso la porta a vetri. Avanzai per colpirlo di fronte, ma non feci in tempo ad estrarre la pistola e ad abbassare il grilletto. Ebbi l’impressione che il mio gesto fosse stato notato dallo stesso Togliatti, e per un momento rimasi perplesso e come intontito. In questo tempo mi passò innanzi e mi superò e io, superato il momentaneo smarrimento, lo seguii, estrassi l’ arma e gli sparai». (Interrogatorio di Pallante davanti al procuratore Giuseppe Aromatisi, 18 agosto)
L’edizione straordinaria de L’UNITA’