Voglio qui esternare i sensi della mia pietà per CIRO
18.11.2016, Email di Alfonso Nigro
E’ con tristezza mista ad una cupa angoscia che devo purtroppo rilevare che il mio primordiale personale legame con Bagnoli sta per finire. Con Ciro si è dissolta la parte più bella della mia pur breve vita Bagnolese.
Incancellabile il ricordo delle corse invernali, nella neve o sotto la pioggia, alle sei del mattino nel buio della strada per la stazione, a prendere il <ciffù ciffù> di Rocchetta S.Antonio che già aveva fischiato sul ponte delle “sette luci” e che mi avrebbe portato ad Avellino, con Ciro, Tonino Conte, Iuccio r’Angiulillu, Cleto, Antonio e Nicola re lu carceriere e altri amici e compagni, a Montella saliva poi l’amico Nando Di Genua. Il treno sostava alto sul secondo binario senza banchina, non riuscivo ad aggrapparmi al maniglione per salirci, talché Ciro o Tonino Conte, che mi precedevano, a turno mi sollevavano di peso e mi tiravano su nel vagone, buio, sporco, fuligginoso e puzzolente di carbone coke.
Mi è sempre vivo il ricordo della salita al Cervialto nell’agosto 70, con Ciro, Mario il cognato, Cilardino Cuozzo, Domenico Bernardo, Tonino Russo e con Zini re Ziquicchiu e le interminabili giocate estive di “birra a padrone e sotto“ presso il Bar Centrale, <Aniè! scinne nata cascia e portaci puru li salatini>, le frequentazioni universitarie partenopee, tante altre piccole storie di gioventù e le discussioni politiche e apolitiche nel peripato licinesco che si concludevano sempre con la sua chiosa inappellabile <Sì Fo’, hai ragione…..ma il vero problema è un altro>.
E purtroppo avevi ragione tu ancora una volta. R.I.P. caro amico della più bella stagione della mia vita.