Funerali e condoglianze: finalmente cambiata una regola assurda
12.11.2016, L’indignazione
La nottata ha portato consiglio! È stata la forte indignazione della gente, la rabbia di tanti concittadini, manifestata di persona ed alimentata poi con virulenza – in alcuni casi debordante – sui social network, forse anche qualche telefonata all’Arcivescovo della diocesi Sua Eccellenza don Pasquale Cascio, oltre ad una più attenta riflessione su certi “rigidi” comportamenti, a far cambiare idea al parroco di Bagnoli don Stefano Dell’Angelo.
Tant’è che questa mattina, di buonora, il parroco, amareggiato per l’accaduto, ha comunicato che la regola stabilita molti anni addietro dal Consiglio Pastorale (prima ancora che arrivasse lui a Bagnoli) verrà cambiata. E che, a partire da oggi, in occasione dei riti funebri, se il tempo si dimostri inclemente e tale da impedire il regolare svolgimento del “visto” in Piazza Umberto I, le condoglianze si potranno dare all’interno della chiesa Santa Maria Assunta.
Certo, molti si chiederanno perchè non averlo deciso prima. Già due anni fa, in occasione di un altro funerale, ci fu l’ennesima accesa polemica sul tema. Ed anche in quella occasione don Stefano non diede ascolto alla rabbia montata dai cittadini e all’appello che anche PT39 gli lanciò. Ci sembrava allora, come ci appare ora, una decisione di buon senso.
Purtroppo i nodi, se non dipanati, prima o poi vengono al pettine. Auguriamoci soltanto che, dopo il «diluvio universale» di ieri, possa finalmente tornare il sereno, auspicando anche che la comunità riveli tutta la sua maturità e civiltà (spesso dimenticata), assumendo in quei momenti – quelli del funeale e delle condoglianze – comportamenti adeguati, silenzio e raccoglimento, per il rispetto dovuto al luogo (la chiesa) e alla circostanza (il lutto).
Mimmo Nigro
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A seguire la testimonianza di Flavio Lombardi (Presidente-Governatore della “Misericordia di Montella), una delle tanitissime postate tra ieri ed oggi, su facebook:
“Purtroppo ieri ero anch’io tra tutte quelle persone che per rendere l’ultimo saluto a Pierino hanno dovuto subire l’ennesimo sopruso da parte di chi, stante la funzione propria ed assunta per sua libera scelta, dovrebbe essere, invece, SEMPRE ed in OGNI OCCASIONE misericordioso, umano, mite ed esempio di altruismo . Purtroppo da tempo a Montella viviamo la stessa, identica situazione ed io mi sono fatto più volte portavoce presso l’Arcivescovo del malumore dei cittadini causato proprio dal modus in cui sono costretti a salutare i parenti dei defunti: al cimitero, all’aperto e con qualsiasi condizione meteorologica. Ha condiviso le mie lamentele promettendo che avrebbe posto fine a questo “sistema” in uso solo a Montella e Bagnoli tra tutti i paesi dell’Arcidiocesi, disponendo che le condoglianze venissero date in chiesa. Ad oggi, però, ancora niente.
Non Vi nascondo che ieri stavo per uscire dalla fila per recarmi dal prete e protestare con forza, specialmente quando si è sollevato quel vocio di malcontento, ma pensando che la cosa sarebbe potuta degenerare in quei momenti che dovevano essere di silenzio e preghiera mi sono astenuto dal farlo.
Ho, però, fotografato (nessuno me ne voglia) quei momenti in cui la pioggia battente ed incessante costringeva i presenti a ripararsi alla meno peggio e, così, appena tornato a casa ho scritto una lettera al nostro Arcivescovo per rappresentargli quanto accaduto, evidenziando l’ atto grave commesso da uno dei suoi pastori che ha anche omesso quel minimo di indulgenza dovuto al Prossimo suo.
Mi auguro che questa volta decida autoritariamente obbligandoli ad ” Aprire le Porte della Chiesa” come più volte suggerito da Papa Francesco“.
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13.11.2016, Il Quotidiano del Sud
Funerali e polemiche: ok al saluto dei parenti in Chiesa
Il parroco Don Stefano Dell’Angelo, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni, conferma la novità.
Una tempesta di polemiche. Poi il via libera: in caso di avverse con dizioni atmosferiche, sarà permesso il saluto dei parenti del defunto all’interno della chiesa. Così il parroco Don Stefano Dell’Angelo. Che, raggiunto, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Confermando però l’ok alla nuova possibilità.
Un caso, questo, scoppiato due giorni fa durante una messa funebre. E sui social. L’accusa di un cittadino: Don Stefano avrebbe «categoricamente rifiutato che gli onori (appunto il tradizionale saluto con stretta di mano ndr) fossero dati in Chiesa al coperto e al caldo. Ma ha deciso di mandare tutti fuori».
Tutto mentre si scatenava un forte temporale.
Un problema, questo, sentitissimo. A Bagnoli. Come a Montella. Gli ultimi due paesi, pare, in cui non era ancora ‘permesso’ salutare in Chiesa. E, sulla scorta della vicenda bagnolese, in tanti stanno facendo pressing affinché anche nel paese vicino arrivi una decisione simile.
A maggio addirittura la questione fu affrontata in consiglio comunale, con le minoranze che chiesero di abbandonare questa usanza. A Montella, infatti, la difficoltà logistica è ancora maggiore, visto che il ‘saluto’ si può svolgere soltanto all’interno del cimitero, non proprio vicino al centro abitato.
Commento su fb di Aniello Cione:
Dall’indignazione alle barzellette il passo è breve. C’ero pure io quel venerdì pomeriggio. Ho assistito a qualcosa di irreale, di assurdo. Il caro Don Stefano ha sbagliato e non esistono scusanti. A me non è costato nulla bagnarmi, ma far restare i familiari del caro estinto sotto un forte temporale per tutto quel tempo è qualcosa di imperdonabile. Sono convinto che Loro (i familiari) nemmeno ci hanno fatto caso: in quei momenti il pensiero è altrove. Gli amici che hanno scatenato il putiferio hanno FATTO BENE…. ma loro lo hanno fatto per giusta causa. Poi il sabato ho assistito alla vera indole del bagnolese standard (il peggiore sono io) … Rimasto in macchina, perché mi scocciavo di partecipare alla Messa, assisto prima a parcheggi selvaggi, poi mando a quel paese un signora che pargheggiando aveva bloccato me e altre 4 macchine (tanto la mano devo dare, che ci metto?… Logicamente l’ho fatta spostare). Poi aspetto fumando che la messa finisca… E si rimette a piovere. Rientro in Chiesa dalla porticina laterale (tanto cara alla mia mamma) e in disparte aspetto. Chi spinge per passare avanti, chi parla del più e del meno, chi mormora il Prete… vedo che la fila non scorre e poi capisco che ci stava gente che, per fare prima, saliva dalla scalinata scavalcando fin’anche chi aveva partecipato alla Messa.. Non aggiungo altro. Rispetto per il defunto, rispetto per il dolore dei familiari e rispetto per la Chiesa che non è né del prete ne dei bagnolesi ma di chi la vive. Se manca questo e ci andate solo per farvi vedere, le condoglianze speditele per posta…. Educazione e Rispetto.