Cari inglesi, lavatevi!
13.10.2016, L’indignazione (di Luciano Arciuolo)
Qualche sera fa, ascoltando le notizie del Telegiornale, facevo alcune considerazioni a proposito degli inglesi che, negli ultimi tempi, fanno parlare fin troppo di sé. Anzitutto perché hanno scelto di uscire dall’Unione Europea (ma tanto ci erano entrati solo per dare fastidio) e, in secondo luogo, perché, nei moduli di iscrizione a certe scuole, vogliono sapere se i nostri connazionali sono Italiani-Italiani, Italiani-Napoletani o Italiani-Siciliani!
E’ decisamente simpatico, questo popolo di buontemponi che, nel terzo millennio, è capace di far scorrere fiumi di inchiostro per discutere del colore dei cappellini della Regina, invece di chiedersi a che serve, quella Regina…
Buontempone e facile da prendere in giro, come dimostrano le freddure seguenti, tutte, badate bene, scritte da inglesi, o quasi:
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Un inglese, anche se è solo, forma ordinatamente una fila di una sola persona.
George Mikes, scrittore ungherese naturalizzato inglese
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In Inghilterra è primavera. L’anno scorso l’ho mancata. Ero in bagno.
Michael Flanders, attore e cantante inglese
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Avevano lo sguardo triste e solenne degli inglesi che si divertono.
William Somerset Maugham, scrittore inglese
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Mi piacerebbe vivere in Inghilterra, da vecchio. A Manchester. Il passaggio da Manchester alla morte sarebbe inavvertibile.
Mark Twain, scrittore americano
Non c’è niente da aggiungere, credo.
Ah, una cosa. Nei Quartieri Spagnoli, a Napoli, o nello Zen, a Palermo, tutti hanno il bidet, in casa. Gli inglesi, invece, non sanno neanche cosa sia…
Lavatevi, cari inglesi.
Sciacquatevi, zozzi, e non solo la bocca!
Ma un Bagnolese quale opzione avrebbe dovuto indicare?
Gli inglesi hanno chiesto di indicare se Siciliani e non già Catanesi/Palermitani ecc…
Non credo sia il caso di prendersela più di tanto, la BREXIT è al momento ancora una prospettiva piuttosto che un evento.
Arturo Tammaro ’49