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Caldo torrido e caldo afoso, la grande differenza. Quando si soffre di più?

12.09.2016, Approfondimento meteo di Michele Gatta (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2016, Anno X, n.3)

L’estate è la stagione che porta stabilità e caldo.  Gradienti indispensabili per regalare periodi di vacanza soprattutto ai tanti milioni di persone che scelgono le zone marine come mete delle loro vacanze.

Nello stesso tempo ci si augura che lo stesso caldo non tocchi picchi di temperature troppo elevate. Questo per non penalizzare soprattutto la gente che vive nei centri abitanti. Il territorio italiano, molto vicino alle coste del nord-Africa, spesse volte deve fare i conti proprio con le correnti umide e calde che giungono dai suddetti territori. Più delle volte sono le nostre regioni centro-meridionali a subirne i maggiori effetti.

Ma l’intento dell’odierna rubrica meteorologica è quello di evidenziare come le alte temperature possano condizionare le attività quotidiane della gente.

Il caldo che il nostro corpo percepisce non varia solo in funzione della temperatura, ma è strettamente connesso all’umidità. Quando si crea il mix di alte temperature e di elevati tassi di umidità, il calore avvertito sarà molto più alto (specie nelle grandi città ed in assenza di vento). Quando il caldo raggiunge livelli elevati, nel linguaggio che ci viene proposto dai media è assai diffuso il concetto di temperatura percepita. Spesso questi valori vengono diffusi al grande pubblico come se fossero stati misurati dai termometri, quando invece non sono altro che il risultato del fattore combinato di temperatura reale con l’umidità presente nell’aria. E’ giusto diffondere le temperature percepite al posto di quelle realmente misurate dagli strumenti? A nostro avviso no, soprattutto quando l’informazione non viene compresa in modo corretto. Si crea, in questo modo, solo confusione.

Innanzitutto va fatto qualche precisazione fra caldo torrido e caldo afoso.

Caldo torrido non è il superlativo assoluto di caldo, ma è la definizione di caldo secco. E’ bene evidenziare che il caldo torrido è accompagnato da bassi tassi d’umidità, mentre quello afoso si distingue da elevati tassi dell’umidità stessa. Solo quest’ultimo può divenire insopportabile con temperature percepite ben più alte di quelle reali. La sensazione di afa è dovuta ad una serie di fattori, tra cui la temperatura dell’aria e l’umidità relativa. In queste condizioni, considerando che viene ostacolata l’evaporazione del sudore, la temperatura del corpo umano tende a salire con possibili colpi di calore, nel caso vengano superati valori estremi.

Sono stati creati vari metodi differenti per evidenziare la temperatura percepita dal corpo, in base all’umidità.

Noi ci avvaliamo della tabella allegata per facilitare il concetto espresso.

Sulla parte sinistra(asse dell’ascisse) sono rappresentati i gradi di temperatura reale dell’aria, in alto(asse delle ordinate) le percentuali di umidità. Incrociando i dati si ottiene la temperatura corporea. La stessa cresce con l’aumento soprattutto dell’umidità.

In presenza di una temperatura di 30° con il 50% di umidità, avremo una sensazione corporea di circa 36°.

LA TABELLA

mappa-temperature-2016

                                                                                                       

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