Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » A me (non) piace - L'opinione ..., Articoli

L’imprenditore, l’amministratore … e l’incredibile vicenda del P.I.P. di Bagnoli Irpino

09.09.2016, Email di Rocco Dell’Osso

bagnoli-irpino-area-pip-2016Leggendo il titolo si potrebbe essere portati ad immaginare una fiaba post moderna, in realtà la vicenda che mi appresto ad esaminare è molto seria; maledettamente seria. Imprenditore e amministratore “comunale” rivestono entrambi un ruolo fondamentale per la nostra comunità, con funzioni molto diverse ma con obiettivo comune, almeno in parte.

L’amministratore accorto deve avere innanzitutto la capacità di progettare il futuro della propria comunità; tanta concretezza e “fare subito”, partire da piccoli progetti senza attendere futuribili meraviglie, seguendo la via maestra di un progetto coordinato. Generalmente i grandi piani non riscontrano il favore del pubblico; è nelle prerogative dell’amministratore capace dare seguito ad una politica amministrativa condivisa e coinvolgere i cittadini nelle scelte di governo.

Il compito principale di un amministratore comunale è quindi quello di creare le condizioni, le infrastrutture, gli strumenti urbanistici, con un eufemismo “terreno fertile” affinché l’imprenditore possa sviluppare e far crescere la propria impresa, in primis per un profitto personale, ma con questo anche progresso, lavoro e benessere per la comunità che la sostiene.

L’imprenditore, invece, mediante capitali, mezzi di produzione, forza lavoro e materie prime, contribuisce a sviluppare nuovi prodotti, nuovi mercati o nuovi mezzi di produzione, stimolando la creazione di nuova ricchezza, con beni e servizi utili alla collettività.

In questo quadro il P.I.P. rappresenta uno strumento di primaria importanza per dare impulso produttivo e occupazionale alla nostra comunità.

….. ed invece?

Invece per il P.I.P. di Bagnoli Irpino stiamo assistendo all’incredibile contrapposizione di diversi imprenditori (per giunta locali) per l’assegnazione dei lotti residui ancora disponibili.

Saranno forse i 25 anni da responsabile e dirigente nell’industria a condizionarmi, ma questa situazione ha veramente dell’incredibile, è allucinante, da andare fuori di testa!

Invece il tutto passa in sordina, come una questione di quint’ordine.

In una fase di profonda crisi economica, dove anche un solo posto di lavoro significa una famiglia in meno che emigra, abbiamo degli imprenditori disponibili ad investire sul nostro territorio e l’insediamento per le attività produttive comunali non riesce ad accoglierli!

E cosa aspettiamo a mettere mano ad un ampliamento del P.I.P.?

bagnoli-irpino-area-pip-2016-1Dovremmo avere sempre il problema contrario; lotti liberi in cerca di imprenditori e non imprenditori in contenzioso legale per un lotto.

A prescindere dalle idee politiche di ognuno di noi, non si può non essere d’accordo con Matteo Renzi quando afferma che i posti di lavoro vengono creati dagli imprenditori e non da altri.

Dovremmo fare ponti d’oro e stendere tappeti rossi agli imprenditori interessati ad investire sul nostro territorio ed invece continuiamo ad operare come una tribù di ciechi, fermo poi lamentarci in continuo della mancanza di lavoro, dell’emigrazione dei giovani (e meno giovani), dello spopolamento e di quant’altro.

Sia ben chiaro, con questo non è mia intenzione buttare la croce su questa o su quella compagine amministrativa. L’unica che ha dato un forte impulso concreto al P.I.P. è la scorsa amministrazione Chieffo.

Non è un’opinione personale ma un fatto oggettivo, ben visibile a tutti.

Tante, troppe amministrazioni in passato non hanno fatto assolutamente nulla sul P.I.P..

Il risultato finale è che a distanza di quasi 30 anni (?) dalla “posa della prima pietra”, l’insediamento produttivo di Bagnoli Irpino, non ha ancora prodotto 1 (una) ora di produzione!?

E di cos’altro possiamo parlare?
……..
Oggi il problema vero è decidere quale indirizzo strategico vogliamo dare al P.I.P. di Bagnoli Irpino. La presenza forte di ACCA SOFTWARE impone delle scelte. Vogliamo fare del nostro territorio una sorta di “Silicon Valley Alto Calore” favorendo l’impianto di un indotto di aziende a supporto e di potenziamento del nucleo Acca Software; oppure destinare i lotti residui e quelli (auspicati) di ampliamento, esclusivamente ai settori artigianale/caseario/castanicolo/etc., che rivestono pari dignità. A tal fine è fondamentale il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di governo; come già detto, la politica amministrativa locale deve essere partecipata.

Personalmente ritengo che in linea di principio l’una non esclude l’altra, della serie “two is megl che uan”.

In ogni caso occorre decidere in fretta e muoversi di conseguenza. Un’intera generazione è già stata sacrificata sull’altare dell’incompetenza.

                                                                                                       

2 Commenti »

  • mario nigro scrive:

    Buonasera Rocco Dell’Osso, ho letto il suo articolo sulla vicenda P.I.P. Non entro nel merito, perchè non sono informato dei fatti. Mi sono soffermato però, sulla frase: A prescindere dalle idee politiche di ognuno di noi, non si può non essere d’accordo con Matteo Renzi quando afferma che i posti di lavoro vengono creati dagli imprenditori e non da altri. Dovremmo fare ponti d’oro e stendere tappeti rossi agli imprenditori interessati ad investire sul nostro territorio ed invece continuiamo ad operare come una tribù di ciechi, fermo poi lamentarci in continuo della mancanza di lavoro, dell’emigrazione dei giovani (e meno giovani), dello spopolamento e di quant’altro.
    Forse Lei non è al corrente di chi crea posti di lavoro. Non certo gli Imprenditori. Moltissime aziende sono state vendute o trasferite nei Paesi dell’Est, in Cina ed India. Cosa ha fatto Renzi? Prima di Lui incentivi alle aziende che si ristrutturavano, o prestiti a fondo perduto, come è successo, dopo il terremoto a Lioni, Nusco ed altri siti. Sono stati sovvenzionati Imprenditori per costruire strutture, ma non hanno creato un solo posto di lavoro. Renzi invece ha fatto la stessa cosa Ha creato posti di lavoro precari con il Jobs Act. Tante imprese hanno licenziato lavoratori assunti a tempo indeterminato per riassumerli dopo sei mesi con il nuovo contratto a “tutele crescenti” ed avere 8.000€ in regalo dal Governo sotto forma di sgravi fiscali. I lavoratori si trovano così con un contratto più precario del precedente e il Governo può esultare per l’aumento dei contratti a tempo indeterminato. Tuttavia i padroni non si accontentano mai e la sola facoltà di licenziare liberamente i lavoratori (flessibilità in uscita) non era sufficiente a convincerli ad usare il nuovo contratto a tutele crescenti al posto dei contratti precari fin qui utilizzati (e il cui utilizzo era stato ulteriormente incentivato grazie al Decreto Poletti del 2014 che aboliva l’obbligo della causalità). Ecco allora che il governo Renzi lancia per il 2015 una manovra che garantisce alle aziende che assumono a tempo indeterminato (o convertono precedenti contratti precari) sgravi fiscali fino a 24.180 euro in 3 anni per ogni lavoratore, purché tale lavoratore non abbia avuto un contratto stabile nei 6 mesi precedenti. Mi fermo qui con i numeri non voglio annoiarLa. Quindi i posti di lavoro si sono stati creati, ma il costo ricade sulle spalle degli Italiani. Non è merito degli Imprenditori.
    Saranno forse i 25 anni da responsabile e dirigente nell’industria a condizionarmi, ma questa situazione ha veramente dell’incredibile, è allucinante, da andare fuori di testa
    Se non ho letto male Lei è un dirigente di Azienda. Un piccolo appunto anche per Lei. Alcuni passaggi di un articolo del Sole 24 Ore. l’ex Inpdap, confluito nell’Inps dall’inizio del 2012, eroga milioni di pensioni relativamente modeste a ex dipendenti pubblici. L’altra, l’ex Inpdai, cioè il fondo per le pensioni dei dirigenti d’azienda (incorporato nell’Inps pena il fallimento) eroga poche ma ricche,pensioni,a,ex,manager.
    Ma ambedue sono un fardello pesante per i conti dell’istituto nazionale di previdenza
    Il,dissesto,del,fondo,exInpdai
    Ma per ironia della sorte non sono solo le pensioni pubbliche (oltre 2,8 milioni di assegni per un importo nel 2013 stimato in 63,7 miliardi) e il loro disavanzo strutturale a minacciare i conti dell’Inps.
    Anche le ricche pensioni degli ex dirigenti d’azienda (e i minori contributi versati in proporzione) mandano in deficit strutturale l’ex Inpdai.
    Nel 2013 secondo le previsioni del Civ dell’Inps il disavanzo sarà di 3,7 miliardi. Non poco, di fatto la metà del disavanzo dell’ex Inpdap
    Chi paga il conto?
    Lo pagano i cittadini con la fiscalità generale, dato che lo Stato deve ogni anno elevare la quota di trasferimenti pubblici all’Inps. Sono circa 90 miliardi l’anno che saliranno di altri 20 miliardi fino al 2015, quando (forse) la riforma Fornero dispiegherà in pieno i suoi effetti. Fuori di testa andiamo noi cittadini, con tutto quello che dobbiamo pagare.
    Saluti mario nigro

  • roccodellosso scrive:

    Buongiorno Mario Nigro,
    non ho seguito il sito per qualche giorno, ho letto quindi il suo commento solo ieri sera.
    Di primo acchito ero portato a non rispondere, considerato che il commento è quasi completamene avulso dall’oggetto dell’articolo; ho poi deciso comunque di approfittare dell’occasione che mi da per chiarire qualche aspetto, anche “personale”.
    Dice: “Non entro nel merito, perché non sono informato dei fatti”!? Così taglia corto sull’oggetto dell’articolo e poi si dilunga contro la polita economica di Renzi e dei governi precedenti, dandomi la sensazione di emulare Ponzio Pilato.
    E di quali altre informazioni ha bisogno?
    Da bagnolese adulto e persona politicamente attiva (se ho capito chi Lei è) ritengo sappia benissimo che il PIP (piano insediamenti produttivi) ideato e avviato alla fine degli anni ottanta, ad oggi (ripeto, dopo 30 anni) non ha prodotto un posto di lavoro e un’ora di produzione.
    Un fallimento generazionale del quale parecchi amministratori devono rendere conto prima di tutto a se stessi, guardandosi allo specchio. L’attuale contenzioso tra imprenditori locali è soltanto l’ultimo tassello temporale.
    Se non gli imprenditori, CHI? Se avrà voglia di approfondire ulteriormente la discussione, PER CORTESIA, non faccia altra demagogia ma ci aiuti a capire CHI dovrebbe creare nuovi posti di lavoro, con quali strumenti, con quali risorse?
    Il fallimento della politica industriale nell’area del cratere così come la delocalizzazione, l’ho vissuta e la sto vivendo ancora sulla mia pelle e su quella dei miei familiari. Non credo proprio sia nella posizione di farmi la morale su questi aspetti.
    Ci sono differenze abissali tra gli avventurieri del post terremoto, quelli che delocalizzano e gli imprenditori locali. Accomunarli e metterli sullo stesso piano è un insulto che i nostri imprenditori non meritano.
    In ultimo (ma solo per l’ordine seguito), in relazione all’appunto che intendeva farmi, La informo che la mia posizione previdenziale, oltre a fare capo alla Gestione Ordinaria dell’INPS è coperta da PREVINDAI Fondo pensione e da EPAP Ente di previdenza di Categoria. Come può vedere, pur avendo una copertura previdenziale variegata, sono completamente estraneo agli enti che tanto la inquietano.
    Per completezza la informo anche che la mia futura (e auspicata) pensione ricade quasi interamente nel criterio contributivo, sarà quindi funzione soltanto di quanto da me versato. Non so se Lei può fare le stesse affermazioni.
    Un caro saluto.
    Rocco Dell’Osso

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.