Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » A me (non) piace - L'opinione ..., Articoli

Chiamatela (se volete) trappola mortale

02.09.2016, La segnalazione (di Antonio Cella)

Bagnoli-scuola-via-anna-frank-scala-di-emegenzaPremesso che, con il presente articolo, non ho intenzione alcuna di accusare, di colpevolizzare, di ingenerare allarmismi riconducibili agli effetti nefasti che il terremoto tuttora in atto in alcuni comuni del Centro Italia sta producendo. Ma, volente o nolente, devo necessariamente toccare il problema. Non possiamo far finta di non essere preoccupati per quanto attiene alla tenuta degli edifici pubblici del nostro paese, tenuto anche conto che da più mesi anche nella nostra provincia insiste uno sciame silenzioso, ma continuo, di piccole scosse telluriche che non vanno sottovalutate.

Alla luce di tanto, credo sia necessario soffermarci un attimino, non dico su tutte le case del paese che dovrebbero essere a norma dopo gli interventi effettuati su buona parte di esse dopo il terremoto dell’80, ma certamente appare consustanziale rivedere piccole cose che riguardano l’agibilità di almeno quegli edifici, come le scuole pubbliche, che per più mesi all’anno sono occupate dagli alunni della scuola dell’infanzia e da quelli che, con docenti, discenti e operatori di segreteria occupano i banchi delle scuole elementari e medie.

Io non sono un esperto della materia ma, sicuramente, da quanto ho potuto constatare dopo uno sguardo sommario sul plesso scolastico di Via Anna Frank, ho rilevato delle incongruenze strutturali di evidenza palmare che altri, come me, poco adusi a valutare le possibilità di resistenza di un edificio agli effetti distruttivi di un eventuale terremoto, (sia pure di modesta forza tellurica), avranno certamente rilevato.

Durante un mio passaggio sul fronte della menzionata scuola, la mia attenzione è stata colpita dalla presenza dello scalone metallico esterno, assai più brutto e tetro degli ecomostri presenti nel Comune di Vico Equense e in altre località regionali, che dovrebbe fungere da veicolo salva-vita durante le evacuazioni delle aule dei nostri pargoli nel bel mezzo di una scossa tellurica in atto. Allucinante.

Possibile che durante le prove di evacuazione per simulazione di terremoto dell’edificio scolastico (che hanno luogo regolarmente almeno una volta all’anno) gli addetti alla sicurezza, gli insegnanti, e i bidelli che spesso stanziano durante la giornata di fronte all’istituto, non si siano mai accorti che lo scalone in questione porti, senza possibilità di evitarlo una volta imboccato, proprio al piano terra di fronte all’ingresso delle cucine della mensa scolastica dove, in caso di terremoto, è praticamente impossibile eludere, scansare la caduta di tegole, di intonaco,  di vetri e calcinacci di varie dimensioni? Possibile che un ragazzino di pochi anni, che riesca a portare a termine la fuga verso la salvezza, debba restare vittima in quella trappola infernale che insiste ai piedi del famigerato scalone dove lo spazio, per potersi cautelare dal crollo dello stesso edificio, è talmente esiguo da non garantire neppure l’incolumità ad un gatto?

Il nostro istituto scolastico, inoltre, fa parte di quella categoria che sono a rischio di crollo per motivi che sono noti a tutti e che, per auto-incoraggiamento, facciamo finta di non sapere. Non dobbiamo mai dimenticare che viviamo in un’area sismica compresa nel cratere del terremoto dell’80, che ha raso al suolo Lioni, Calabritto, Conza della Campania e tanti altri paesi, considerata da tutti gli esperti del settore ad alto rischio. Se poi a tanto aggiungiamo che, con tutta probabilità, l’istituto è stato costruito, come tanti altri, con materiale normale, non ultraresistente alle bordate del sisma, (il crollo della scuola di Amatrice ne è comprova) e che, inoltre, non risulta sia oggetto di monitoraggio continuo e che, almeno una volta tanto, sia sottoposto ad operazioni manutentive di un certo spessore a rafforzamento dei pilastri portanti, la mia considerazione si aggrava ancor di più. Non dimentichiamo altresì che, prima o poi, un colpo di coda di una balena impazzita ci concerà per le feste, e che è giunto anche il momento di mettere da parte quella filosofia che ci vede alieni da ogni forma di pericolo sismico poiché a proteggerci ci sono le grotte di Caliendo.

Credo proprio che l’Amm/ne comunale debba attivarsi per promuovere opere finalizzate alla messa in sicurezza dell’edificio scolastico creando, magari, la costruzione ex novo di un mezzo di evacuazione alle spalle dell’immobile che sfoci, in caso di malaugurata necessità, nell’area adibita a campetto sportivo, sfruttando magari lo stesso materiale ferroso della più volte menzionata “via di salvezza” attuale. Così facendo, daremmo anche un aspetto dignitoso al frontespizio dell’edificio in questione.

Io credo che queste mie considerazioni siano oggettivamente inoppugnabili. Mi auguro che esse vengano benevolmente accolte da parte del “governatore” di Bagnoli, anche se io, perspicuamente avverso alla politica dell’esecutivo che governa il paese, ho poche possibilità di convincimento verso l’esecutivo medesimo che, a causa dell’acribia che nutre nei miei confronti, in particolare, non credo possa capire che il colore politico delle famiglie degli alunni è policromatico. Sono certo, però, che figli, nipoti e tutti quelli che fanno una politica ragionata, che non conoscono il sapore dell’odio, sapranno apprezzare quel segno di umiltà e di civiltà che potrebbe, un giorno, vederci accomunati nella soluzione dei tanti problemi che impoveriscono il paese.

E quel giorno è venuto: quello che viviamo è un momento critico per tutti gli italiani.

Faccio appello, infine, al Dirigente dell’Istituto, ai docenti e ai rappresentanti di classe affinché anche loro valutino, con l’ausilio dei lumi, che l’avvenire e la serenità dei nostri figli vada tutelata. Facciano sì, con un loro intervento, che i loro alunni possano affrontare il ciclo scolastico nella più assoluta tranquillità e con la convinzione che alle loro spalle ci sarà sempre qualcuno (o qualcuna) che lavora per il loro avvenire.

                                                                                                       

2 Commenti »

  • redazione scrive:

    Commenti sulla pagina fb di PT39:

    Aniello Cione: Ci hai messo vent’anni per notare questo obbrobrio? Complimenti, hai un ottimo colpo d’occhio! Ma se non sbaglio hai amministrato anche tu il nostro Paese per 5 anni…. Perché non hai risolto questo schifo all’ora?

    Claudia Nicastro: Siamo preoccupati non solo per l’edificio scolastico ma per tante abitazioni, per esempio in piazza , tetti in cemento armato senza un minimo di fondazioni, inammissibile considerando la sismicità della nostra zona!

    Cristina Nigro
    : Oltre ad essere preoccupata da quando ho visto quell’ obbrobrio che chiamano scala di emergenza, mi sono sempre chiesta quanti altri danni ha partorito quella geniale mente che ha progettato ed approvato tutto questo. Ma in che mani siamo ed in che mani mettiamo la sicurezza dei nostri figli.

    Dno Imperiale: Roba da matti… Sono 10 anni, dico ben 10 anni (probabilmente di più) che mia madre (la cuoca delle scuole) parla di questa scala. A chiunque si sia rivolta, la sua parola è caduta nel vuoto. Sempre! Evitate, davvero evitate “r’ fa ntussucà la ggenti”!!!!

    Ferdinando Conato: In quest’istante quello che conta è tutelare la vita dei bimbi che in quell’edificio trascorrono buona parte della loro giornata.
    Evitiamo di fare polemiche. Il problema è stato sollevato, uniamoci tutti e cerchiamo di risolverlo,per evitare, nemmeno ad immaginarlo, una strage di innocenti. Qui non si cercano colpevoli, non perdiamoci in cose inutili, ma soluzioni al problema. Mettiamoci insieme per cercarle.

  • redazione scrive:

    Commento di Rocco geom. Russo:

    In cinque anni, quelle poche volte che sono andato a prendere mia figlia a scuola, ogni volta mi sono intossicato lo stomaco a pensare che la scuola in oggetto è “fracita ncuorpu”.

    Lo dice e lo ribadisce una persona che dopo il terremoto è intervenuta, con la sua ditta, ad eseguire le prime riparazioni alla struttura (ex ordinanza del 1980). Abbiamo provveduto, a suo tempo, a “stuccare” con un cemento chiamato EMACO travi spezzate e scale spezzate nei nodi. Feci notare sia all’Ufficio Tecnico del Comune che a un pool di tecnici del Genio Civile presenti le lesioni di travi e scalinate danneggiate. Ricordo che ci fu una relazione di un giovane ingegnere edile (che aveva fatto la gavetta) che decretò la demolizione dello stabile e non la riparazione.

    Il sindaco di allora si fidò però del suo amico ingegnere di Montella piu anziano …

    La più recente ristrutturazione eseguita ha riguardato il rinforzo di pilastri e non quello di travi, scale e solaio.

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.