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Il 20 agosto a Laceno la “Giornata per la Custodia del Creato”

19.08.2016, L’appuntamento (Il parroco don Stefano Dell’Angelo)

Laceno-GIonrata-per-la-custodia-del-Creato-2016Giornata parrocchiale per: Migranti e rifugiati ci interpellano.La risposta del Vangelo della misericordia;La salvaguardia e la custodia del creato.

Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia

Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato (17-01-2016) così si esprime;

“Nella nostra epoca, i flussi migratori sono in continuo aumento in ogni area del pianeta: profughi e persone in fuga dalle loro patrie interpellano singoli e collettività, sfidando il tradizionale modo di vivere… Sempre più spesso le vittime della violenza e della povertà, abbandonano le loro terre d’origine, subiscono l’oltraggio dei trafficanti di persone umane nel viaggio verso il sogno di un futuro migliore. Se, poi, sopravvivono agli abusi e alle avversità, devono fare i conti con realtà dove si annidano sospetti e paure”.

Il Papa si rivolge a tutti e non soltanto a tantissimi del nostro mondo occidentale che non solo per motivazioni politiche, ma anche per motivazioni ancor più meno nobili “aizzano” il popolo, cristiano e non, a chiudere il cuore che è naturalmente aperto all’accoglienza.

“Più che in tempi passati, -continua il Papa- oggi il Vangelo della misericordia scuote le coscienze, impedisce che ci si abitui alla sofferenza dell’altro e indica vie di risposta che si radicano nelle virtù teologali della fede, della speranza e della carità, declinandosi nelle opere di misericordia spirituale e corporale”.

Il titolo l’ha scelto lui stesso, “Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”. I flussi migratori sono una realtà strutturale… ogni giorno, però, le storie drammatiche di milioni di uomini e donne interpellano la Comunità Internazionale… l’indifferenza e il silenzio aprono la strada alla complicità, quando assistiamo come spettatori alle morti per soffocamento, tento violenze e naufragi… i migranti sono nostri fratelli e sorelle…

Di fatto, la presenza dei migranti e dei rifugiati interpella seriamente le diverse società che li accolgono… molte istituzioni, associazioni, movimenti gruppi impegnati, organismi diocesani, nazionali ed internazionali sperimentano lo stupore e la gioia della festa dell’incontro, dello scambio e della solidarietà. Essi hanno riconosciuto la voce di Gesù Cristo: “Ecco, sto alla porta e busso” (ap 3,20). Eppure non cessano di moltiplicarsi anche i dibattiti sulle condizioni e sui limiti da porre all’accoglienza…

Di fronte a tali questioni, come può agire la Chiesa?

La risposta del Vangelo della misericordia… alla radice del Vangelo della misericordia l’incontro e l’accoglienza dell’altro si intrecciano con l’incontro e l’accoglienza di Dio: accogliere l’altro è accogliere Dio in persona!”

È stato pubblicato da Caritas e Migrantes uno speciale per i 25 anni di immigrazione in Italia dal titolo: “La cultura dell’incontro”. In Italia vi sono oltre 5.000.000 di persone di cittadinanza straniera e ad esso si aggiunge anche il recente fenomeno dei richiedenti asilo e dei rifugiati, cresciuto numericamente e con maggiore urgenza di soluzioni. Ponendo al centro l’uomo e il dialogo con l’altro, è possibile creare la società civile del domani, quella in grado di “integrare, dialogare e generare”, per dirla con Papa Francesco.

Il dipartimento dell’ONU per gli affari economici e sociali dice che il numero dei migranti internazionali ha continuato a crescere fino a 35,2 milioni nel 2015 di cui il 14,3% in Italia. Tutti riusciamo ad immaginare come oggi l’Italia sia un paese plasmato dall’immigrazione e a noi più dei numeri interessano la provenienza e soprattutto le cause.

Stranieri dall’Europa centro- orientale, dall’ Africa settentrionale, dall’Asia centromeridionale, dall’Asia orientale; per motivi di lavoro, famiglia (i ricongiungimenti familiari), di richiesta di asilo, di studio. Riguardo ai motivi di lavoro anche se regolare vi sono differenze contrattuali fra italiani e stranieri a danno di questi ultimi e il lavoro part-time rasentando il lavoro nero è chiamato “lavoro grigio”. Circa lo studio è ormai affermata la scuola multietnica, e poi, la presenza di bambini stranieri offre la possibilità di formare più classi e impiegare più insegnanti. Infine,  a tutto questo si aggiunga anche il fatto che le organizzazioni malavitose impiegano parecchia manodopera straniera per cui aumentano i reati e le carceri sono sempre super affollate.

Il Vangelo della misericordia spinge alla solidarietà e alla carità, che vanno sempre coniugate con la giustizia; tutte richiamano legalità e stato di diritto, Vangelo e fraternità.

La salvaguardia e la custodia del creato

Non solo il Papa, ma anche i Vescovi, per tutto ciò che riguarda la Chiesa che è in Italia, danno un messaggio di riferimento. La custodia e la salvaguardia del creato, giornata da loro istituita, è una delle occasioni per tali messaggi. Il 1° settembre di ogni anno si celebra in Itali la “Giornata per la custodia del creato”, che quest’anno è l’undicesima edizione e ha per titolo: “La misericordia del Signore per ogni essere vivente”.

I vescovi italiani iniziano il messaggio con un versetto della Bibbia: “La misericordia dell’uomo riguarda il tuo prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente” (Sir:18,12): con questo versetto la Sacra Scrittura canta l’amore di Dio nella sua totalità, nella sua globalità, è un amore che abbraccia tutti e tutto. Essi si rifanno anche a Papa Francesco, il quale sottolinea proprio che “l’amore di Dio è la ragione fondamentale di tutto il creato”: la traboccante misericordia di Dio si espande a creare un mondo ricco di una varietà di creature. Celebrare quindi la Giornata per la custodia del creato nell’Anno Santo della Misericordia diventa un invito a vivere fino in fondo, ogni giorno, la dimensione della Misericordia di Dio convertendoci al suo amore di Padre universale.

Per prima cosa i Vescovi chiedono a noi credenti di rispondere al dono divino della creazione con la lode e la gratitudine, seguendo la Laudato Si di Papa Francesco, chiedono di benedire Dio per la bellezza del creato e ringraziarlo per il nutrimento che ne riceviamo. Il ringraziamento e la lode raggiungono il vertice nell’Eucarestia.

Leggendo l’Enciclica del Papa in questo Anno Santo significa anche ascoltare il gemito e la sofferenza della Terra devastata, ascoltando allo stesso modo e con più intensità anche il grido dei poveri più abbandonati e maltrattati, siano essi italiani, migranti o rifugiati. La Terra è devastata dall’avvelenamento di tanti territori con la conseguente strage di persone, a volte sconosciuta per anni; è devastata dai cambiamenti climatici, dall’impatto sui cicli delle stagioni e sulla produzione agricola; è devastata da tanti eventi metereologici estremi. La Terra va ascoltata con attenzione, perché chiama ogni essere umano, in particolare i credenti, a prendersi cura della casa comune, con un profondo ripensamento del modello di sviluppo e col rinnovamento degli stili di vita. È la sfida a superare la cultura dello scarto.

Leggere in quest’Anno Santo l’Enciclica del Papa, significa ancora raccogliere il suo invito a praticare la misericordia come membri della comunità della creazione, perché creati dallo stesso Padre, formiamo una sorta di famiglia universale. Dobbiamo riconoscere e condividere la tenerezza di Dio Padre per le sue creature, dobbiamo vivere un rapporto equilibrato tra la cura degli essere umani e l’attenzione per gli altri viventi.

Infine la Laudato Si è tutta un invito alla conversione ecologica e a guardare il creato come dono e non come proprietà, e poi, anche da questo punto di vista (come proprietà), bisognerebbe avere per essa dono di Dio una considerazione maggiore, pensando non solo a noi stessi, ma a come la lasciamo in eredità alle generazioni future.

LOCANDINA

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