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Lingua blu, continuano i rilievi Asl

31.07.2016, Il Quotidiano del Sud

Ordinanze a Bagnoli e Volturara. Nigro “Aiuti concreti per la distruzione dei capi”.

gregge-a-lacenoLa battaglia contro la lingua blu continua in regione e nei comuni dell’Alta Irpinia. Dopo il caso di Calabritto, con l’isolamento di 14 capi sui quasi 500 visionati, anche Bagnoli corre ai ripari. Il sindaco Filippo Nigro infatti ha emesso, dopo specifici rilievi del servizio veterinario di Avellino, ben 13 ordinanze per altrettante aziende e allevatori relative a sequestro, divieto di movimentazione e obbligo di smaltimento degli eventuali capi morti colpiti dall’epidemia. Fino all’abbattimento nel caso i cui il veterinario preposto lo ritenesse necessario.

Analogo provvedimento anche a Volturara, col sindaco Marino Marra che ha disposto la distruzione previo infossamento di 17 ovini deceduti a causa della lingua blu rinvenuti in un allevamento del paese. Un caso che sta movimentando politica e associazioni di categoria di tutta la Campania.

Dieci giorni fa, infatti, il summit proprio a Bagnoli (tra i paesi in Alta Irpinia con il maggior numero di allevamenti ovini) insieme ai vertici Asl e del servizio veterinario, associazioni di categoria come Cia e Coldiretti, i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Vincenzo Alaia, rispettivamente presidenti delle commissioni Agricoltura e Sanità. L’impegno: un tavolo regionale congiunto sulla zootecnia per le immediate decisioni da prendere.

Ma soprattutto per prevenire, nell’annata 2017, la diffusione della malattia. Punto messo in evidenza anche dal presidente Cia Campania Alessandro Mastrocinque. La Coldiretti poi sottolineò inoltre i ritardi nelle consegne dei vaccini al grido di «fa più paura la burocrazia che la malattia», come dichiarò il direttore di Coldiretti Campania e Avellino Salvatore Loffreda, acquistati dalla regione e presenti all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici, senza però che nessuno si fosse preso la briga di andarli a ritirare.

Il Comune di Bagnoli è pronto però ad intraprendere al più presto un’iniziativa a favore delle aziende presenti sul territorio, come spiega il primo cittadino Filippo Nigro: «La pastorizia è una delle nostre più antiche risorse. Siamo vicini agli allevatori e ci stiamo coordinando con i vertici istituzionali e sanitari della regione».  Ma c’è di più: la Giunta è infatti pronta a dare una mano concreta al comparto facendosi carico di una parte della quota prevista per lo smaltimento degli animali morti in paese.

Il sistema è semplice: si parla di circa 30euro a capo per la distruzione. Alle aziende tocca sì anticipare il costo ma, con tanto di fattura, si può presentare regolare domanda all’Asl per farsi riconoscere il 60% (in questo caso intorno ai 18 euro) della somma. I soldi, in bilancio regionale, già ci sono.

«Adesso aspettiamo di capire di quanti animali stiamo parlando – continua Nigro – Poi, in base al numero e alle esigenze di bilancio, garantiremo una cifra sul 40% che rimane rispetto alla quota coperta dall’Asl», ossia sui 12 euro che andrebbero invece totalmente in capo agli allevatori per ciascuna pecora da smaltire.

Chissà se il ‘modello Bagnoli’ non venga seguito anche da altri comuni del circondario.

                                                                                                       

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