23.07.2016, Email di Angelo Capone
Trasmetto (adattato per i
BAGNOLESI particolarmente interssati a SAN FRANCESCO A FOLLONI), un singolare metaforico collegamento visivo, diretto tra Montella, con la sua
divina ACCELLICA, e Sant’Angelo dei Lombardi, con la sua
notevole Abbazia del GOLETO, in attesa che il RUDERE della CHIESA DI SAN LORENZO, anch’essa contorniata da sorgenti più o meno importanti, oggetto di una mia recente proposta di ristrutturazione in prospettiva sismica e di dedica mirata in ricordo di Pasquale STURCHIO, sia velocemente resa fruibile come il Goleto; tutto sulla direttrice naturale Calore-Ofanto passante per lo
spartiacque appenninico (…Nusco-BarGargone- Fontigliano-Montagnone di Nusco…) che orienta il primo fiume, a W, nel mare Tirreno e il secondo, a Est, nel mare Adriatico.Il fiume
Calore irpino lambisce
Il Convento di San Francesco a Folloni e l’ Ofanto l’Abbazia del Goleto.
Singolari strutture, con significative valenze geo-archeologiche, entrambe proiettate verso il compimento dei 1000 anni dalla posa della prima pietra presa nelle vicinanze: ciottolosa, e perciò arrotondata dal fiume Calore, l’una,
e spigolosa, l’altra, al Goleto, presa dagli affioramenti litoidi del vicino, collinare monte Gugliano (e dintorni) che forse ha qualche connessione con San Guglielmo da Vercelli fondatore dell’Abbazia del Goleto nel 1131.
Nel secolo successivo, molto probabilmente, a Montella, San Francesco e/o suoi seguaci misero la prima rotondeggiante pietra vicino alla cosìddetta Fontana-Sorgente del Miracolo ” inspiegabilmente abbandonata” e a rischio inquinamento-depauperamento se i prossimali, attuali, profondi lavori fognari , sulla direttrice San Francesco-Cassano non fossero realizzati a ” regola d’arte al quadrato” nella falda acquifera intercettata e che alimenta/origina la sorgente, con significative evidenze superficiali (vedi foto), presente già prima del rudere di captazione ormai totalmente coperto dai rovi e non solo (vedi foto). Memorie storiche ambientali-naturalistiche e archeologiche trattate come vestigia insignificanti, lasciate all’oblìo, considerate improduttive e di minimale importanza.
Non c’è da meravigliarsi!? Basta pensare che le opere di captazione (disastrate e degradate, facilmente profanabili) delle sorgenti Alto Calore Irpino [( le trote fario autoctone del fiume Calore in secca estiva, senza il minimo deflusso legale, urlano vendetta, nel mentre la importantissima DIGA / (invaso dell’Acera (Mezzane basse) per l’ IRRIGAZIONE, E NON SOLO, di Bagnoli, tra Muliniello e Mancognano-Cerrete, Montella e complementarmente Cassano) ancora aspetta ulteriori “promesse” future di nuovi grandi, navigati imbonitori )] totalmente captate , (Accellica-Scorzella, Troncone e Tronconciello…), dopo tante denunce/relazioni, anche fotografiche e con commenti mirati allarmanti, in Strumenti Urbanistici, a Istituzioni e Prefettura, non sono state mai protette dignitosamente e tantomeno restaurate con o senza l’applicazione della Legge Regionale 219 del post Terremoto del 23 nov. 80. Assurdo, incomprensibile !? Fiumi di parole… e di carte istoriate “messe a posto” che restano carte al riparo dalla polvere e dalla luce.
Per la “montellese” IPERSORGENTE BAGNO della REGINA “ rifecero”( inutilmente) la recinzione in ferro facendo finta di non capire la problematica del rischio di facilissima potenzialità di profanazione/inquinamento dell’area sorgentizia captata e incanalata nella GALLERIA STRATOLA-CAPOSELE. Montella dona, la Puglia ringrazia senza ristori di sorta e i pugliesi assetati sono ignari dei rischi, a partire dalle “origini delle scaturigini.” dove c’era una volta ” LO UAGNO” un lagetto bellissimo.
Panta rei…precipuamente l’acqua, e nel mentre ” il cielo è sempre più blu.”… e continuano le cartoscelle e il rito del “mettere le carte a posto” per passare ai vari Enti più o meno interconnessi e rappresentativi delle Istituzioni definite secondo i metodi collaudati della Prima Repubblica e non solo… In attesa della prossima emergenza per fare o cercare di porre riparo…!?
Il Comune di Bagnoli, con gestione autonoma delle acque, invece, non ha mai permesso un simile trattamento alle sue sorgenti captate; esse risultano ben conservate, recintate e forse anche sufficientemente controllate. Utilissimo sarebbe un videocontrollo mirato 24h su 24.
Ulteriori miglioramenti sono possibili, ma di questo mi riservo di parlarne in un prossimo articolo specificamente mirato ad orientare le scelte importanti future.
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Seguono, allegate:
– Foto/commento del singolare/metaforico/colleganento tra le due cattedrali;
– Foto, più particolareggiate del Goleto e della Fontana del Miracolo di San Francesco.
LE FOTO