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Con la ristrutturazione della chiesa di S.Lorenzo una targa ricordo a Sturchio

07.07.2016, La proposta di Angelo Capone

bagnoli-irpino-chesa-di-san-lorenzo (foto di angelo capone)

Ultimamente, subito dopo la pubblicazione, su PalazzoTenta 39, del mio articolo “Pasquale STURCHIO, poeta dell’Amistad e dell’amore catartico ho letto spesso, con piacere, del potenziale recupero della Chiesa di San Lorenzo ubicata tra la sorgente Muliniello e quella minore di Fontanauddi.

Non a caso  [(avendo parlato spesso con Pasquale degli “orientamenti” del flusso di denaro del post terremoto del 23 nov. 1980 e delle mancate risorse sprecate per maniglie d’oro, sontuosi complessi privati del circondario che non hanno mai assunto con regolarità di contributi manod’opera locale stabilmente, pseudo fabbriche destinate a priori al fallimento dopo aver intascato notevoli risorse pubbliche, e senza contare i fiumi di denaro che sono arrivati a centinaia di Kilometri dalla cosìddetta area epicentrale del cratere realmente devastato ( Furto legalizzato ancora più amaro per chi sta ancora aspettando i fondi dell’ allora legge 119 che serviva a riparare e a mettere in sicurezza, in prospettiva sismica, le abitazioni di chi, meno danneggiato, pensando che i finanziamenti dovessero andare preliminarmente a chi aveva avuto seri danni, aveva presentato in ritardo il progetto di adeguamento sismico in un’area da prima categoria dove si sa che il terremoto forte ritorna sempre sul luogo del delitto)]
in suo ricodo, l’ UPUPA  ( col suo sonoro insistente up-up-up, up-up-up…)  del mio canto per l’Amico perduto, proveniente dalle fragorose bocche del Caliendo e oltre la sorgente Muliniello Captata)  si era soffermata in modo tale da far scrivere: “Nella media valle del Caliendo l’eco della risultante dei due suoni superava il Muliniello sorgivo… e raggiungeva la pericolante, abbandonata chiesetta-rudere di San Lorenzo (con la sua bellissima, litica, vetusta facciata-portale ancora semieretta e vergente a ponente ventoso e ormai semipiovoso, quasi totalmente ricoperta di rampicanti, rovi e pianta avvolgenti e infestanti e quindi ...) e volutamente richiamava l’attenzione su di un bene comune prezioso da recuperare e senza perdere ulteriore tempo.
Voglio credere che sia stato proprio Pasquale, con le sue parole postume messe in bocca allo scrivente, ad innescare il processo di presa d’atto e di accelerazione degli eventi.
Spero che questa ristrutturazione secondo i canoni della migliore prevenzione antisismica, dalle fondamenta al tetto, sia dedicata, con una cerimonia ufficiale e con targa ricordo, al poeta, prof. Pasquale STURCHIO.
Rilevato che  – come risulta anche dagli atti ufficiali, nell’area di sedime e viciniore di San Lorenzo affiora in più punti la falda acquifera proveniente dalle perdite sotterranee dell’acquifero del Muliniello protese verosimilmente verso la sorgente Fontanauddi, perciò intesa come protesi distale del Muliniello, e che risulta importantissimo operare nel rispetto del deflusso sotterraneo delle acque di falda coniugando  la salvaguardia della struttura dall’amplificazione idrogeomeccanica dovuta alla breve profondità della falda sotto le fondazioni della chiesa e il non depauperamento delle portate di Fontanauddi-  propongo quanto segue:
– In considerazione dell’amplificazione sismica locale per la presenza di acqua nel volume significativo fondale e per la relativa ulteriore sommatoria per la risposta idrogeomeccanica, tenuto presente, altresì che già in passato per altri terremoti forti i danni alla struttura sono sempre stati rilevanti, e non potendo abbassare significativamente il livello piezometrico, pena il depauperamento dei volumi defluenti verso Fontanauddi, e comunque di difficile realizzazione in un insieme caratterizzato  anche da eterogeneità dei litotipi esistenti, si consigli di fare fondazioni rigide armate con sufficiente momento d’inerzia inglobanti le fondazioni esistenti e su di queste inserire, col cuci e scuci, PIASTRE ANTISISMICHE su cui poggiare la restante muratura portante in elevazione  resa rigida e tagliata orizzontalmente e perciò capace di oscillare, perchè isolata dalla trave fondale, sulle piastre opportunamente ancorate e in numero sufficiente per ripartire i carichi specifici trasmessi da tutta le struttura in elevazione, tetto compreso ancorato, legato uniformemente e realizzato con materiali leggeri e resistenti atti a ridurre ulteriormente il momento oscillante che agisce  in ragione dell’altezza del fabbricato.
– Con tali precauzioni, e con l’accortezza di evitare tetti spingenti,  si può dire che eventuali presenze di fedeli, in caso di sisma, saranno sufficientemente salvaguardati, sempreché siano usate piastre omologate e di sicura funzionalità e materiali posati e/o  sospesi incapaci di crollare dal tetto e dai soffitti delle varie campate, sia al’interno che all’esterno.
– La regimazione delle acque superficiali e di breve profondità devono essere razionalizzate e restituite con opportuni drenaggi alle linee di deflusso sotterranee preesistenti.
– L’infiltrazione di acque nere deve essere evitata in assoluto ed immessa in fogne che vanno al depuratore comunale o verso aree senza falde acquifere significative e comunque immesse dopo attento trattamento e immissione in vasche IMOF che ciclicamente saranno appositamente rese inoffensive per la carica batterica e non solo.
– Le aree a contorno complementari alla strutture devono essere anch’esse ben razionalizzate a tutti i livelli e ancora meglio relativamente ai deflussi subaerei e di breve profondità, visto anche il rischio di “bombe d’acqua” in ragione dei notevoli cambiamenti climatici.
Ribadisco la speranza di onorare la memoria dell’Amico, poeta, prof. Pasquale STURCHIO che amava in maniera particolare ” SANTO LAVRIENZO” memoria storica e caratterizzante la comunità bagnolese dai primordi pregressi agli insediamenti sui terrazzamenti di brecce calcaree continentali ben cementate e stratificate in contropendenza e perciò di più sicura stabilità in fase statica e dinamica.
Si avvicina la scadenza del terzo mese dalla immeritata scomparsa di Pasquale e non trovo altra strada che quella di ricordarlo con affetto e con gratitudine per quello che riusciva a donare, secondo le sue limpide potenzialità, alla sua comunità e non solo.
Era sempre pronto a difenderla, o almeno a giustificarla, a prescindere.
In sintonia con la sua AMISTAD .

                                                                                                       

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