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“Urticieddu” ITIS Bagnoli Irpino – Orto biologico e abilità diverse

20.05.2016, Irpinia24.it

E’ primavera! Nell’Urticieddu dell’Itis di Bagnoli Irpino, scuola afferente all’Istituto Superiore Rinaldo D’Aquino di Montella diretto da Emilia Strollo, si raccolgono i frutti della semina invernale.

Itis-Bagnoli-Irpino-UrtuciedduIl progetto “Orto biologico e abilità diverse” dell’Associazione L’Albero Vagabondo, dal 2009, in diverse realtà scolastiche ed extrascolastiche, accompagna i ragazzi in un percorso di consapevolezza, rispetto e cura della terra attraverso l’educazione ambientale e la valorizzazione delle abilità diverse come risorsa.

Il metodo, già sperimentato, si suddivide in cinque fasi operative: pulizia, preparazione del terreno, semina, manutenzione, raccolta. Durante il lavoro un maestro dell’orto scelto tra gli studenti trasmette agli altri alunni le nozioni necessarie e l’intero gruppo classe, in questo caso l’intero Istituto, collabora alla buona riuscita del progetto.

E’ attraverso il lavoro della terra, l’osservazione, la ripetizione delle azioni che gli studenti prendono progressivamente consapevolezza. L’orto biologico è un momento di aggregazione sociale, valorizza l’integrazione delle abilità diverse di tutti gli studenti, ha come centro i ragazzi diversamente abili e l’obiettivo di integrarli e ha una funzione educativa perché insegna il rispetto per la terra attraverso la lentezza dei ritmi della natura e l’importanza della diversità come risorsa. Nel corso dell’anno tutte le varie fasi sono state filmate ed è stato realizzato un video finale che spiega tutto il progetto. L’orto è in un cortile interno alla scuola e nel quotidiano viene vissuto anche visivamente dai ragazzi.

Nel paese del tartufo e del pecorino bagnolese, le attività dell’orto si sono incrociate strettamente con il territorio e il recupero della memoria sia attraverso il progetto Shoah, che ricostruisce le radici ebraiche attraverso la Giudecca e le testimonianze orali tramandate sino a noi, sia tramite la partecipazione dell’ITIS, unica scuola in Campania, all’Atlante digitale Anovecento, per divulgare la poesia meridionale e valorizzare in particolare i poeti irpini.

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20.05.2016, Ottopagine.it

Giovani che amano il verde: a Bagnoli l’Urticieddu è realtà

Iniziativa dell’Associazione “L’Albero Vagabondo”. Coinvolti i ragazzi dell’Itis di Bagnoli.

Itis-Bagnoli-Irpino-Urtucieddu-2Con la primavera è arrivato il tempo del raccolto anche per l’ “Urticieddu dell’Itis di Bagnoli Irpino” (Scuola afferente all’Istituto Superiore Rinaldo D’Aquino di Montella diretto da Emilia Strollo). Iniziativa che ha coinvolto tutti i ragazzi dell’istituto all’interno del progetto “Orto biologico e abilità diverse” dell’Associazione “L’Albero Vagabondo”. Realtà che dal 2009 lavora a fianco dei giovani per sensibilizzarli sul rispetto e la cura della terra e sullo sviluppo di abilità diverse.

Un progetto, quello dell’urticieddu, che ha al centro proprio i ragazzi. Con particolare attenzione per quelli disabili spinti a sviluppare le proprie abilità. L’orto si trova in un cortile interno alla scuola

Nel paese del tartufo e del pecorino bagnolese, le attività dell’orto si sono incrociate con il territorio e il recupero della memoria sia attraverso il progetto Shoah, che ricostruisce le radici ebraiche con la Giudecca e le testimonianze orali tramandate sino a noi, sia tramite la partecipazione dell’ITIS, unica scuola in Campania, all’Atlante digitale Anovecento, per divulgare la poesia meridionale e valorizzare in particolare i poeti irpini.

Il metodo, già sperimentato, si suddivide in cinque fasi operative: pulizia, preparazione del terreno, semina, manutenzione, raccolta. Durante il lavoro un maestro dell’orto scelto tra gli studenti trasmette agli altri alunni le nozioni necessarie e l’intero gruppo classe, in questo caso tutto l’Istituto, collabora alla buona riuscita del progetto che mira a sviluppare l’osservazione dei ragazzi sul ritmo lento che caratterizza il lavoro della terra e sulla consapevolezza dell’ambiente che li circonda.

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20.05.2016, IlCiriaco.it

Nel paese del tartufo e del pecorino a scuola si insegna “l’orto biologico”

L’ “Orto biologico e abilità diverse” all’ITIS di Bagnoli Irpino. Il progetto dell’Associazione L’Albero Vagabondo che dal 2009, in diverse realtà scolastiche ed extrascolastiche, accompagna i ragazzi in un percorso di consapevolezza, rispetto e cura della terra attraverso l’educazione ambientale e la valorizzazione delle abilità diverse come risorsa, ha visto la partecipazione degli studenti dell’istituto altirpino.

Il metodo, già sperimentato, si suddivide in cinque fasi operative: pulizia, preparazione del terreno, semina, manutenzione, raccolta. Durante il lavoro un maestro dell’orto scelto tra gli studenti trasmette agli altri alunni le nozioni necessarie e l’intero gruppo classe, in questo caso l’intero Istituto, collabora alla buona riuscita del progetto.

E’ attraverso il lavoro della terra, l’osservazione, la ripetizione delle azioni che gli studenti prendono progressivamente consapevolezza. L’orto biologico è un momento di aggregazione sociale, valorizza l’integrazione delle abilità diverse di tutti gli studenti, ha come centro i ragazzi diversamente abili e l’obiettivo di integrarli e ha una funzione educativa perché insegna il rispetto per la terra attraverso la lentezza dei ritmi della natura e l’importanza della diversità come risorsa. Nel corso dell’anno tutte le varie fasi sono state filmate ed è stato realizzato un video finale che spiega tutto il progetto.

L’orto è in un cortile interno alla scuola e nel quotidiano viene vissuto anche visivamente dai ragazzi.
Nel paese del tartufo e del pecorino bagnolese, le attività dell’orto si sono incrociate strettamente con il territorio e il recupero della memoria sia attraverso il progetto Shoah, che ricostruisce le radici ebraiche attraverso la Giudecca e le testimonianze orali tramandate sino a noi, sia tramite la partecipazione dell‘ITIS di Bagnoli Irpino, unica scuola in Campania, all’Atlante digitale Anovecento, per divulgare la poesia meridionale e valorizzare in particolare i poeti irpini.

                                                                                                       

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