Difendiamo la nostra acqua
22.04.2016, L’appello di Dario Di Mauro (della Minoranza Consiliare “Insieme per Bagnoli”)
DIFENDIAMO… INSIEME… LA NOSTRA AUTONOMIA. DIFENDIAMO… INSIEME… LA NOSTRA ACQUA.
La Regione Campania con la legge regionale n. 15 del 2 dicembre 2015 ha disposto la sostituzione dei vecchi Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) con un unico ATO di livello regionale governato da un Ente Idrico Campano (EIC) per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al Servizio Idrico Integrato da parte dei Comuni. Tale Ente ha competenze fondamentali per quanto concerne l’adozione del Piano d’Ambito, la determinazione delle tariffe (nel rispetto dei parametri nazionali dettati dall’autorità AEEGSI) e l’affidamento del servizio idrico.
Il piano d’ambito è lo strumento di pianificazione e programmazione degli interventi relativi al ciclo integrato delle acque, degli interventi, delle opere e delle manutenzioni straordinarie nonché il programma temporale e finanziario di esecuzione.
L’ATO regionale è suddiviso poi in 5 Ambiti Distrettuali: Napoli, Sarnese-Vesuviano, Sele, Caserta, Calore Irpino.
Lo Statuto dell’EIC stabilisce che ad esso vi partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni del territorio campano costituiti in consorzio obbligatorio di funzioni, a cui debbono aderire entro quindici giorni successivi alla pubblicazione dello Statuto.
L’EIC è formato da: Presidente, Comitato esecutivo, Direttore generale, Consigli di distretto e il Collegio dei revisori dei conti.
Il Comitato Esecutivo è l’organo deliberante formato da venti membri: i cinque coordinatori dei Consigli di Distretto (Napoli, Sarnese-Vesuviano, Sele, Caserta, Calore Irpino) e quindici sindaci eletti dai Consigli stessi tra i propri componenti.
Ciò fa capire quanto sia difficile per un singolo comune rappresentare i propri diritti, in assenza di un ruolo conosciuto.
Il Comitato, tra l’altro:
- adotta il piano d’ambito;
- approva la forma di gestione dei servizi in ciascun ambito distrettuale sulla base delle indicazioni dei rispettivi Consigli di Distretto;
- predispone la tariffa di base del servizio idrico integrato;
In sostanza: c’è la grave possibilità che l’Ente Idrico Campano gestisca in tutto e per tutto il servizio idrico del nostro Comune e che deliberi sulle tariffe dell’acqua che i cittadini dovranno pagare, e se si prende come metro di confronto l’Alto Calore Servizi appare plausibile che si dovranno pagare anche caramente.
Attualmente le Tariffe Acqua al MC sono le seguenti: Alto Calore € 1,14 circa, Comune di Bagnoli Irpino € 0,51 circa.
L’esigenza di razionalizzare la spesa della P.A. porta con sé la conseguenza di vedersi parificare le nostre tariffe con quelle più che doppie dell’Alto Calore (Ambiti Distrettuali nuovi ATO).
QUESTO SIGNIFICA CHE LA GESTIONE AUTONOMA DEL SERVIZIO IDRICO DEL COMUNE DI BAGNOLI IRPINO È A FORTE RISCHIO.
Non rimaniamo in balia del solito carrozzone pubblico (EIC).
In data 13.04.2016 il Consiglio Comunale si è riunito per deliberare sull’adesione (obbligatoria) all’Ente Idrico Campano.
Ci aspettavamo che la maggioranza, prima di tale data, promuovesse una campagna di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini che portasse ad una grande partecipazione popolare, ci si aspettava un dibattito acceso e soprattutto una voce unanime che cercasse in tutti i modi di difendere l’autonomia che il Comune ha faticosamente conquistato negli anni.
Il comune di Bagnoli Irpino è sempre stato autonomo: ha costruito e gestito i propri acquedotti con fondi propri e senza l’ausilio di alcun finanziamento.
Nonostante la nostra proposta di rinviare, anche solo per alcuni giorni, la deliberazione di adesione per rendere partecipe tutta la popolazione, il Sindaco ha deciso, senza batter ciglio, di approvare senza alcuna riserva o discussione la “deriva” E.I.C..
Dobbiamo sostenere prepotentemente in tutti i modi ed in tutte le forme la nostra gestione autonoma dell’acqua. Non possiamo acconsentire che ci venga tolto un servizio di primaria importanza.
Altri comuni stanno protestando, stanno difendendo e lottando per la propria autonomia.
Facciamolo anche noi.
Nel cilentano tre comuni hanno già adito il Tribunale Amministrativo Regionale per difendere l’autogestione comunale del prezioso liquido.
A fine anno 2015 (28.12.2015) è stata emanata, successivamente alla citata legge regionale n. 15 del 02.12.2015 sul riordino del servizio idrico integrato, la Legge n. 221/2015.
Il Legislatore ci viene in aiuto, infatti, con tale provvedimento legislativo (L. 221/15) prevede che “siano fatte salve le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette”.
Per ottenere tale traguardo bisogna farne richiesta all’ente di governo d’ambito territorialmente competente (ATO), affinché la nostra posizione di autogestione, prevista dalla legge nazionale, venga espressamente riconosciuta.
FACCIAMOCI SENTIRE. INIZIAMO A PROTESTARE SIN DA ORA. NON ASPETTIAMO ORDINI DA NESSUNO, DIFENDIAMO E PRETENDIAMO LA NOSTRA AUTONOMIA GUADAGNATA NEGLI ANNI DALLE SOLITE LOBBY POLITICHE ED AFFARISTICHE.